Quando si fanno le cose "a la sanfasò!

 


Il signor Ferraro a cui ho rivolto le critiche e le domande che seguono, ha pensato bene, invece di controbattere e rispondere come si conviene a un uomo, considerando che io non l'ho attaccato personalmente, di bloccarmi e ... 'un ni parlamo cchiù!! Non ho mai avuto il piacere di conoscerlo, il signor Ferraro, il quale, di ritorno dal nord dove è stato costretto a stare per vent'anni, cerca ammirevolmente di ricucirsi uno spazio nel tessuto sociale. Mi ha chiesto l'amicizia, che gli ho accordato volentieri e senza esitazioni, e si è lanciato in questa battaglia di orgoglio per l'ospedale, che lui ha giudicato, ovviamente, buona e giusta, e adesso perché metto in questione la validità e l'efficacia di questa battaglia e gli pongo delle domande che mi sembrano legittime e non offensive, come chiunque può verificare, mi blocca. Non mi toglie l'amicizia! Non solo! Mi blocca anche!

Quando si dice che viaggiare allarga gli orizzonti e rende migliori!! Forse si è offeso per avergli attribuito un atteggiamento che alcuni siciliani emigrati di ritorno manifestano di " Ghe pensi mi! Adesso vi faccio vedere come si fa. Siete troppo apatici, troppo indietro, troppo fatalisti. È ora che vi svegliate.!"

Sarà stato questo.


«C'è solo un ennesimo tentativo di avvelenare una causa nobile mischiandola con le meschinità della politica!» M. Ferraro


Mariano Ferraro, lei come vorrebbe risolvere il problema dell'ospedale se non con le meschinità della politica? Non mi sembra che lei abbia le idee chiare, a cominciare dalle firme da inviare alla persona sbagliata. Lei sembra come tanti siciliani che tornati da un lungo soggiorno al "Nord" pensano di insegnarci, finalmente, come si fa. Glielo dico spassionatamente e senza intenzione di offendere. Ma lei non sembra nemmeno sapere con chi s'è messo. Inoltre a qualsiasi domanda le si ponga - gliene ho fatto una decina almeno - risponde con la litania della nobiltà della causa, dell'importanza del nostro ospedale, dello schifo della politica, mentre è proprio alla politica che lei si rivolge per potere risolvere il problema. E adesso un'altra forza politica (meschina?) si è aggiunta ma non sembra farle schifo. 

Ma la cosa più grave è che lei cerca di far passare chi non è d'accordo con le "modalità" scelte per difendere l'ospedale di Castelvetrano, che sta a cuore a tutti non lo dimentichi, per "avvelenatori di una causa nobile". Lei non ha l'esclusiva sulla difesa dell'ospedale, se ne faccia una ragione, e il suo modo, che è quello di Gorgoglio castelvetranese, che passerà alla storia per avere organizzato la prima e unica manifestazione contro lo Stato antimafioso, di difendere l'ospedale con una inutile raccolta di firme da inviare al PdR non è il solo modo né quello giusto. Invece di fare pistolotti antipolitici su cause nobili e politica fetente veda se riesce a eliminare i dubbi di 32.000 cittadini che non sono venuti a firmare né a riconsegnare, altra idiozia, la tessera elettorale. Risponda ai dubbi uno per uno. 

Nel 2018 Orgoglio cvetranese organizzò una raccolta di firme che aveva la stessa motivazione di quella attuale. Non se n'è sentito più niente. Mi chiedo perché! Anzi, mi risulta che voi stessi non sappiate neanche se le firme siano state ricevute dal destinatario che non ha mai emesso riscontro di ricevuta. Mi sa dire qualcosa?

Mi chiedo quante firme furono raccolte allora e che fine abbiano fatto!

Sono state raccolte e inviate a chi? Dopo l'invio delle firme, alla Regione immagino, ci furono sviluppi e, se sì, quali? Non bastarono le firme?

Vi siete fatti un'idea, dopo quella prima esperienza, di quante firme occorra raccogliere per fare breccia nel cuore di Musumeci?

Perché state ripetendo una cosa che avevate già fatto oltre due anni fa senza alcun risultato?

Cosa vi fa pensare che, invece, questa è la volta buona?

Perché adesso dovrebbe funzionare ciò che ieri non è valso a niente?

Cosa avete sbagliato nella prima raccolta firme?

Quegli errori che rimedi vi hanno suggerito per questa nuova raccolta firme? Adesso avete un'idea più chiara di quello che farete con le firme raccolte?

E un'idea più precisa del numero di firma da raccogliere?

1000 bastano? 2000? 10000?

Cosa succede quando si raggiunge quota 10000? 

8000 non faranno cambiare idea a Musumeci? 10000 sì? O ne bastano 4.000? 

Adesso sappiamo, perché ce l'ha detto lei, che andranno al presidente della Repubblica, nientemeno! Perché? Ce lo spieghi senza dire che qualsiasi tentativo va bene. Perché questa è strategia alla sanfasò. Non all'assessore Razza, l'autore del famigerato piano, non a Musumeci, l'attuale governante che ha approvato in assemblea il piano sanitario, no! Al Presidente della Repubblica Mattarella che per la funzione che ricopre nessuna competenza, nessun potere ha rispetto al destino dell'ospedale del Belice, determinato da un piano che ne ha ridotto, malauguratamente per noi, le funzionalità che aveva già, ma legittimamente e secondo legge proposto e approvato da una maggioranza. 

Cosa vogliono che faccia il PdR? Una rivoluzione? Dovrebbe intimare a Musumeci di rimangiarsi il suo piano perché mille o 5.000 castelvetranesi protestano? Non può fare niente come presidente della repubblica. Niente! Come concittadino di Musumeci? Come siciliano di grande potere personale? Ma allora questa non è cosa che si chiede con una pubblica raccolta di firme. Per un suo intervento privato, per la caratura del suo personaggio politico, lo si contatta privatamente, non pubblicamente.

 Perché allora non mandarle al Papa le firme? Che differenza fa? Mattarella è siciliano e può fargli una proposta che Musumeci non potrà rifiutare? Sembra che raggiungere un risultato per questi di Orgoglio, non sia tanto importante quanto il poter dire "Io c'ero in difesa dell'Ospedale, tu dov'eri? Io ho combattuto." 

Il fatto è che quando si combatte lo si deve fare seriamente e con la prospettiva del risultato non per una partitella sciogli-muscoli. 

In democrazia, quando una legge non piace si aspetta di vincere alle prossima tornata elettorale e, con una maggioranza diversa, si abroga e approva ciò che si vuole. La raccolta delle firme per una "petizione di sensibilizzazione" corrisponde, per efficacia, al solletico provocato da una piuma. 

Perché un governo, eletto dalla maggioranza dei siciliani e dei castelvetranesi, convinto e fiero delle proprie scelte e del proprio piano sanitario, dovrebbe cambiare idea per 1000 o 10000 firme di dissidenti? Perché? O si ha un ascendente politico su Musumeci e Razza tale da convincerli a cambiare una cosa in cui hanno creduto, o si ha la forza di rovesciare l'attuale governo, o di fare un rimpasto e entrarvi, o si aspetta di arrivarci.

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