«Caro Franco La Rocca, leggo sempre con piacere quello che scrivi. A volte lo condivido altre no, va bene così, è normale e giusto avere opinioni diverse sullo stesso argomento; guai se così non fosse. Ma, per la stima che nutro nei tuoi confronti mi sento di dirti che non condivido certi tuoi appellativi nei confronti di persone o comunità di persone che non la pensano come te o i cui atteggiamenti o modi di pensare non si confanno con i tuoi. In questo caso particolare non posso condividere l'appellativo che dai del Presidente della Repubblica " la mummia ... il suo sarcofago". Non mi piacciono le parole e le frasi offensive che tu spesso usi che non mi sembrano consone alla tua intelligenza. Questo non solo nei confronti del Capo dello Stato, le cui decisioni, essendo di carattere politico, possono essere non condivise e criticate, ma verso chiunque. A prescindere.» Peppe
Ma non contro il presidente della repubblica! |
Le offese e gli insulti sono nella tua mente, non nelle mie parole. Io non offendo nessuno. Io critico argomentando. Non dico "Mattarella mi fa schifo" come qualche leghista senza argomenti.
Se definire un presidente della repubblica "Mummia" è un'offesa, non saprei cosa dirti. Forse io non so cosa sia un insulto e cosa no!!.
"Mummia" non è lo stesso di cretino o stronzo, "mummia" non è un aggettivo come "imbecille"; è un sostantivo che indica uno "stato", non come "idiota" che definisce una "qualità". Ora, lo stato della mummia potrà non essere desiderabile né lusinghiera ma non è affatto un insulto.
È una "critica" dello stato, della condizione, del modo di affrontare una situazione o la vita. Dire che un presidente della repubblica avrebbe potuto fare molto di più contro la devastazione che Salvini ha portato non mi sembra un insulto: un'accusa sì.
Dire che si è comportato come una mummia è dirgli che è stato troppo inattivo, troppo silenzioso, troppo immobile, proprio come una mummia, proprio quando avrebbe dovuto darsi una mossa, per farci sentire che lui c'era, era vivo. Dove lo vedi l'insulto? Questo è il mio stile, questi sono i miei modi.
A me piace come scrivo, altrimenti scriverei diversamente.
Per quel che riguarda il rispetto per chi la pensa diversamente è una grande fregnaccia che ipocriti perbenisti cercano da sempre di incularci (non manca nessuna "c").
Io non penso che il rutto ("pensiero") di un fascista meriti alcun rispetto né sarei mai disposto ad accordargliene. Questo, tuttavia, non significa che io cammini con un'arma in tasca per disfarmi di quelli per le cui opinioni non ho rispetto.
Sono un convinto fautore della democrazia e, vivendoci, so che le opinioni degli altri, quando non piacciono, non si "combattono" (non può esserci alcun rispetto per le cose che si combattono) fracassando il cranio alla gente.
So che anche i fascisti, in uno stato democratico, hanno diritto a non essere sommariamente giustiziati senza processo.
Ma mi sembra esagerato definire "rispetto" la scelta di non fracassargli il cranio.
Dire che il fascismo è un rutto, non un'idea, è esercitare il "diritto di critica". Non andare a fracassargli il culo è "democratico rispetto".
In quest'ultima accezione, caro amico, io sono rispettosissimo.
Con affetto.
Nessun commento:
Posta un commento