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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

E poi ci sono quelli che assumono una posizione terza: i cerchiobottisti.

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E poi ci sono quelli che assumono una posizione terza. Pensano, così facendo, di essere equidistanti, che per loro è essere obbiettivi. Cioè, in una situazione, che viene giudicata da due punti di vista diversi, si pongono da un punto di vista dal quale possano giudicare gli altri due, dimenticando che il loro è pur sempre un punto di vista e uno solo. Ma loro, chissà perché, ci tengono ad apparire moderati, equidistanti, obbiettivi, come se le tre cose, diversissime, fossero la stessa. Ce ne sono a destra e a sinistra, di questi tipi. Sempre a modino, non vogliono dispiacere mai nessuno! E, come dicono i coreani del sud, "dunano sempri 'nna bbotta a lu circu e 'nna bbotta a lu timpagnu". E appaiono, credono, giudiziosi senza che mai emettano un parere netto. Il loro giudizio risulta, così, sempre grigio, la loro opinione galleggia senza prendere alcuna direzione definita. Loro pensano che si tratti di equilibrio ma è puro equilibrismo, che sfida le leggi de

Le persone buone non difendono un uomo cattivo.

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"Le persone buone non twittano retorica antimusulmana, immediatamente dopo l’esplosione di una bomba, per avvalorare la propria posizione. Non lasciano i territori americani pieni di gente dalla pelle scura senza elettricità per mesi e mesi,dopo aver pubblicamente ridicolizzato i loro governanti e messo in questione la volontà del loro popolo. Non strappano bambini dalle braccia delle loro madri per metterli in gabbie e centri di detenzione. Non cancellano salvaguardie per l’acqua e l’aria, per gli anziani, i malati terminali, i LGBTQ. Non tolgono l’assistenza sanitaria ai malati e ai poveri lasciandoli senza alternativa. Non martoriano i precari e i working poor e non proteggono i ricchi. Non abusano della loro posizione privilegiata per provocare su twitter altri leader mondiali e per schernire cittadini privati. Le persone buone non prendono di mira gli indifesi, non usano il loro potere per fare i prepotenti con i dissenzienti, e non fann

Finalmente una cosa giusta e apprezzabile a Castelvetrano. La festa di San Giovanni Autogestita.

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Finalmente una cosa giusta e apprezzabile a Castelvetrano. La festa di San Giovanni Autogestita. Intanto è ammirevole che dei cittadini diano, ognuno secondo le possibilità, qualche goccia del loro sudore per la riuscita di una festa tradizionale che affonda le sue radici nella coscienza di molti castelvetranesi. È nobile e alto "offrire", parole degli organizzatori, "leccornie dolci e salate per rafforzare quel senso di appartenenza e per stare insieme, uniti come non mai, per la nostra Castelvetrano". Cosa di meglio del cibo per rafforzare la coesione civica? Anche perché le liturgie vere e proprie che caratterizzano originariamente la festa di San Giovanni chi se le fila più, ormai. La cosa più notevole di San Giovanni 2018, che sembra segnare una svolta civile e un precedente foriero di comportamenti virtuosi per l'avvenire, è l'autogestione. Noi cattolici non abbiamo bisogno, per celebrare San Giovanni, dei soldi del Comune, il quale, come chiunqu

"Tutte cose comuniste, me lo lasci dire" disse Riina al giudice.

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Insomma, nonostante i notevoli curriculum antimafia degli organizzatori, non se l'è bevuta nessuno. Cvetrano è un luogo dove la mafia può organizzare cortei antimafia all'insaputa degli stessi onesti "organizzatori", strumenti inconsapevoli, non tutti inconsapevoli, di una criminalità che, ha detto il presidente Fava, "per troppo tempo è stata sottovalutata e questo le ha permesso di accumulare un capitale istituzionale che le ha consentito di rendere permeabile la pubblica amministrazione". E ancora il presidente della commissione antimafia: "i commissari ( di Cvetrano -NdR)dopo avere incontrato scarsa disponibilità alla collaborazione dentro gli uffici hanno dovuto fare i conti con la piazza, con quel corteo trasversale di sabato scorso, dove c'era chi ha partecipato in buona fede, altri erano presenti con la loro malafede, per segnare solo un atto di isolamento  della commissione ". Già mi pare di sentire i mafiosi e i simpatizza

"..quando scrivo oltre ad essere imparziale sono molto obiettiva e scrivo ciò che vedo senza lasciarmi influenzare da nessuno." Parte Seconda

