L'abbiamo scampata bella. Non dovremo mantenerlo a nostre spese per cinque anni.
Certo, dovremo fare a meno della geniale soluzione che aveva trovato per sottrarre i giovani triscinari alla noia da deserto che "notoriamente" li affligge: una strada che passando per i templi li porti a Selinunte "invece che a Trefontane.
Sopravviveremo.
Questo cciovane che, per impegnarsi in politica, tra tutti, ha scelto un partito razzista per statuto, la Lega, ha serie difficoltà a esprimersi in Italiano. Sarebbe l'ultimo dei problemi se non coltivasse idee da osteria come quella della strada per sottrarre i giovani triscinari a Trefontane. E, però, sembra che qualche foglio locale voglia attribuirgli un ruolo che va al di là delle sue soggettive difficoltà.
Non contento della sconfitta elettorale, si propone adesso, con la complicità di Castelvetranonews, come "cittadino esemplare che, con opere di volontariato, fa il bene della comunità".
Questa del finto volontariato è una storia che va avanti da quando un gruppo di "notabili" che non vedevano di buon occhio il commissariamento pensarono bene di remare contro con l'elegante favola del volontariato che supplisce alle mancanze dello Stato. Avvocati che convocavano i giornalisti allo scaro e si facevano fotografare con ramazze in mano a pulire la spiaggia di Selinunte, tra una manifestazione contro i commissari e un'altra per la finta difesa dell'ospedale con inutili raccolte firme, (reiterate! Errare humanum ...!), spettacolari voli a New York all'inseguimento di Musumeci e, finta, riconsegna delle tessere elettorali.
I cinquini locali arrivati al potere con il comune in dissesto e nell'impossibilità di fare anche solo l'ordinaria amministrazione, pure loro pensarono di propugnare il volontariato come forma ideale di partecipazione del cittadino alla vita comunitaria. E lì tutti gli stellini a ramazzare cimiteri e ville al posto degli orgoglioni che, perse le elezioni, rinunciarono a pulire lo scaro una seconda volta.
Dove sta il nodo in questa teoria? Non è difficile individuarlo, grosso com'è.
Queste persone non stanno parlando di vero "volontariato".
Cinquini e orgoglioni dicono "volontariato" ma intendono "investimento politico". Fare passare una auto-promozione per volontariato è una frode assoluta.
Il volontariato, per definizione, è disinteressato. Non si prefigge un ritorno se non la soddisfazione morale del gesto.
Un investimento per un ritorno di "Immagine " politica che si traduce in voti non è volontariato.
Adesso Christian Carrara, leghista di casa nostra, si è, addirittura, inventato anche l'investimento economico nel volontariato.
Cioè, lui paga "gli operai dell'azienda di famiglia" e spaccia questo "investimento" che lui fa, come si può spendere per uno spazio elettorale autogestito, o una manifestazione elettorale o una pubblicità sotto altra forma alla sua figura politica, per volontariato. How smart! A Castelvetrano ai tempi della mia giovinezza si diceva: "Lupu!!!
Inoltre quando uno pensa al volontariato a tutto pensa tranne che alla Lega.
Ma la cosa più penosa è il dibattito fasullo che ha suscitato questa sortita del legaiuolo Christian Carrara, quello che non può tollerare che i giovani neri accolti nei centri autorizzati risiedano nel "cuore pulsante della città" o che rivolgano complimenti alle ragazze indigene.
A destra i cinquini si ribellano e gridano all'ipocrisia di chi parlava male del volontariato quando lo praticavano loro (pure quello fasullo!) e tessono adesso le lodi del volontariato agito nell'ambito della nuova maggioranza.
Esistono due tipi di volontari: quelle meravigliose persone che, senza fanfare né telecamere, vanno a prestare la loro opera alle mense dei poveri. Quelli che umilmente e silenziosamente prestano un po' del loro tempo per alleviare le sofferenze di chi è ricoverato in ospedale. Quelli che un giorno non li vedi più perché, senza fare tam tam, sono andati in Africa a prestare il loro cuore e le loro competenze di medici o infermieri o ingegneri, in posti dove la vita è difficilissima.
Conosco però diversi punti della città che vengono mantenuti e curati con grande professionalità, come la rotonda per Selinunte, e senza tante fanfare da imprese che hanno adottato quelle "aiuole".
E poi ci sono i finti volontari. I volontari "politici" che fanno finta di prestare gratuitamente - adesso anche a pagamento con Christian con l'acca - la loro opera per iniziative che in realtà servono solo a loro e al partito di riferimento. Sono quei poveri d'animo che puliscono il cimitero previa estrema pubblicizzazione e solo se ci sono fotografi e telecamere al seguito. Quelli che fanno "volontariato" colorato delle loro esigenze politiche: se ci sono i commissari puliscono "contro" il Dott. Caccamo, mentre se c'è Alfano Enzo puliscono per suo conto.
Adesso Carrara paga i suoi operai, probabilmente meno di quanto pagherebbe una pagina pubblicitaria, per un articolo, su un foglio locale compiacente, celebrativo del suo civismo e di riflesso della maggioranza che sostiene.
Civismo 'ste p*lle.
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