L'orgoglio contro l'accidia



A volte rispuntano come i ricordi di Facebook. 
Dopo il "grande successo" delle loro iniziative in difesa dell'ospedale di Castelvetrano che, da quando sono scesi in campo, è precipitato in un baratro di cui non si vede ancora il fondo, "a grande richiesta" gli "orgogliosi" sono tornati. Com'era prevedibile. 
Sono anni che contesto le mire politiche di questo gruppo di cittadini nato per protesta contro il commissario Caccamo che aveva "osato" parlare di "un problema di cultura mafiosa a Castelvetrano". Cultura mafiosa? A Castelvetrano? Inaudito!!


 


Orgoglio castelvetranese che, dopo la manifestazione anti-Stato, si riciclò in un comitato per la difesa dell'ospedale di Castelvetrano, decise di scendere in campo in maniera forte e creativa. 
Leggendario rimase il volo a New York che gli orgogliosi fecero, nel 2019 mi pare di ricordare. Andarono per incontrare Trump o Gambino perché intercedessero nella diatriba Regione-orgogliosi sull'ospedale? Macché! Andarono a intercettare il presidente della Regione siciliana Musumeci in visita ufficiale nella grande mela. Cci appiru a rrovinari la festa a ddu mischinu! Avrebbero potuto, comodamente e a colpo sicuro, trovarlo qui, a cento chilometri, ognuno dei 365 giorni precedenti e 365 successivi, nel posto più appropriato per una questione attinente alla politica del governo regionale presieduto da Musumeci. Ma vuoi mettere l'eco di un'azione eclatante? A New York, poi? 
Non l'ho sentita.
E per la creatività è tutto dal fronte orgoglioso. 
Lo strumento concreto, di pressione e protesta, che questo gruppo di "esperti", scalpitanti per entrare nell'agone politico, scelsero per cambiare le sorti del nostro nosocomio fu altrettanto eclatante e ugualmente inutile. Il più abusato, screditato sistema di pressione: una raccolta di firme. 
Ben due raccolte di firme, i cui risultati ci vengono tenuti nascosti fino ad oggi. Mai ho letto un comunicato degli orgogliosi sulla sorte delle firme e sui risultati ottenuti. Il secondo lotto di firme lo avevano addirittura indirizzato a Mattarella. Ancora mi chiedo la ragione di questa scelta. Ancor oggi la chiedo, senza mai avere risposta. Cosa poteva fare Mattarella? E in che veste lo si interpellava? Di Presidente della repubblica? Di siciliano? In veste di ex prof universitario di un orgoglioso? In ogni caso è sicuro che, a naso di profano, nulla, assolutamente niente avrebbe potuto fare. E niente ha fatto. Allora perché?
Sorvolo per senso della carità sulla farsa della consegna delle tessere elettorali.
Perché?
Per poter dire "Sono sceso in campo in difesa della città"? "Almeno ci ho provato, io!"? "Modestia a parte, io ci ho messo la faccia!"? 
Chi, con delle mire politiche, scende in campo, come comitato cittadino, per risolvere un problema (il declassamento dell'ospedale), se davvero vuole tradurre le proprie mire in realtà deve presentare alla cittadinanza il "book" con la dimostrazione dei meriti. Non basta metterci la faccia. Ci vogliono i risultati.




E sono tornati, questa volta a dichiarare le proprie ambizioni politiche, senza più nascondersi, pensando di aver superato la prova d'ingresso.
E cosa c'è nel "book" di presentazione? 
Niente, naturalmente! 
Solo una sfilza di auto-incensamenti, di semi  germogliati, di "sassolini nello stagno" immobile della città, il bene della comunità, risvegli, rinascite, e tutto il tritume dell'usurato vocabolario politico di vecchi e nuovi.
Sullo sfondo e sul nome scelto la critica degli orgogliosi alla cittadinanza di Castelvetrano: passiva, indifferente, apatica, addormentata.
Sì, perché gli orgogliosi non hanno mai nascosto la delusione e il giudizio critico sui loro concittadini alla cui apatia attribuiscono la colpa dei "loro" mancati risultati. 
Di qui, credo, il nome della nuova lista civica. Ancora fingono che lista civica significhi lista non politica. A occhio è pur sempre una lista di destra. 
Forse mi sbaglio ma credo che il nome possa indicare un ridimensionamento del piano di certuni che, in un primo momento, avevano avuto il miraggio di un seggio al parlamento siciliano. Avevano persino pensato di allargare il bacino elettorale cambiando il nome da orgoglio castelvetranese  a orgoglio belicino, talvolta castelvetranese belicino. Adesso sembrano mirare più basso.
Sentivamo la mancanza di un partito.

Meno male che adesso alla regione c'è Catania. Da solista della politica riuscirà a essere più efficace di questa improvvisata combriccola di vecchi arnesi della politica e professionisti in cerca di un "passatempo prestigioso" per gli anni della pensione?
Sono sicuro di sì e non solo perché non è difficile fare più del niente che hanno ottenuto gli orgogliosi o perché è vicino al governo, ma anche perché è un politico più concreto.

Dall'orgoglio alla superbia il passo è breve.


Osservo le vuote acrobazie di "Orgoglio Castelvetranese" da sempre.
Questi sono i link ai miei altri post su questo bizzarro Comitato cittadino:


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