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Oriana Fallaci a Città del Messico, 15 ottobre 1968 Mi è capitato di ironizzare e fare del sarcasmo su un'affermazione da wonderwoman di una "giornalista" che sostiene: "..quando scrivo oltre ad essere imparziale sono molto obiettiva e scrivo ciò che vedo senza lasciarmi influenzare da nessuno."  Ora, dato che la descrizione dei fatti è una cosa molto meno semplice di quello che, a prima vista, appare agli ingenui, essendo i fatti per loro natura complessi, e dipendendo la loro descrizione dal punto di vista che occupiamo ne discende che solo una wonderwoman o un essere superiore che sia ovunque e possa assumere tutti i punti di vista insieme (Dio?) può vedere un fatto in maniera obiettiva! Questo il mio punto di vista da cui sgorga l'ironia. Non ho mai sentito una persona di cui avessi stima affermare di essere obiettiva. Come se l'obiettività potesse appartenere ai "soggetti" che solo "soggettività" possono esprimere. Baster

"..quando scrivo oltre ad essere imparziale sono molto obiettiva e scrivo ció che vedo senza lasciarmi influenzare da nessuno."

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                                                                                                                                                                 Ci sono giornaliste che se le cantano e se le suonano! Così, modestamente, risponde agli elogi di imparzialità che gli organizzatori del corteo le fanno per un suo articolo, l'unico nel panorama nazionale sul corteo sul GdS, la "giornalista" F. Capizzi. "..quando scrivo oltre ad essere imparziale sono molto obiettiva e scrivo ciò che vedo senza lasciarmi influenzare da nessuno." Non solo "imparziale" ma anche "obiettiva" e... molto! C'è una letteratura lunga secoli sull'im possibilità per chiunque, figurarsi per una giornalista schierata dalla parte del vino, di "vedere" obiettivamente i fatti. Però è commovente trovare qualcuno che crede di esserlo. Ed è divertente vedere quelli dalla cui parte è schierata la giornalista, sperticarsi in elogi

La delazione come metodo per combattere gli avversari.

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Voglio essere denunciato al ministro dell'interno insieme alla signora Musca e il sig. Riccio.  Quale può essere la ragione di tanto accanimento nei confronti della commissione antimafia, di questi vili e ipocriti attacchi nei confronti di persone che, qualunque sia il loro ruolo nella società, esprimono un'opinione politica com'è nel diritto di tutti? Chi ha motivo di attaccare e demolire il lavoro di persone che sono qua in un comune sciolto per mafia" Chi? A cosa è dovuta q uesta pervicace e infantile, nei modi, volontà di distruzione di uomini dello stato che lavorano per evitare il baratro del fallimento e dell'insolvibilità, da parte di chi ha responsabilità, se non altro oggettive, di questa tragedia?  Mi rifiuto di credere che sia la classica,  subdola   opera di delegittimazione di chi combatte la mafia! Da un anno, a Cvetrano, si fanno la guerra. Mi rifiuto.  Questi passano il tempo a spiare i commissari sui social, e forse non solo, e a racc

La schizofrenia recitativa, tutta italiana, degli attori stranieri. Doppiaggio e sottotitoli.

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Nei paesi economicamente un po' arretrati, culturalmente isolati, com'eravamo noi nei '40, si usa il doppiaggio. Da noi nel dopoguerra, dopo anni di isolamento culturale e internazionale, autarchia la chiamavano, il doppiaggio ebbe il merito di portare, finalmente, il cinema straniero, soprattutto americano, nelle case degli italiani. La grandezza di molti doppiatori ne fece una forma d'arte di assoluto valore. Come non esser loro grati di avere interpretato per noi il grande cinema con una fatica e un merito spesso misconosciuti e mal retribuiti? Ma, prima o poi, meglio prima, dovremo decidere di abbattere questo muro che ci preclude l'ascolto dell'opera originale, che ci impedisce di valutare a pieno la bravura di un attore, che, se gli levi la recitazione cosa gli rimane a parte la faccia, pure importante. Ti perdi la metà del valore di un film. Così, succede che un attore come Robert De Niro, per gli Italiani abbia due voci. Cosa si poteva f

"Padre Undari tuona contro la mafia"

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Tutti i "non mafiosi" a Castelvetrano. Qualche centinaio! Mi aspettavo peggio! Ci aspettavamo degli omoni politici, quelli che in vent'anni hanno portato Cvetrano alla rovina, che salissero sui gradini di una chiesa sconsacrata a tuonare contro la mafia. Dagli organizzatori di un corteo antimafia è lecito aspettarselo. Un discorso contro la mafia e i mafiosi della ridente cittadina. Ci aspettavamo che venisse additata e condannata la rete di complicità e di protezione che si è dispiegata in questo disgraziato paese a favore del "vero padre Pio". Un elogio dell'opera delle forze dell'ordine, che nella lotta alla mafia impegnano la loro professionalità e la vita. C'erano tutti. Tutti i responsabili dello sfascio erano lì. Abbiamo intravisto, oltre alle persone per bene, che per fortuna da noi non mancano, anche i cvetranesi della zona grigia. Ma c'erano tutti. Hanno preso la parola per parlare contro la mafia? Macché! Abbiamo dovuto assistere

Con che rispetto per la propria vita e la propria persona ci si può accontentare di "non esser mafiosi"?

