Gente che non vuole crescere.
Gente che non sa che a diciotto anni si è adulti.
Si diventa "grandi" a diciotto anni.
Ci si può sposare, si può votare,
lavorare e portare il pane a casa, avere figli.
Solo la presidenza della Repubblica
e il Senato, a quell'età, sono preclusi.
Volete fare politica? Persino quello potete fare.
E si può fare senza piagnucolare ed elemosinare un voto
in nome della vostra giovinezza.
La gioventù è un valore aggiunto in molti ambiti.
Anche in politica se su questo virgulto
si innestano anche capacità, intelligenza e idee.
È su queste che bisogna far leva per chiedere un voto, non sulla semplice giovinezza, ché anche gli idioti possono essere giovani.
Invece sembra che siano alla ricerca di un posto di lavoro.
«Bisogna pensare anche a noi giovani!
Quanti di voi hanno i propri figli fuori paese
costretti ad andare per mancanza di prospettiva?»
Hanno scelto di cominciare la loro attività politica alla corte di un vecchio frequentatore delle stanze del potere che li ha sottoposti a qualche ora di formazione politica, "non indottrinamento, no!", e li tiene ghettizzati in una gabbia per giovani focosi, la succursale giovani di Obiettivo città.
Giovani già vecchi.
Anche il fascismo inquadrava e indottrinava i giovani nella GIL (Gioventù italiana del Littorio).«L'unico futuro possibile può essere trainato da noi ragazzi»
Tutti i futuri sono possibili e il futuro difficilmente si presta ad essere trainato,
dato che sta davanti a noi e prima di trainarlo dovremmo raggiungerlo.
Studiate. Non solo politica.
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