"Non è giusto che le case non ancora demolite vengano salvate. Anch'esse vanno demolite." Il candidato sindaco Alfano

 



Sì, ha detto proprio così ed era quello che intendeva. 

Il suo pensiero va subito ai 64 proprietari la cui casa è già stata demolita. 

Non è giusto, dice, che gli altri sfuggano al doloroso destino di questi 64 disgraziati.  

Anche i restanti 350, non so il numero preciso, devono provare lo stesso dolore e la stessa umiliazione. A questi il suo pensiero non va in solidarietà. No. Devono soffrire tutti. 

Davvero?

Questo è il suo concetto di giustizia? 

Mal comune è mezzo gaudio.

Mi chiedo se quelle 64 case sarebbero ugualmente state demolite se avessimo avuto un sindaco che, se non altro, avesse opposto un minimo di resistenza, anche solo tentando di allungare le procedure e tutto ciò che era possibile fare. 

Invece il signor Alfano si è sin da subito mostrato voglioso di dimostrare la sua scrupolosa osservanza della legge, la stessa sindrome di cui soffriva il Prefetto Caccamo che diede la stura a questo inutile e costoso intervento, a nostre spese, per una medaglia alla carriera presumibilmente. 

Lui, il peggior sindaco della storia di Castelvetrano (a riprova che non basta essere onesti per governare bene), le demolirebbe tutte le case che è stato previsto nel piano di demolizione, con una sciagurata decisione di un troppo zelante commissario che ha indebitato il nostro comune già in dissesto per milioni e milioni di euro. 

Il suo pensiero va a quelle 64 famiglie a cui è stata demolita la casa, secondo lui giustamente. 

Il signor Alfano pensava che fosse giusto demolire centinaia di case a Triscina senza che questo rimediasse o restituisse alcunché alla comunità. Quando hanno demolito quelle 64 case il suo pensiero non è volato e il suo cuore non è andato ai poveri proprietari. Mi dispiace, signori, è la legge. 

Il suo pensiero va ai proprietari di quelle case solo ora, che la sua scellerata fretta viene messa in discussione dalla prospettiva della nuova legge che, giusta o ingiusta, mette fine a uno scandalo durato troppo, e evita la distruzione delle case e della vita di centinaia di famiglie.

Il suo pensiero va a quelli a cui lui ha demolito la casa ma non a quelli la cui casa gli impediscono di demolire. 

Nessuna solidarietà per le altre trecento (il numero esatto non importa. 300 o 100 o 64 non cambia la sostanza del discorso) famiglie, nessuna contentezza o soddisfazione per loro a cui questa legge potrebbe restituire la casa e la serenità. 

A me sembra fuori di testa. E ha avuto il coraggio di ricandidarsi.

Un sindaco che va contro i suoi cittadini per difendere un provvedimento che non ha nulla di sensato e che non rimedia a niente. Mai visto.

Perché i castelvetriscinari dovrebbero votarlo?


Ascoltatelo. 

Sanatoria Triscina sindaco Alfano



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