Non dovete prendervela con la stampa, ma con la mafia castelvetranese e i Carabinieri.
"Iddi cci curpanu!"
Perché la facile indignazione dei locali intellettuali, che scatta come un riflesso condizionato ad ogni servizio giornalistico sulla mafia a Castelvetrano, non si manifesta invece di fronte alle operazioni dei carabinieri che si ostinano a venire a cercare la "mafia" (Che c'entriamo noi con lui? Solo perché è nato qui! Adesso è morto. Basta! Non c'è più la mafia a Castelvetrano!) come se Castelvetrano fosse una città di mafia? Perché?
Se questi professionisti, che passano per essere la crema della società, avvocati, rappresentanti di commercio-giornalisti, insegnanti, riflettessero bene o fossero più coraggiosi, come quando organizzarono un corteo di protesta contro il commissario dello Stato Caccamo, capirebbero che sono loro, le forze dell'ordine, a volere, con pervicacia e sadismo, infangare il buon nome di una "città" tutta dedita al lavoro, all'arte e alla cultura.
Dovrebbero avere le palle di organizzare un sit-in di protesta in via Vittorio Veneto davanti alla sede dei Carabinieri e, per non fare torto a nessuno, anche davanti alla Polizia di Stato.
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