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Gianni Diecidue, lui sì, un grande! Dei cittadini sfilano per le vie della città per definire una loro nuova non-identità: io non sono mafioso. Se questo fosse lo slogan che mi definisse, mi interrogherei con tristezza sul significato dell'intera mia vita. Persino essere contro può definirti positivamente. Io sono antifascista. Sono contro la mafia. Avrebbero potuto scegliere "Noi siamo cultura"   "Noi  eravamo Giovanni  Gentile" "Eravamo Gianni Diecidue" "Eravamo sudditi di un principe che vendeva al nemico spagnolo i suoi sudditi". "Noi siamo il pane nero". Oppure "Noi siamo arte", "Siamo Giuseppe Basile" "Siamo la fontana della Ninfa" "Siamo Selinunte". "Noi siamo storia" "I vespri" i "fasci siciliani". Oppure avrebbero potuto scegliere una cosa semplice semplice e davvero definente "Noi siamo onesti", ma in questo caso la partecipazione si sar

Il commissario rifiuta l'invito: "Mafia, no, grazie" L'antimafia scuote la testa: "Non è un buon segnale"

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Da "abbasso Caccamo, il forestiero che infanga cvetrano più dello stesso Messina denaro" a "Io sono castelvetranese ma non sono mafioso" a " # nomafia  a "manifestazione di legalità" A "nn è cntr il cmmssr".  Parte della vera motivazione la dice uno degli organizzatori qua sotto. Pensate che il commissario ha intelligentemente declinato l'ipocrita invito a partecipare. Il presidente della commissione anti-mafia ha detto che "questo corteo non è un buon segnale". Ma Fava, si tratta di un corteo contro la mafia! Perché dici così? Ma, d'altronde chi non sa che "quelli sono tutti orientati politicamente e hanno interesse a tenerci sotto il giogo dell'ignominia e sotto la condanna che ci vede concittadini di mafiosi"? È tutto un complotto a cui partecipano anche i media nazionali e internazionali, anche il new york times che ci definisce "The mafia town", tranne i "giornali" l

Corteo del 16. Opinioni a confronto.

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Il sig. Pier Vincenzo Filardo ci invita a partecipare al corteo della vergogna affermando che il corteo non è contro la commissione e che se lo dice lui è vero. E si meraviglia che altri non gli credano, conoscendolo! Sic! “Sapete che sono una persona per bene. Vi dico che il corteo non è contro i commissari e voi continuate a dire il contrario?” Come se le opinioni fossero in fiducia. Adesso sappiamo che di ogni persona per bene che conosciamo possiamo, senza esitazioni, abbracciare le opinioni.  Due sono le cose: o c’è stato, da parte dei promotori del corteo, un grossissimo difetto di comunicazione con la base che partecipa, oppure è un difetto voluto.  Sicuramente è una fotografia. Un’istantanea del dualismo pancia-testa.  La pancia (i partecipanti) che urla “Abbasso il commissario” e la testa (i promotori) che sussurra garbatamente e flebilmente “nn è cntr l cmmsr”. Tutti abbiamo letto i commenti dei partecipanti alla processione dei pii; ci sono tutte le ragioni tran

#iostoconCaccamo

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# iostoconCaccamo Sto dalla parte di un giovane prefetto coraggioso e pieno di dignità, da un anno con le mani nei capelli per la rovina che ha trovato nel nostro comune e che sta cercando di non far cadere nel baratro dell'insolvibilità e della vergogna. I suoi nemici non sono principalmente quei cittadini che, per un malinteso senso dell'onore, "difendono" Cvetrano da chi dice che c'è la mafia, senza nemmeno rendersi conto che, così facendo, difendono la mafia. I suoi nemici sono i mafiosi che agiscono nell'ombra ma efficacemente (la manifestazione anti-Caccamo del 16 Giugno e certe lettere aperte ne sono un minuscola prova) per ostacolare il suo operato e instillare, nei cittadini meno provvisti, un odio per lo Stato che è solo funzionale ai loro sporchi interessi e tipico della mafia. #iostoconCaccamo .Non sto coi cvetranesi che sono cvetranesi ma "non sono mafiosi". Sto con quelli onesti. La manifestazione anti-Caccamo fu organ