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È la Destra che distrugge la sanità. Attenti per chi votate se tenete al vostro ospedale

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      Quelle che seguono sono delle considerazioni che svolgevo qualche tempo fa. Si capisce che sono sempre attuali, visto che i nostri problemi sono perpetui.     « Il cambiamento, promesso e mai arrivato, che i castelvetranesi hanno votato non c'entra nulla con la possibilità di nascere a Castelvetrano. Le sorti del nostro maltrattato ospedale non le decide Alfano, che pure si batte per l'ospedale.      Dipendono dalla regione del "Diventerà bellissima" di Musumeci.      Il governo siciliano, com'è nelle sue prerogative, ha fatto approvare il piano sanitario regionale che tanto ha penalizzato Castelvetrano. Se non si dà a Cesare quel che è di Cesare si fa solo confusione e non si capisce il giusto approccio al problema.      La soluzione non è una raccolta di firme, non è "metterci la faccia", non è scendere in piazza, una volta a Mazara e un'altra a Castelvetrano a seconda del vento politico, non è la restituzione della tessera elettorale, ma un

Sfida gravosa! Ma ch'ha' ffari? Mi sacrificu!!

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  " Sfida gravosa! Ma per il bene della città mi sacrificherò? " Abbiamo dei superuomini, degli eroi. Sono come quei vigili del fuoco che, impavidi, avanzano, con sprezzo del pericolo e della "gravosità" del compito, verso e dentro le fiamme di un edificio che brucia. E quanti ne abbiamo! Siamo arrivati, finora, a 6, sei. Pare che altri eroi stiano dissotterrando l'ascia. Meglio così, secondo il candidato Ficili, il quale sostiene che tanti più si candidano quanto più si combatte l'astensionismo. Perché, sembra dire, solo per un fratello o per un parente o per un "benefattore" un castelvetranese si disturberebbe ad andare a votare. Non si può negare che sia vero. Se si candidassero settemila cittadini il 99% s i raggiungerebbe. Ma sarebbe una vittoria della democrazia? Perché meravigliarsi di quanti coraggiosi concittadini abbiamo? Non è forse normale che in una città in cui il più coraggioso non pronuncerebbe neanche sotto tortura la parola mafia

Le piste "per uno sviluppo ecosostenibile"

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    Nelle città europee la gente va in bici. Tantissimi. Da noi uno in bici non lo trovi neanche con google maps. Infatti non è certo un caso che nello scatto non si vedano ciclisti. Nei paesi governati da teste che ragionano le piste non le ottengono rubando spazio alla vecchia, già inadeguata, strada. La fanno "accanto", insieme alla strada per le auto. Fanno la strada per i veicoli "e" le piste ciclabili. Lo fanno da pressoché sempre per il semplice motivo che la gente usa molto la bici. Se noi non abbiamo mai pensato alle piste ciclabili è perché non ce n'è stato mai bisogno per assenza di utenti. Soprattutto nei paesi in collina come cvetrano. Peggio a Partanna. Ci costringono a usare le auto private, con la conseguenza che non c'è più spazio dove metterle. Da trent'anni in Giappone, a Tokyo, per questo problema, chi vuole comprare un'auto "deve" avere un box, un garage. Ci stiamo arrivando anche noi. Oggi il problema delle città, gran

Che peccato!

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Castelvetrano è sulle pagine dei giornali italiani e internazionali, da anni, per la mafia. Non per Gentile, la nocellara, il pane cunzatu, il mare (da decenni inquinato), Selinunte, ma per MMD e i suoi compari.  È il nostro marchio più tipico, più famoso e più "ricco".  È il nostro elefante nella stanza che nessuno vede. Ieri, non nel secolo scorso, fu sciolto il comune per mafia, arrestato un candidato sindaco, arrestati un esercito di complici e gente che si sarebbe fatta trent'anni di galera in un tourbillon di operazioni dai fantasiosi nomi, artemisia, anno zero, eden. Prima delle ultime elezioni arrestarono anche un ex-assessore per mafia.  Ieri, l'anno appena passato, hanno arrestato la primula rossa, MMD, insieme con un nutrito gruppo di campobellesi e concittadini, medici e mafiosi comuni. Dicono che se avesse parlato avrebbe inguaiato tutta una classe politica. Teneva in pugno metà della classe imprenditoriale siciliana, con cui faceva affari nel campo delle

I tifosi del Trapani calcio aizzati contro TP24

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  Voglio complimentarmi con Gianfranco Becchina per la scelta di scrivere un diario in rete (blog = weBLog). A Castelvetrano si sente acuto il bisogno di qualcuno che scriva in Italiano e faccia discorsi con un capo e una coda. Le sue riflessioni sulla vicenda di Antonini, però, mi trovano in assoluto disaccordo, dal capo alla coda. L'antefatto: TP24 del direttore Giacomo Di Girolamo fa un'inchiesta in 5 puntate sul nuovo padrone della squadra locale di calcio Antonini, il quale, non gradendo ha usato la sua televisione per criticare e la sua tifoseria per denigrare e condannare i giornalisti e la testata, una delle rare, se non l'unica, testate giornalistiche che non sia un semplice aggregatore di notizie altrui. Nel suo blog, Gianfranco Becchina si unisce al coro dei tifosi di calcio. L'esordio non poteva essere più illuminante su ciò che pensano della stampa i padroni del vapore. La stampa, che i padroni del vapore possiedono, serve a tessere le lodi dei datori di la

Le multinazionali del petrolio si vestono di verde

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  Questo non è un meme. È la foto di una miniera di cobalto.  E il cobalto "is indeed used in the batteries of electric cars, particularly in lithium-ion batteries. Cobalt is a key component in the cathode of these batteries, which is one of the most important parts for their performance and energy storage capabilities. However, there are ongoing efforts to reduce or eliminate the use of cobalt due to concerns about its environmental impact, supply chain issues (including human rights concerns in cobalt mining), and cost. Researchers and companies are actively exploring alternative battery chemistries and formulations that use less cobalt or are cobalt-free."   Quindi la foto non è una menzogna, non è un meme, e il cobalto viene usato per le batterie di telefonini e di auto elettriche. E il post è solo uno di una serie che vorrebbe testimoniare il vecchio sempreverde tema dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, non un no alle auto elettriche. Un No allo sfruttamento. 

L'elefante nella stanza e le scimmiette

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    Io li ammiro.  Ma come fanno ad avere questo coraggio, questa passione, questa determinazione a sacrificare il proprio lavoro, la propria tranquillità per il Bene di Castelvetrano?  Spuntano come funghi quelli che si vogliono dare alla politica. Non solo giovani diciannovenni che non hanno voglia di studiare, ma anche cinquantenni che, probabilmente scontenti del proprio lavoro, non vedono l'ora di darsi alla politica, per il bene della città. Poi ci sono quelli che vogliono mettere una ciliegina sulla torta della propria carriera al tramonto e quelli che, dopo avere ampiamente dimostrato la propria incapacità a governare, si ricandidano, dimostrando di non avere alcuna consapevolezza di sé. Enzo Alfano che, con i suoi sgangherati cinquini, aveva promesso "lotta continua" alla corruzione e alla mafia, cause del commissariamento di CV, non ne ha mai più fatto cenno.  Né alla corruzione né alla mafia. E. intanto sono passati 4 anni di niente. Non sono stati in grado di