"...un cammino che riporti questa città ai fasti del passato, che le restituisca quello che lo Stato le ha ignobilmente tolto." F. S. Calcara contro lo Stato?

 



L'intervento della cariatide Calcara, un politico per svago buono per tutte le stagioni, che ci perseguita da trent'anni senza merito alcuno:


"Nell'ultimo periodo Castelvetrano ha subito, in termini di attacco più o meno evidente, più o meno palese, più o meno scoperto, in termini di sottrazione di tutte quelle specificità e peculiarità che ne sono per vocazione, per storia, per cultura, per posizione geografica peculiari. (NdR: Che italiano!) Bisogna iniziare un cammino che riporti questa città ai fasti del passato, che le restituisca quello che lo Stato ignobilmente le ha tolto e a nulla valgono, cari amici, certe prese di posizione, certi atteggiamenti giustizialisti, certi gridi di allarme che vorrebbero ancora una volta creare un clima di sospetto rispetto a quella che è una storia adamantina, che è la storia della nostra coalizione, della nostra Unione, che comincia da lontano e che prima di individuare una persona ha individuato un progetto."

 Ho capito bene?

"...un cammino che riporti questa città ai fasti del passato, che le restituisca quello che lo Stato le ha ignobilmente tolto."

Un discorso contro lo Stato? Di che che cosa sta parlando? Lo stato sarebbe l'autore di quell'attacco di cui parla in apertura?


Secondo il dandy della politica locale negli ultimi vent'anni "Castelvetrano ha subito,
in termini di attacco più o meno evidente, più o meno palese, più o meno scoperto, in termini di sottrazione di tutte quelle specificità e peculiarità che ne sono, per vocazione, per storia, per cultura, per posizione geografica, peculiari." Ora, tralasciando l'involuto e oscuro italiano usato, ma quand'è successo? Che ce lo dica quando e come è successo!
Ha ragione lui?

Lo stato ci ha tolto tutto tranne che la mafia?
Sappiamo le posizioni disgustose di questo personaggio: si è sempre adoperato per contestare la caratterizzazione di Castelvetrano come città mafiosa.
Lui sostiene che a Castelvetrano c'è la stessa criminalità che c'è a Udine o a Bolzano. Dice che la mafia non è più geograficamente localizzabile dato che con l'internet i suoi tentacoli si sono moltiplicati a imitare una ragnatela. "Non venite qui a cercare la mafia!"

Un negatore o copritore del fenomeno tipico doc di Castelvetrano. In tutta la sua vita pubblica non ha mai speso una sola parola contro il malaffare e la criminalità che, pure, si ha prova che abbiano infiltrato le amministrazioni.
Non si è mai rallegrato del lavoro di magistrati e carabinieri e forze dell'ordine che con tanto coraggio e senso del dovere cercano di arginare la delinquenza e coltivano il senso dello Stato e il rispetto per la costituzione.

Mai un plauso per le innumerevoli, si è perso il conto, operazioni fantasiosamente intitolate che, nel corso solo degli ultimi dieci anni, hanno portato in carcere centinaia di mafiosi. Castelvetranesi! Centinaia!!

Cinque anni fa organizzò, coerentemente, una memorabile manifestazione di protesta proprio contro lo Stato nella persona del Prefetto Caccamo, che prese le distanze, insieme con il presidente della commissione antimafia Fava, da quel corteo, anche quando, in corso d'opera, cercarono di spacciarlo per "antimafia". Il prefetto e il presidente della commissione antimafia, non se la bevvero e si rifiutarono di parteciparvi giudicandolo assolutamente inopportuno.

"Non venite a cercare la mafia qui a Castelvetrano"?

Che faccia di bronzo.
Se non si può definire mafiosa una città in cui avvengono centinaia di arresti per mafia in pochi anni allora quale?
Solo i disonesti, moralmente e politicamente, sostengono che la mafia non esiste. Mi ero sempre illuso che questa negazione della mafia appartenesse agli anni 50. No, i negatori esistono sempre.
Adesso lui, nel progetto condiviso con il "socialista" Giovanni Lentini, invertirà la rotta e arginerà e rintuzzerà questo "attacco, più o meno evidente, più o meno palese, più o meno scoperto" da parte dello Stato che, chissà per quale recondito motivo, da anni si adopera per defraudare Castelvetrano delle sue ricchezze (i mafiosi?).
Bandirà insomma lo Stato il signor Calcara?

