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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Non sappiamo cos’è un articolo giornalistico ma abbiamo gli “elzeviristi”

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In un posto dove è raro leggere degli "articoli" scritti da "giornalisti", dove, in genere, sui giornali online scrivono comunicati, spacciati per articoli, carabinieri, partiti, liste civiche, abbiamo, però, il privilegio di leggere degli "elzeviri". Noi Castelvetranesi siamo così: non sappiamo cos’è un articolo giornalistico ma sforniamo “elzeviri” come se non dovessimo mai cominciare una dieta. Queste sono alcune perle tratte dall'elzeviro ispirato dalla recente drammatica vicenda di Tik Tok, luoghi comuni che "Una mamma preoccupata ci scrive ..." avrebbe sicuramente evitato. I luoghi comuni hanno sempre un colore grigio-noioso-deprimente a prescindere da chi ce li propina, un operaio o un insegnante, un impiegato o un uomo di “cultura”. Il tema di internet, del web, dei social, dei nuovi modi di comunicare e di rapportarsi tra le persone, dove comincia il mondo reale e dove finisce quello virtuale, la loro grande potenzialità, le lo

Quando la realtà supera l'immaginazione

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  A Castelvetrano succedono sempre cose strane che non succedono altrove. Succede che ogni anno i capi del complotto contro Castelvetrano, quelli che vogliono trascinare nel fango il buon nome della città del pane nero, del principe e del filosofo fascista Gentile, i capi di una schiera di complottisti che vanno dagli antipatrioti locali ai pochissimi giornalisti traditori della propria terra, dai media nazionali a quelli internazionali che fanno a gara a fare apparire la nostra ridente cittadina per quello che non è, una città mafiosa, quando invece noi la mafia non sappiamo neanche cosa sia, i capi di questa spectre internazionale che si è prefissa di lordare il buon nome di un piccolo sconosciuto villaggio sperduto nel profondo niente economico e sociale, nel bel mezzo del nulla, i Carabinieri, infangatori serial i, arrestino decine di mafiosi o presunti tali (la mafia non esiste, come possono esistere i mafiosi?). Succede che in seguito a queste finte operazioni di pu

Il sindaco gentiluomo

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  Si è saputo più niente del sindaco gentiluomo? Quello che in consiglio si alzò e gridò: "Non ci sto! Non si beffeggia una contessa, un personaggio di valore, che mette a disposizione della cittadinanza tutta le sue capacità e conoscenze e, per giunta, gratis. Andate a cercare su internet chi è la contessa Chiara Donà Modìca dalle Rose! Sembra che il sindaco Alfano sia galante e gentile solo se le donne sono blasonate. Diventa cafone con le donne che hanno il blasone della propria rettitudine e quello di educatrici. Quelle, le semplici cittadine, si possono beffeggiare con i propri comportamenti indegni. Indegno come indegno è promettere in forma privata e non mantenere a un cittadino qualsiasi, non necessariamente una donna. Pensavamo che facendo leva su quelli che sembrano i suoi vezzi nei confronti del gentil sesso, il suo modo di vestirsi da giovanotto un po' attempato che non si arrende al tramonto, avessimo una chance in più. Ma niente. Ha scelto di fare il cafone.    

L'amicizia prima di tutto e ... chissenefrega di meloni e ndrangheta!

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    Per molti la politica è argomento tabù e questi sono normalmente i qualunquisti e gli assenteisti delle urne. Per loro la politica non serve a nulla e hanno un fondo di ragione dalla loro parte. La politica non comanda mai, serve i potenti, il potere economico.    Per alcuni la politica è come il calcio, uno svago. Si può tifare per i partiti e poi ritrovarsi al bar al Lunedì con i tifosi avversari a farsi un po' di discussioni inutili. La politica non è per loro un impegno etico, una summa dei propri valori e dei propri principi. Svago è. Posso tifare alla Domenica per Fratoianni e al Lunedì scambiarmi pacche sulle spalle con un tifoso di Salvini, tifare per Obama e fraternizzare con un trumpiano. Perché l'amicizia prima di tutto e ... chissenefrega di meloni e ndrangheta!    Come se gli amici fossero una sorta di parenti che ti piovono dal cielo. Ora, è vero che il metro politico è solo uno dei possibili criteri per scegliere gli amici, ma è altresì vero che le nostre sce

Tre assessorati all'asta.

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  Il penultimo consiglio comunale, credo del 30 Dicembre, fu di una noia mortale. Una specie di inciucio in streaming. Tutti insieme appassionatamente a votare delibere di dubbia legittimità con la scusa della scadenza del 31 Dicembre. Tutti sembravano fare a gara di servilità verso il sindaco. Verso la fine della prima fase del consiglio, quando avevo deciso di andare a letto, tanto mi ero sopito per la noia, ecco l'unico intervento interessante e pepato di tutta la mattinata.  Quello della coraggiosa Rossana Ditta, l'unica a cantare fuori dal coro. Si sarebbe astenuta, non solo per i lati oscuri e non sufficientemente chiariti delle delibere, ma anche perché si rifiutava di soccombere al ricatto della maggioranza, tutto venato di demagogia, che voleva fare leva sul fatto che erano delibere a favore dei cittadini, come se delle delibere, eventualmente viziate nella forma e nella sostanza, si debbano per forza approvare solo perché loro non si sono dati la briga di portarle al