Per chi vota la mafia?
Qualcuno sostiene che "Alla mafia non interessa la politica" e "La mafia non controlla più i voti". Il giornalista antimafia Giacomo Di Girolamo.
Non è il solo.
Anche qualche candidato sindaco di quelli in lizza lo pensa.
Ho già scritto quello che penso di questa affermazione qui:
Ora, se è vero che le amministrazioni comunali non sono, per la mafia, la vacca più grassa da mungere, sono però sempre di vitale importanza per mungere in pace e comodità tutte le altre vacche , dalle più lattifere come la droga ai meno remunerativi appalti di lavori pubblici. È dalla politica che gli viene il controllo del territorio e delle persone.
La mafia, del maiale che è la ricchezza collettiva, non butta niente.
La mafia, come qualsiasi persona avida, sa che ogni ficateddu di musca è sustanza. Non si accumulano fortune se non si raccolgono anche le briciole. Che poi gli appalti sono tutt'altro che briciole.
Trovo che se lo sostiene Giacomo Di Girolamo, uno che campa sull'antimafia e deve inventarsi sempre qualcosa per tenersi a galla, sia solo un gioco di visibilità. Ma se lo sostiene un candidato sindaco o un politico di quelli che devono reggere le sorti del paese la trovo un'affermazione sospetta. Molto sospetta.
Per chi vota la mafia?
È dovere di ogni cittadino chiederselo e rispondersi.
Lo so, non è facile. Anch'io sono confuso. Hanno tutti facce oneste, tutti professano onestà e vantano competenze. Eppure la mafia, che non è morta con la morte di Provenzano o di Riina, o con la morte di Francesco Messina Denaro, né con quella di Matteo Messina Denaro, voterà per qualcuno di questi candidati. Succede, raramente, quasi mai, che quelli che ne beneficiano siano inconsapevoli o impossibilitati a rifiutarli.
Speriamo, almeno che quest'ultimo sia il caso a Castelvetrano. Che quelli che riporteranno la mafia al comune non lo sappiano.
Speriamo.
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