«L'aspetto dei tributi è un aspetto molto complesso!»
Lui non crede che il 50% dei cittadini castelvetranesi non paghino le tasse.
Non crede.
E non crede che l'archivio dei tributi sia aggiornato. Non crede!
Ma crede che l'amministrazione, finora, ha il torto di dimostrarsi forte con i deboli e debole con i forti.
WOW! Finalmente uno che parla in difesa dei deboli, dei poveri. Questo è parlare. Sentiamo, allora!
"Vero è che molti cittadini non pagano i tributi."
Oddio, mi sto confondendo. Ma non aveva detto che non credeva?
Vediamo.
«Se sono cittadini in difficoltà che non possono pagare - sentiamo, sentiamo! Gli abbuona le tasse? - allora, con i deboli la politica della carota, baratto amministrativo. Ma se vogliono fare i furbi, allora giù pesante! Pesante con quelli in difficoltà perché furbi? Quindi forte con i deboli?
Magari tira fuori l'asso.
Sentiamo allora chi sono i forti che non pagano le tasse.
L'uomo della strada penserebbe subito ai grossi imprenditori, industriali, commercianti, strutture alberghiere e ricettive.
Sbagliato. I poverini dei commercianti e degli industriali e prenditori sono, lo sappiamo, le categorie più ligie alle norme fiscali. Sono degli angeli. Soprattutto a Castelvetrano.
Ma allora questa nomea? A chi bisogna dare la colpa di queste "voci" che danno Castelvetrano città di evasione?
Persino il Times di Londra titolava pochi anni fa
"Mafia town, Castelvetrano, is capital of tax evasion
"A Sicilian town notorious as the birthplace of the mafia’s top godfather is also gaining a reputation as Italy’s capital of tax evasion."
No, lui, Craparotta non crede.
Lui afferma che «non si ha mai (sic) avuto il coraggio" di dire che la causa di questi mancati introiti è lo stato, che non paga le tasse dei beni confiscati.
Questo candidato consigliere è coraggioso. Mai nessuno da noi ha mai detto "Governo ladro!"
Ci voleva uno che finalmente ci liberasse, non dal monopolio mafioso degli affari, che ha sempre impedito il decollo di qualsiasi attività, ma dalla vera palla al piede: lo Stato.
Infatti termina il suo spazio autogestito con una supplica allo stesso Stato. "Va bene -dice - avete catturato Matteo Messina Denaro, è morto. Ora, per favore lasciateci in pace, lasciateci lavorare."
Grandioso!
Naturalmente questo campione di coraggio milita in Prima l'Italia della lega di Salvini e del Vìa di Papania.
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