Il sindaco di Partanna Nicola Catania è uno di quelli che non si è lasciato intimorire...


 I comuni di Pantelleria e Castelvetrano sono gli unici dei 24 sottoscrittori dell'accordo di co-marketing 2014-2017 con Ryanair, rimasti debitori della compagnia irlandese. Il co-marketing è uno sciagurato e grossolano stratagemma adottato, purtroppo non solo in Italia, per aggirare le leggi sulla concorrenza che impedirebbero agli Stati di favorire alcune imprese private contro altre. Funziona così: Ryanair vuole essere pagata per fare rotta a Birgi, ma la regione siciliana non può pagare ryanair per la legge sulla concorrenza. Allora si è inventato il "co-marketing". Ryanair costituisce un'altra sua società Ams di sua proprietà ma distinta dalla compagnia aerea, la quale "fa finta" che il suo compito è la promozione del territorio. La camera di commercio di Trapani e il consorzio di 24 comuni, tra cui Castelvetrano e Partanna, pagano AMS una cifra (solo Castelvetrano 200.000 euro all'anno) per promuovere il territorio, per finta però! Quando si andava sul link "Scopri Trapani" della pagina Ryanair si veniva dirottati sulla pagina della Airgest, la società che gestisce l'aeroporto, dove nessuna promozione del territorio c'era: "Pagina in allestimento" per anni è stato il contenuto della pagina che avrebbe dovuto promuovere il territorio. Tutto un imbroglio, documentato.

 

Qui porta il link di "Scopri Trapani" di Ryanair.
I 200 mila euro sborsati da Castelvetrano servivano
per 30 soli giorni di questa "promozione"!!
 

Per anni la magistratura europea ha cercato di fermare questa pratica che aggirava il divieto di concorrenza sleale. Finalmente nel 2019 la Commissione europea condannò Ryanair a restituire allo Stato francese 8,5 milioni di euro di aiuti illegali ricevuti in seguito ad un accordo concluso con l’aeroporto di Montpellier. L’accordo di marketing concluso tra l’associazione locale per la promozione turistica e l’economia (APFTE) e Ryanair, all’aeroporto di Montpellier, non rispetta le norme Ue sulla concorrenza. 


 

Adesso il cerchio si è stretto attorno a Birgi e il suo accordo di co-marketing con Ryanair e l'ente gestore con Salvatore Ombra e altri dirigenti sono sotto processo per la stessa ragione.

Ma la faccia tosta di questi imprenditori col culo dei cittadini è tale che Ombra ritiene che il processo a suo carico sia "un atto dovuto" (?)! Un rinvio a giudizio un atto dovuto? Intende solo manifestare la sicurezza della impunità. In Italia si possono spendere e spandere i soldi dei cittadini senza pagare pegno alcuno. 


 

Quella stessa faccia tosta che qualche mese lo portò di nuovo a capo dell'Airgest che aveva già guidato all'origine e che gli fece intraprendere un tour provinciale contattando i comuni del consorzio per rinnovare l'accordo di comarketing con Ryanair e per convincere quelli che non avevano finito di pagare la loro quota a farlo. E data l'aria che tira con processi e restituzioni, si portò appresso due, non uno, due avvocati che rassicurassero "legalmente" i sindaci timorosi o restii. E sempre quella faccia tosta che alla ricerca di consenso tra i 22 sindaci interpellati, gli fece affermare che «Ci devono aiutare i comuni con le somme per la promozione territoriale e (udite, udite. NdR) fornendo le migliori intelligenze per adottare norme che consentano di bypassare il problema comunitario e nazionale degli aiuti di stato, che bloccano la crescita.» Un uomo pubblico, in una funzione pubblica, spendere cioè i soldi dei siciliani, presidente di una compagnia aeroportuale, che giusto poco fa si è fatto ripianare i debiti accumulati dalla sua società (ca. 30.000.000, 30 milioni di euro) che individua nella legge che vieta aiuti dello Stato a compagnie aeree a scapito delle altre il motivo della mancata crescita e non chiede di abolirla. Non può perché non esiste legge più sacrosanta: non si può concepire un mercato libero e sano dove un imprenditore privato se la veda dall'astraco degli aiuti di Stato a scapito degli altri che sono costretti a passare dal rischio della libera concorrenza. Perché aiuti a Ryanair invece che Easyjet o Blue Air?

Cosa chiede, invece, Salvatore Ombra, che fa l'imprenditore creativo con i soldi della Regione siciliana? Di studiare un modo intelligente di bypassarla, aggirarla. Magari un marchingegno legale un po' più raffinato della presa per i fondelli palese che è il co-marketing, che comincia a mostrare segni di stanchezza. Invita le "migliori intelligenze" a trovare l'inganno alla legge dello stato e europea. Trovo questa una cosa disgustosa.

 


Adesso il sindaco di Partanna Nicola Catania è uno di quelli che non si è lasciato intimorire da processi, non si è lasciato impressionare da quelle che appaiono pratiche commerciali scorrette, non si è lasciato spaventare dall'impegno economico che chiede ai suoi cittadini. Anzi, si è fatto carico, non con il suo culo s'intende, ma con quello dei Partannesi, oltre che della quota che pagherà annualmente Partanna (200 mila euro?), anche,  insieme con gli altri 21 comuni, del debito residuo di Castelvetrano e Pantelleria che si rifiutano di pagare.

Non capisco che cosa gli frulla per la testa a Nicola il grande, quali siano state le valutazioni che ha fatto accettando di partecipare all'ennesimo fallimentare (tanto c'è pantalone che paga, noi) tentativo di salvare ciò che salvare non si può, un aeroporto inutile a cento chilometri da quello di Punta Raisi, nato solo per le manie di grandezze di marsalesi e trapanesi che, cos'hanno loro di meno di Palermo, anche loro vogliono l'aeroporto sotto casa. L'aeroporto nato per campanilismo puro e semplice. Qual'è il vantaggio per un viaggiatore che voglia visitare Partanna di atterrare a Birgi piuttosto che a Palermo? Questo e tante altre cose vorrei chiedere allo zarino Nicola Catania. E tante altre cose vorrei chiedere all'opposizione consiliare partannese, che sembra solo subire.


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