Colaci cerca, invano, di distruggere le prove del suo valore



Antonio Colaci, giornalista pubblicista Iscritto Albo Giornalisti N. 134045, ha "sofferto" un vivace battibecco con me che avevo criticato un suo "articolo" in cui invitava la stampa a smetterla di dipingerci come mafiosi su Castelvetranonews.it.

Quello che segue è la mia critica che ha fatto perdere le staffe al "mite" Colaci:
«Certo!! Il problema di Castelvetrano non è la mafia che ancora comanda e ha la solidarietà (non semplice omertà o paura) della grandissima parte dei castelvetranesi, il problema è la rappresentazione che viene fuori sulla stampa. Il problema non è la nostra cultura mafiosa, quella che ci ha portati ad essere il primo paese nella storia d'Italia a fare un corteo contro lo Stato, di cui il signor Antonio Colaci fu fiero organizzatore, ma il prefetto Caccamo che ci dipingeva come "vittime di una certa cultura", quella mafiosa. In nessun altro paese mafioso commissariato era mai toccato ai funzionari dello Stato mandati a combattere la mafia l'onore di un corteo di protesta. Il primo. Il problema è la stampa che va a intervistare i poveri allocchi che girano per le nostre strade quando potrebbero andare a casa del "giornalista" Colaci per sentire la campana buona e colta della città.»

Pare che risponda a verità che il lupo Colaci perde il pelo ma non il vizio di minacciare querele a chi lo critica, di insultare (pazzo, vigliacco, paraculo), lui che si definisce una persona perbene.
Già cinque anni fa mi minacciò di querela per aver criticato il corteo da lui organizzato contro il commissario Caccamo. Se volete conoscere questo personaggio che non so qualificare, seguite questo link: https://tongueofsecrets.blogspot.com/2019/05/il-signor-colaci-e-un-uomo-donore-e.html

Infatti mi ha di nuovo minacciato di querela.
E quando l'ho invitato a procedere, come si addice a una persona che non parla solo per buttare fuori aria dallo stomaco, a una persona seria, mi ha risposto che io continuavo a provocarlo perché "sa che lei non ha niente da temere da me che sono una persona perbene."
Infatti le persone per bene insultano e minacciano come prima cosa, totalmente incapaci di argomentare e difendere le loro azioni e scelte e i loro !articoli"!.
Non si promette se non si può mantenere la promessa. Le minacce sono come le promesse: si mantengono. La querela me l'aveva promessa 5 anni fa ma ... niente.
Restiamo in attesa.

Antonio Colaci ha deciso di cancellare i suoi commenti, i suoi insulti, e le sue non argomentazioni. Cancellando i suoi commenti sono andate perdute anche le mia risposte. Ma io conosco i miei polli e avevo fotografato tutto.
Nella prima foto ciò che è rimasto di 15 (quindici) commenti, come si può leggere subito sotto il titolo: i miei soli commenti come se parlassi da solo.
Nelle altre foto si vedono bene i termini del confronto: da una parte un individuo che minaccia di querele e insulta -pazzo, vigliacco, paraculo - dall'altra un signore che argomenta senza insultare.












 

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