I ricchi non possono battersi per i poveri?

 


 Ma chi ha detto che solo i poveri possano stare con i poveri e i ricchi solo con i ricchi. Ci mancherebbe che i poveri e i derelitti dovessero fare conto solo su se stessi per migliorare la loro situazione.
Ogni volta che nella storia c'è stata una rivoluzione i poveri non sono mai stati protagonisti e si sono sempre limitati, dal 1789 alla rivoluzione dei gelsomini, a fare da riempi-piazze e a eseguire il lavoro sporco per conto di personaggi ricchi e potenti, nel bene e nel male. Non si fa la rivoluzione senza soldi e potere contrattuale. Anche uno in lamborghini e pieno di soldi può essere di sinistra o fare delle cose buone per gli ultimi. 


"Si batte per il ddl Zan però ha cantato una canzone indegna anni fa". È vero, il pulpito conta e va sempre tenuto presente, ma se quando uno fa o dice una cosa giusta dovessimo ricordare tutti i suoi errori passati nessuno si salverebbe.
Se uno si adopera per risolvere un problema ecco l'orda bestiale che gli rimprovera che non fa questo e quell'altro e che non si batte perché il suo datore di lavoro, Amazon, smetta di calpestare i diritti dei suoi lavoratori. 

Nessuno è libero fino in fondo, a meno che non sia un povero pensionato che non conta un due di picche. Ognuno ha un datore di lavoro contro il quale deve limitare la sua libertà di agire e di esprimersi. Vuol dire che nessuno può permettersi di intestarsi battaglie civili o politiche solo perché lavora e ha un datore di lavoro contro cui non si scaglia? Questo si chiama "minimo sindacale di ipocrisia" che si riconosce a tutti. Chi mette in discussione questo minimo è molto più ipocrita. Selvaggia Lucarelli, una giornalista che stimo, ha assunto questa posizione critica, lei che ha sempre dimostrato libertà di pensiero cantandole a destra e a manca, tranne che ai suoi datori di lavoro; eppure io l'ho sempre apprezzata, pur tenendo presente in un angolo della mia mente questa piccola riserva.
Staremmo freschi se a battersi per il cambiamento fossero solo gli sfigati senza una lira.
Bisogna avere potere e soldi per smuover qualcosa.


In questi anni ho conosciuto un solo vero rivoluzionario, ricco "da fare schifo". Ha destinato ai suoi figli solo il giusto. Ha diffuso l'informatica e la sua fruizione al popolo mondiale con il suo sistema operativo, consentendo che potesse essere craccato e usato liberamente, permettendo anche ai più poveri e sfigati del terzo mondo di connettersi e avere un PC, al contrario degli elitisti della Apple. 

Il più rivoluzionario che io conosca ha creato una fondazione da 50 miliardi di attività il cui scopo è combattere la povertà estrema e assicurare assistenza sanitaria e un'educazione adeguata nel terzo mondo, combattere la malaria e l'AIDS in Africa.
Si chiama Bill Gates.




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