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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Si scrive Léo Ferré ma si legge poesia, musica, teatro, canzone d’autore, rap, anarchico, ribelle con una causa.

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“Avec le temps tout s’évanouit.  E ci si sente traditi per gli anni perduti.”  Si scrive Léo Ferré ma si legge poesia, musica, teatro, canzone d’autore, rap, anarchico, ribelle con una causa. Insieme con Georges Charles Brassens e Jacques Brel rappresenta il massimo della canzone d’autore di lingua francese.  Il 2016, nel centenario della nascita di questo grande dell’arte di tutti i tempi, dalla Calabria a New york è stato tutto un fiorire di manifestazioni in suo onore. Lo scorso 24 Agosto 2018 avrebbe compiuto 102 anni. Approfitto dell’occasione per proporvi una delle sue canzoni che preferisco e che mi tocca il cuore ogni volta che la sento. Non sto a tediarvi con notazioni biografiche che, sono sicuro, saprete trovare su internet. È stato un grande e, qualsiasi cosa possano dire i suoi detrattori, troppo scorbutico, troppo paradossale, troppo intellettuale, troppo radicale, noi, per questi stessi motivi, lo ameremo sempre. Nell’infinito repertorio di Léo Fer

Il Cretto di Burri. Vale la pena di mantenere una delle più inquietanti e obbrobriose opere di land art di sempre? Desolante e desolata nell'assolata campagna.

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Il cretto di Burri abbandonato per trent'anni.   Il servizio di Irene Fioretti per il Tg3 delle 14:20 del 12 agosto 2018. Guardatelo, se ne avete voglia. Lasciamo i toni agiografici della nostra informazione ufficiale a chi deve camparci. Io ho sempre trovato inquietante il cretto di Burri. Questa colata di cemento in piena campagna è figlia del suo tempo, gli anni del dopoguerra, quando la campagna, che già dava poco o niente, fu del tutto abbandonata, e lo è tuttora, per passare al cemento delle città e, finalmente, al pane bianco. Ricostruzione, cemento e cemento. E cemento anche per la Gibellina nuova e per le sue "opere d'arte", cemento armato per la Stella di Consagra e cemento in quantità "industriale" per la Gibellina distrutta dal terremoto per un'idea artistica discutibilissima.  Quel brulicare di vita all'interno di quella desolazione, del cemento non della campagna, non c'è mai. Questa era un occasione "organizzat

Le sue sono sempre battaglie di grande respiro. Affronta sempre temi forti. Le sue argomentazioni sono intelligenti e incontrovertibili.

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Le sue sono sempre battaglie di grande respiro. Affronta sempre temi forti. Le sue argomentazioni sono intelligenti e incontrovertibili. Da quando si sente odore di nuove elezioni l’ex candidato sindaco Perricone si da un gran da fare. Un impegno fatto di comunicati. E che comunicati. Ti si rizzano i peli sul collo tanta è la loro profondità, la loro pregnanza, la loro visione d’insieme, l’importanza dei temi che tratta. D’altronde non ci si può aspettare di meno da uno che, sicuramente, si presenterà di nuovo come candidato sindaco. I suoi comunicati da soli costituiscono una piattaforma politica seria ed esauriente. Questo del semaforo è solo l’ultimo, anche se inutile come gli altri.  Non è vero che la mancanza del semaforo abbia provocato disagi.  È vero il contrario. Il traffico fila liscio che è un piacere. Nessuna coda.  Non è vero che i rischi siano aumentati. Da che cosa lo desume non si capisce.  I semafori ormai esistono solo a Cvetrano. La tendenza a livello

Vicenda ospedale. La verità raccontata dagli "orgoglioni castelvetranesi".

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Finalmente la Verità! Gli "orgoglioni" castelvetranesi smascherano "tantissimi silenti personaggi che agivano nelle stanze buie del potere politico nostrano o frequentavano i corridoi polverosi di palazzo dei Normanni". Si riferiscono a Elena Ferraro, #airgestina #nopizzo, all'onorevole (ex) G. Lo Sciuto, forse anche all'onorevole del PD Gucciardi, i quali sono stati velocissimi a festeggiare e intestarsi una manciata di posti letto in più, che, però, lascia l'ospedale fortemente ridimensionato. "Ci spiace tanto, ma non c’è nulla da festeggiare" ed è inutile che "millantiate crediti inesistenti" che "rivendichiate i deludenti risultati senza comprenderli". Mentre questi personaggi "lavoravano nell'ombra delle stanze della politica" il nostro vicepresidente, alla VI commissione, "con una vera e propria arringa difensiva del nostro ospedale durata quasi venti minuti rimasta verbalizzata agli atti della V