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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

"Non moriremo democristiani"

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        Da quando avevo trent'anni sento ripetere "Non moriremo democristiani". All'origine, quando lo disse Luigi Pintor, era in realtà una speranza più che una determinazione, nonostante l'apparente perentorietà della frase, infatti subito mitigata del sottotitolo - "Se questo terremoto sveglia PCI e PSI" -  1983 "Se questa sconfitta della DC riesce a far ragionare PCI e PSI, c'è la possibilità che non moriremo cristiani"   Anche la Lega, nel 2015, ritirò fuori la frase a mo' di denuncia del pericolo che correva l'Italia con la candidatura a Presidente della Repubblica del gran visir democristiano Mattarella da parte del democristiano Renzi. Per inciso, se un merito ha la Lega, la sua originale opposizione alla elezione di Mattarella è quello!! Anche se dubito che si rendesse effettivamente conto del reale pericolo che comportava. Oggi abbiamo una cultura renziana (della peggiore tradizione arruffina e arruffona DC) pervasiva e t

Blasfemi adoratori di feticci

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   Il Corteo del Principe, fatto passare, con una bestemmia, per il corteo di Santa Rita, è più consono a dei selvaggi servi adoratori di padroni, di nobiltà che a un popolo religioso. Ed è, oltretutto, una cosa fatta male, inguardabile sin dal suo impianto, ideato da principianti "cultori di storia" che, tuttora, non hanno il senso del ridicolo.    Chi ha immaginato e disegnato gli stessi abbigliamenti del corteo del principe su quali studi si è basato? Si sono basati davvero su degli studi? Ammettiamo di sì! Tu, studioso serio e competente, riusciresti nell'impresa, impossibile già ad occhio, di fare un corteo in abiti "ottocento-novecenteschi"? Come se si potesse sintetizzare la moda di due secoli interi!      E di due secoli quali sceglieresti come rappresentativi? Gli abiti da mattina, da sera, dei primi dell'Ottocento, della metà o della fine del secolo, e del Novecento chi metteresti? Mary Quant o Karl Lagerfeld, il bianco e nero di Yves Saint Laurent

Quelli che ... "Ma la vogliamo finire con questi inglesismi? "

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      Un mio amico che nutre, per ragioni in parte storiche e in parte incomprensibili, una specie di "odio" contro tutto ciò che sa di inglese. Considera Albione "perfida", neanche fosse un francese. Su questo filo conduttore inserisce anche il suo disprezzo per gli anglicismi nella lingua Italiana:   «Un cretino alla televisione và ripetendo tante volte bordellain (scritto come ascolto) senza che si può capire cosa vuole dire. Ma la vogliamo finire con questi inglesismi? Ma finiamola una volta per tutte. Utilizzare inglesismi dimostra ignoranza non conoscenza, magari poi non sanno tenere un discorso completo in inglese .» Non è così semplice come il tuo viscerale e ingiustificato anti-anglismo farebbe pensare.  Primo, sbraitare contro i cambiamenti della lingua o l'uso e l'abuso di anglicismi e esterofilismi è come gridare al vento. Non ci sono grammatici, studiosi, italianisti puristi, linguisti o moralizzatori che possano fermare la naturale evoluzi

Gorgoglio belicino. Tre anni di sceneggiate.

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      Gorgoglio belicino.   Solo fumo negli occhi. Tre anni di sceneggiate. Risultati? Voi ne vedete? Io sì.   1. Un record, prima di tutto: la prima città commissariata per mafia a manifestare in piazza contro il Prefetto mandato dallo Stato, il quale lamentava la non collaborazione dei cittadini castelvetranesi e ne attribuiva la causa, non a «una comprensibile diffidenza per l'estraneo, ma ad un fattore culturale» (di mafiosità interiorizzata, cioè! NdR).  Insospettabili cittadini balzarono sulle sedie e sentirono la necessità di fondare Orgoglio castelvetranese e indire una manifestazione contro Caccamo, pardon!, contro chi ci infanga, pardon!, contro la mafia! La chiarezza di idee di questi politicanti o aspiranti tali fu subito palese.            Il prefetto Caccamo, naturalmente, prese le debite distanze dalla manifestazione anti-Caccamo e si rifiutò di partecipare quando gli organizzatori, fulminati dalla consapevolezza di aver fatto un grande errore, cambiarono la motiva

Orgoglio castelvetranese-belicino. Solo fumo negli occhi?

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Si è poi saputo niente delle diecimila firme raccolte da Orgoglio castelvetranese-belicino? È passato quasi un anno dall'ultima sceneggiata di questa associazione senza testa. Avevano ottenuto l'appoggio del prefetto Ricciardi, del comandante Alfa, avevano scritto a Mattarella (che minchia c'entra?), si erano appellati a tutti i sindaci della Valle del Belice, raccolto 10.000 firme e non so quante tessere elettorali consegnate! Il cultore di storia si era persino parato, con il suo corpo, davanti, pardon, dietro ai camion del trasloco di pediatria a Mazara. Com'è finita?    Forse il manager, giornalista a tempo perso, potrebbe fare un articolo su primapagina, il giornale dell'associazione, e illustrarci i risultati raggiunti.  Tutte queste iniziative, di discutibile validità, prese sollecitando le speranze di molti cittadini che ci credono, non dovrebbero produrre risultati?  O è solo passerella per le elezioni regionali dell'avv. Franco Messina? Quando assieme

Non mi lasciare. Fammi diventare l'ombra del tuo cane.

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Cliccate sul video di youtube e ascoltate 'Ne me quitte pas' cantata dall'autore Jacques Brel mentre leggete le brevi mie considerazioni.     Ne me quitte pas, "la" canzone d'amore. Scrivere una canzone d'amore o una poesia è l'esercizio più diffuso e banale del mondo da che mondo è mondo. Lascia però il segno quando nasce dall'ispirazione e dal fuoco di un vero artista, un vero poeta. Jacques Brel fu, assieme a Brassens, una fonte di ispirazione e oggetto d'amore di molti cantanti e cantautori italiani. Fabrizio de André che, però, era più affine a Brassens, e poi Duilio Del Prete, Gino Paoli,  Patty Pravo, Rossana Casale, Ornella Vanoni, Luigi Tenco, Herbert Pagani, Dalida, Giorgio Gaber, Franco Battiato, gli devono artisticamente qualcosa e hanno cantato almeno una canzone sua. Anche in Inglese questa canzone è stata interpretata da innumerevoli artisti come Frank Sinatra, Shirley Bassey, Neil Diamond, Barbara Streisand col titolo di "I