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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Chi vuole fare politica, in un sistema democratico deve avere, semplicemente, un'idea di società. Basta.

In risposta a Matteo Galasso che scrive: «Spiegatemi perché ad oggi, per fare i docenti anche delle scuole primarie è necessaria la laurea, mentre per fare il ministro basta anche la terza media.» Per fare il ministro non è necessaria neanche la terza media, per lo stesso motivo per cui si può votare anche se si è analfabeti. Ognuno che abbia il diritto di votare può aspirare a fare il presidente della repubblica. È il fondamento della democrazia. In democrazia chi vuol fare politica deve avere del cuore e delle idee. Non è costretto a essere il contenitore di tutto lo scibile umano e in particolare non è costretto a studiare tutti gli aspetti della politica internazionale, nel caso venga nominato agli esteri, o tutto ciò che riguarda la diplomazia, o tutti gli aspetti della cultura industriale, o le problematiche dell'agricoltura a livello locale e internazionale, o tutto il groviglio di problemi che attanaglia la scuola, o deve intendersi di partecipazioni statali. Non è

È normale un capo della polizia al governo di un paese democratico?

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      Franco Gabrielli, ex capo della Digos di Roma, capo del Sisde, responsabile della Protezione civile, prefetto, capo della Polizia, che ci fa come sottosegretario alla presidenza? Perché il capo della polizia sottosegretario in un governo democratico, in un paese democratico. Noi ce lo ricordiamo bene il suo comportamento durante lo sciagurato anno di Salvini al ministero dell'interno. La polizia era, praticamente agli ordini e al seguito di Salvini.    Con il silenzio e le giustificazioni di Gabrielli, Salvini poté permettersi di tutto, fare picchiare dai poliziotti giornalisti che esercitavano il loro diritto di cronaca durante manifestazioni contro il ministro delle interiora, mandarli dentro le case di privati cittadini senza mandato a rimuovere striscioni che recitavano "Ama il tuo prossimo" o "Siamo umani", fare identificare o, peggio, fermare cittadini che manifestavano pacificamente il loro dissenso contro il baciasalumi, fino a fare fare un giro al

L'ultimo chiodo sulla bara delle mie speranze.

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 Da vent'anni ho perso totalmente qualsiasi residua fiducia nelle magnifiche sorti e progressive del nostro pianeta. Tanto che mi meraviglio come ancora abbia voglia di lottare e battermi per il cambiamento. È, capisco, solo inerzia. La forza dell'abitudine, senza nemmeno la necessità di un pungolo di speranza. Ma perché solo vent'anni fa? Eppure il mondo aveva sempre, sin dagli esordi, mostrato segni inequivocabili di irredimibilità. Da sempre il mondo è governato da pagliacci psicopatici, da Pilato a Nerone, da Caligola al Principe Carlo D'Aragona, da mussolini e Hitler a Bolsonaro, da Trump a Grillo e Renzi, da Pol pot a Mao, da Boris Johnson a Kim Jong Un, da Bokassa a Robespierre, da Stalin a Breznev fino a Putin. Da sempre la verità risulta di difficile presa. Da sempre esiste una verità e i suoi negazionisti: "le camere a gas dei lager tedeschi" e "No non è niente vero, è solo un'invenzione", "la spagnola con i suoi cinq

Rousseau è il fallimento della politica come guida e avanguardia del popolo.

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        A quelli che "Se lo facciamo noi, ecco che diventa derisione, mancanza di cultura, poco senso della democrazia. L’unica verità è che mentre gli altri danno la parola ai loro iscritti una volta ogni 3-4 anni, noi lo facciamo più spesso." Il solito discorso dell'«E allora il PD?» inutile e inconcludente. Il nostro, come tutti i sistemi democratici nel mondo, è una democrazia rappresentativa. La democrazia diretta, che non esiste pressoché in nessun posto del mondo, tranne forse in qualche sperduta comunità rurale di qualche decina di abitanti dove tutti possono riunirsi nella piazzetta del paese e deliberare per alzata di mano, è uno specchietto per le allodole quando viene proposta in stati strutturati perché gli eletti dal popolo decidano in nome del popolo senza disturbarlo continuamente per decisioni per le quali hanno la delega. In uno Stato che sforna decine di leggi ogni anno, il cittadino chiamato a esprimersi su ogni aspetto della politica rappresenta il fa

I padroni del mondo in democrazia hanno solo il problema di tenere "viva" una sinistra finta

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  In questa foto vengono mostrati non i padroni del mondo, i veri pupari, ma i loro servi  I padroni del mondo hanno sempre avuto due modi di governare. Con la democrazia e con i totalitarismi. In tutti e due i casi il comando è agevole. In democrazia hanno solo il problema di tenere "viva" una sinistra finta. Nel caso raro che la sinistra mostri un momento di incontenibilità ricorrono al loro braccio armato, le forze armate che, con quello che si chiama un golpe, una sospensione della democrazia, rimettono ogni cosa al suo posto. Nella creativa Italia hanno trovato un'alternativa all'uso delle armi, che, peraltro, fabbricano loro stessi: i governi tecnici. Una soluzione che presenta diversi vantaggi, non ultimo quello che i sudditi sembrano mostrare di gradire molto, spesso con indescrivibili impeti e pulsioni di penitenza e mortificazione corporale (in fondo si tratta di prenderlo nel culo!).    Poco importa ai sudditi, che fino al giorno prima