E se non intendeva lo Stato, chi, per tutti questi anni, si è adoperato contro Castelvetrano, perché e come? Ci dica chi, così sappiamo da cosa dobbiamo difenderci, se dalla mafia o da chi?

"... creare un clima di sospetto rispetto a quella che è una storia adamantina"?

No, caro signor Calcara! È vero, c'è stato chi ha pubblicato una foto che ci ricordava come Ficili e Lentini fossero assessori designati di uno, Perricone, che fu arrestato nell'operazione Artemisia (massoneria e corruzione).
Senza voler sondare le intenzioni recondite di chi ha voluto ricordarcelo, è evidente che l'ha fatto proprio perché la storia non è poi così adamantina. Neanche per i ciecati! Nessuna storia a Castelvetrano è adamantina,  per definizione.

E Giovanni Lentini non ha bisogno delle difese di un negatore della mafia.

Io, invece, non intendo creare nessun "clima di sospetto".
I sospetti e i dubbi per me sono solo prettamente politici, non certo criminali.
La buona fede di Lentini, come di Ficili o altri che scelsero di mettersi al servizio del progetto politico di Perricone non è in dubbio.
Quello di cui si dubita è la scelta di abbracciare il progetto di uno di estrema destra come Perricone, che per i due anni precedenti la sua candidatura non fece altro che attaccare i commissari perché "comunisti", perché criticavano nel loro profilo facebook l'operato del ministro delle interiora Salvini, che si premurò di avvertire con una vergognosa lettera aperta. Qui sotto il link del post in cui ne parlo.
È la scelta del politico Perricone che noi criticavamo.


Quello di cui si dubita è la loro lungimiranza e, dati i ruoli a cui aspirano, la loro capacità di valutazione e comprensione dell'ambiente che vogliono gestire.
La cosa meno adamantina del candidato Lentini è stata la scelta di una coalizione che farebbe inorridire qualsiasi persona testimone dello scempio che queste stesse forze politiche hanno agito sulla nostra città.

La sua scelta di una cariatide come lei, signor "cultore di storia" Calcara, è stata la cosa meno rivoluzionaria e adeguata che potesse fare.
Ma una cosa la vogliamo chiedere al candidato sindaco Giovanni Lentini.
Se anche lui pensa che a Castelvetrano abbiano (e chi?) ignobilmente tolto "tutte quelle specificità e peculiarità che ne sono, per vocazione, per storia, per cultura, per posizione geografica, peculiari."
E quali sono queste "specificità"?

P.S.: Qualcuno sostiene che Calcara non dica quello che sento io: "Ciò che lo stato le ha ignobilmente tolto." e che abbia invece detto "Ciò che le è stato ignobilmente tolto". 
Sì, potrebbe aver detto così. Calcara non eccelle nella chiarezza della pronuncia né in quella del discorso. Ci vorrebbe un'analisi audio. 
D'altronde, con il suo passato glorioso di negatore della mafia, non ci si meraviglierebbe certo se avesse parlato contro lo stato. Ci si meraviglierebbe del contrario. 
Rimane il succo del discorso su questo sopravvalutato e disgustoso negatore di mafia. 
Ha detto "Ciò che le è stato tolto"? 
Va bene. 
Che cosa le è stato tolto? 
Chi glielo ha tolto così ignobilmente? 
Chi? 
La mafia? 
Chi? 
Lo Stato?
Non si accettano discorsi così pesanti e gravi - Castelvetrano sotto attacco da anni - e nello stesso tempo così oscuri e reticenti da un politico di lungo corso né, tantomeno, da un "uomo di cultura". Ce lo dica chi ci ha defraudato e di che!
Magari è la volta buona che dica che è stata la mafia a togliere ignobilmente tutto al nostro paesello. E sarebbe capace!!
Non dimentico quando organizzò quel corteo contro il Prefetto che aveva espresso il dubbio che la scarsa collaborazione dei castelvetranesi non fosse, semplicemente, naturale diffidenza verso lo straniero, ma frutto di "una cultura".

 #sonocastelvetranesenonsonomafioso! si indignarono alcuni notabili castelvetranesi tra cui il nostro dandy e organizzarono un corteo per affermare la propria dignità contro la falsa affermazione del prefetto Caccamo! Subito, sopraffatti dalle critiche ricevute, si affrettarono a cambiare il motivo della protesta: Contro la mafia". Facce di tolla. 
Le facce di tolla possono dire tutto e il contrario.

Seguite questi link per sapere di più della cariatide.



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