Stefania Petyx e la coda di paglia dei castelvetranesi


Stefania Petyx di Striscia la notizia è stata insultata e aggredita da uno dei tanti preculturali che affollano il nostro territorio.  

Era prevedibile? Sì! Tanto che alcuni hanno commentato che se l'è andata a cercare. 

È un fenomeno universale e studiato. Prova a dire omertoso a un omertoso, delinquente a un delinquente e saltano in aria per l'indignazione. Quando l'ironia o le accuse colpiscono quello che costituisce la nostra problematica e contraddittoria essenza ci risentiamo e tendiamo a ribellarci. È per tutti così.  

Si chiama volgarmente "coda di paglia"! 

 

I "codapagliuti", in questi giorni di eccitazione per l'arresto del "Premier", sono in stato di agitazione, non ci stanno a sopportare il peso di questa attenzione mediatica, spesso irriverente. Non tutti i giornalisti sono professionali e bravi. Molti sono quello che sono i giornalisti ovunque, ficcanaso e inopportuni. Spesso, in casi eclatanti come questo, la loro presenza diventa oppressiva per gli abitanti. Cogne insegna.  


Ma qui siamo ancora alle prime battute dopo un arresto epocale di un boss che non avrebbe potuto, ci dicono, girare libero per 30 anni senza la protezione assicuratagli dalla "borghesia mafiosa", dalla piccola all'alta, dal proletariato reietto e da un esercito di disoccupati che abbonda nei nostri posti economicamente depressi.  

La provincia di Trapani è l'ultima provincia italiana in termini di qualità della vita. Tanti non se ne rendono nemmeno conto. Credono di essere al passo con i tempi solo perché anche loro hanno gli smartphone. Ma oggi non esiste un solo sfigato che non abbia uno smartphone. Il posto più povero d'Italia, a dispetto dei cretini che dicono "la mafia porta lavoro e redistribuisce la ricchezza prodotta" -dal malaffare. Si parla di ricchezze personali dei mafiosi al vertice nell'ordine di miliardi di euro. I "miliardi di euro non riesco nemmeno a figurarmeli, io che in quarant'anni di lavoro ho accumulato sì e no 600 mila euro. 

  

Alla faccia dei loro concittadini che se la bevono.  

 

Certo che se MMD si pentisse e donasse alla comunità che gli ha dato i natali e gli ha dimostrato fedeltà ad oltranza quello che ha accumulato lui personalmente in 30 anni, se ne risolverebbero di problemi a Castelvetrano! Il debito di Cvetrano è di neanche 50 milioni. Il primo caso a memoria d'uomo in cui la balla che la mafia dà lavoro e ricchezza corrisponderebbe alla realtà e, finalmente, la leggenda del bandito che ruba ai ricchi per dare ai poveri si realizzerebbe. Sarebbe eclatante. Passerebbe alla storia due volte.

In maniera schizofrenicamente sublime! 



 

Era prevedibile, se non altro probabile, che si verificasse un'aggressione a un giornalista. Di più! A una giornalista nello specifico.         

Già il 26 Gennaio 2018 (che coincidenza straordinaria! Sembra un anniversario!), la Petyx subì un attacco mediatico al vetriolo da parte della "elite" culturale castelvetranese incarnata in quell'occasione dall'organizzatore di cortei blasfemi e di manifestazioni contro lo stato, F. S. Calcara.  


Come si vede, i codapagliuti non privilegiano nessuna classe sociale. Sono trasversali. 

Se noi castelvetranesi non lavoriamo sulla "coda di paglia" non potremo mai sviluppare una migliore conoscenza di noi stessi e della nostra realtà. La consapevolezza dei propri mali è già una mezza guarigione.  

Se invece lasciamo prevalere l'istinto, anche intellettualizzato, non ne usciremo mai. 

Non facciamoci più male di quello che già soffriamo. 



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