"Qualcuno dirà "Ma la sanità dipende dalla politica regionale! No, non è così, perché un intervento del ministro della salute avrebbe avuto il suo peso, il suo valore." Lentini
Infatti, lo dico anch'io.
È la regione che fa i piani sanitari per la Sicilia e, no, l'intervento del ministro nazionale, neanche costituzionalmente giustificabile, non avrebbe avuto sortito granché.
Quella che segue è la clip in cui il sindaco parla di come risolvere il problema della mancanza di autorevolezza della giunta Alfano. Nella trentennale maratona che ha portato Castelvetrano al dissesto finanziario, quel povero Alfano ha individuato, il meno colpevole in un andazzo di spreco che va avanti dal dopoguerra e dal '90 quando in due anni e mezzo avemmo tre commissari, Zaccone, Ambrosetti e Diego D'Amico. Quest'ultimo, quando lasciò, non fece altro che raccomandare al suo successore, Bongiorno, secondo quanto detto in un'intervista da quest'ultimo, di dichiarare il dissesto finanziario, visti la situazione delle casse comunali e i debiti accumulati. Il sindaco Bongiorno non dichiarò mai il dissesto del comune.
Pietro La Rosa ha ironicamente sostenuto che quell'occasione allora "persa", adesso, che non solo il ministro della salute nazionale è fascista ma anche il governatore della Sicilia è Fascio Italia e persino il sindaco di Castelvetrano esprime un'amministrazione fascista, costituisce la "certezza" che questa sindacatura passerà alla storia come quella che ha restituito l'ospedale a Castelvetrano. Una schiacciata, come dicono gli americani.
Qui mi preme sottolineare questo passaggio dell'intervista in cui il futuro sindaco fa un'analisi spietata e attribuisce la causa del problema dell'ospedale alla mancanza di autorevolezza della nostra classe dirigente locale.
Non si riferisce a quei sindaci che in trent'anni ci hanno portato al dissesto economico, Errante o Pompeo o Bongiorno, ma solo e specificamente al periodo grillino. Mmh! Non mi ricordo tanta autorevolezza nelle amministrazioni precedenti.
Poi si lancia nella descrizione dell'unico modo di fare politica e migliorare le sorti del nostro ospedale.
Anzi, del modo di fare politica per superare la politica, per liberarsi dalle pastoie delle ideologie e dei partiti.
Vogliamo l'ospedale?
Tanti cittadini, di qualsiasi estrazione politica purché "autorevoli" (autorevole = uno che ha entrature), mettano "generosamente" in gioco il proprio potere, le proprie conoscenze altolocate e ... uno potente lo conosci tu, un altro potente lo conosce lui, sai quanti potenti riusciamo a raccogliere!
Abbastanza da fare legiferare cose sensate alla regione Sicilia? Da riavere indietro il "maltolto"? Da far ridefinire la politica sanitaria regionale? O solo per togliere qualche reparto a Mazara e farne avere di più a Castelvetrano?
Queste sono le idee di grande respiro della destra castelvetranese sulla sanità?
Non è un peccato ridurre il diritto dei cittadini alla salute, la sua gratuità, contro la speculazione dei privati sulle malattie, a queste guerre sonore tra campane: gli eterni derby della provincia.
"Perché Mazara sì e noi no?"
"L'ospedale di Mazara è la metà, un terzo del V. Emanuele: com'è possibile che ci tolgano reparti e risorse per spostarli in uno spazio inadeguato e insufficiente come quello di Mazara!!"
Com'è possibile ce lo ha spiegato chiaramente e realisticamente il sindaco Lentini: è la politica delle relazioni sociali e politiche!Che, diciamocelo, non è un nuovo modo di fare politica.
È la politica che noi conosciamo, con termine tecnico, come la «politica del "ma tu 'un canusci a nuddu?"» ovvero "dei santi in Paradiso". E, davvero, noi sappiamo che è quella che funziona!! Siamo costretti a ricorrervi anche noi poveri cittadini quando vogliamo far valere i nostri diritti.
È per questa modalità della politica che Mazara è sempre stata favorita, oltre che perché non si può paragonare per ricchezza e abitanti, il doppio quasi, a Castelvetrano. Perché i mazaresi dovrebbero venire a partorire a Castelvetrano, quando noi non vogliamo andare a Mazara?
Ecco, a Mazara hanno avuto classe dirigente autorevole, secondo il ragionamento del sindaco. Anche a Marsala e Trapani.
Chiama alla raccolta solo i politici ed amministratori con entrature.
"Ma tu 'un canusci a nnuddu?"
Mazara, Marsala, Trapani non esprimono più autorevolezza, bensì più potere in termini di rappresentanti al governo.
Sono delle città, non solo economicamente nemmeno lontanamente paragonabili alla contadina Castelvetrano, ma anche con il doppio o il triplo degli abitanti e, quindi, politicamente più rappresentati.
È chiaro che la «politica del "ma tu 'un canusci a nnuddu?"» riesce meglio se si hanno 50.000 o 80 mila abitanti.
Castelvetrano è qui proprio per questo tipo di politica di campanili dove ciò che conta non è un'idea di società giusta, ma il potere e le "conoscenze".Se è così, ed è così, Castelvetrano è al posto che merita, con l'ospedale che merita.
Detto questo, se riescono a riportare il reparto di pediatria, sarei già soddisfatto. Sempre, però, aperto a risultati sorprendenti. Io tifo sempre, criticandole, per le amministrazioni di Castelvetrano. Lavorano, bene o male, anche per me. E non posso tifare contro me stesso.
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