Il cretto di Burri abbandonato per trent'anni. Il servizio di Irene Fioretti per il Tg3 delle 14:20 del 12 agosto 2018. Guardatelo, se ne avete voglia. |
Lasciamo i toni agiografici della nostra
informazione ufficiale a chi deve camparci. Io ho sempre trovato inquietante il
cretto di Burri. Questa colata di cemento in piena campagna è figlia del suo
tempo, gli anni del dopoguerra, quando la campagna, che già dava poco o niente,
fu del tutto abbandonata, e lo è tuttora, per passare al cemento delle città e,
finalmente, al pane bianco. Ricostruzione, cemento e cemento. E cemento anche
per la Gibellina nuova e per le sue "opere d'arte", cemento armato
per la Stella di Consagra e cemento in quantità "industriale" per la
Gibellina distrutta dal terremoto per un'idea artistica discutibilissima.
Quel
brulicare di vita all'interno di quella desolazione, del cemento non della
campagna, non c'è mai. Questa era un occasione "organizzata"! Provate
a visitare quel sito in un giorno qualsiasi e non tarderete a chiedervi
"Ma che ci facciamo qui? Cosa c'è da ammirare? Andiamocene che mi vengono
i brividi!".
Senza voler sminuire il valore di Burri artista,
questa sua opera è tra quelle che cancellerei, se potessi. Oltre che di dubbia
qualità artistica, per quel che vale il giudizio di un profano, la sua
manutenzione, negli anni, costa l'iradiddio. La Sicilia somiglia a quel tipo
che si compra la mercedes facendo debiti, ma poi non ha i soldi per metterci la
benzina! Un'opera cominciata nel 1985 e completata nell'Ottobre 2015 grazie a
un finanziamento europeo di due milioni e mezzo di euro per completare l'ultimo
terzo del "sudario". Provate a moltiplicare per tre. Otto milioni di
euro ci è costata, finora, questa bella genialata di Burri. E la
manutenzione? Infinita e costante e costosa. Se ci andavate tre anni fa, il
cretto era infestato da erbacce, cespugli, crepe e voragini dopo trent'anni di
abbandono, perché erano mancati i soldi, non solo per completarlo, ma anche per
mantenerlo!
Quel che resta di una casa a ridosso del cretto. |
Ludovico Corrao |
Ludovico Corrao era un uomo di cultura e di grandi
capacità organizzative, e le sue erano idee di innovazione, ma non le azzeccò
tutte, cominciando dalla decisione di ricostruire Gibellina, a 25 chilometri di
distanza, in un terreno acquitrinoso, non buono neanche per coltivarci qualcosa
e, per giunta, di proprietà dei Salvo di mafiosa memoria.
È legittimo chiedersi perché e come mai fu scelto il terreno dei Salvo tra tutti? Si può chiedere se è stata mai indagata la scelta discutibile di spostare Gibellina in un territorio non suo? Si può chiedere quanto costò la transazione?
Credo che Corrao non abbia
indovinato neanche la commissione del cretto a Burri.
Ah!, se avessero
costruito Gibellina dov’era! Un posto in alto da dove si dominava con lo
sguardo un panorama ineguagliabile! Ora non ci sarebbe alcun sudario e, oggi,
sarebbe un brulicare di vita invece che un posto di morte.
Adesso quanto durerà il bianco candido del cemento
fresco? Vale la pena di mantenere questa che io trovo una delle più inquietanti
e obbrobriose opere di land art di sempre? Un'opera che nessuno va a vedere. Desolante e desolata nell'assolata campagna.
L’Europa sarà sempre disposta a pagare per i
tagliandi di manutenzione del sudario? Saranno tagliandi a cadenza annuale o
trentennale?
Speriamo! E noi speriamo e speriamo… sempre!
P.S. Per far capire al visitatore cosa sia quella colata, pardon, "cacata" di cemento del cretto di Burri hanno dovuto fare un museo esplicativo. Spese inutili su spese inutili. Spese di soldi che non abbiamo mai avuto e non abbiamo e mai avremo. Un'opera cominciata nel 1985 e completata nell'Ottobre 2015 grazie a un finanziamento europeo di due milioni e mezzo di euro per completare l'ultimo terzo del "sudario". Provate a moltiplicare per tre. Otto milioni di euro ci è costata, finora, questa bella genialata di Burri. E la manutenzione? Infinita e costante e costosa. Adesso anche il museo! Ma per carità! Rinsavite, amministratori. Le vostre popolazioni vivono nella miseria.Propongo che vengano messe delle telecamere sul sito. Per vedere chi va a vedere quella desolazione in un posto reso ancora più desolato dal cemento che fa orribile mostra di sé in una campagna, invece, godibile. Una bella riserva naturale sarebbe stata mille volte più "artistica" e utile.
P.S. Per far capire al visitatore cosa sia quella colata, pardon, "cacata" di cemento del cretto di Burri hanno dovuto fare un museo esplicativo. Spese inutili su spese inutili. Spese di soldi che non abbiamo mai avuto e non abbiamo e mai avremo. Un'opera cominciata nel 1985 e completata nell'Ottobre 2015 grazie a un finanziamento europeo di due milioni e mezzo di euro per completare l'ultimo terzo del "sudario". Provate a moltiplicare per tre. Otto milioni di euro ci è costata, finora, questa bella genialata di Burri. E la manutenzione? Infinita e costante e costosa. Adesso anche il museo! Ma per carità! Rinsavite, amministratori. Le vostre popolazioni vivono nella miseria.Propongo che vengano messe delle telecamere sul sito. Per vedere chi va a vedere quella desolazione in un posto reso ancora più desolato dal cemento che fa orribile mostra di sé in una campagna, invece, godibile. Una bella riserva naturale sarebbe stata mille volte più "artistica" e utile.
Io giudico l'opera di Burri opera alta per quello che trasmette.
RispondiEliminaL'opera è "terrifica", si prende la collina e la avvolge e la possiede come il terremoto. A distanza di cinquant'anni dal terremoto io ne lascerei ancora i contorni e a mo di recinti e gli interni ne farei giardini di limoni a significare che dalle ceneri si deve ogni volta risorgere.
Sarebbe un bel vedere.
Io invece lascerei che la natura a poco a poco si riprendesse il sito. La tragedia di Gibellina verrà ricordata - o dimenticata - in altro modo.
RispondiEliminaI soldi spesi non verranno recuperati, ma a cosa serve spenderne altri per un sito tragico che nessuno visita?
Noto che il Cretto è menzionato nel sito web di Sambuca, il paese con le case diroccate in svendita a 1€. Ecco, magari i fondi potrebbero venire spesi per salvare Sambuca, che ancora vive?