«Dai che insieme si può», dai pidini buoni per qualsiasi cosa che gli faccia baluginare chance di potere, ai fascisti della fratella d'Italia, dagli autonomisti senza vergogna ai socialisti, che non pensavo esistessero ancora (e infatti non esistono più, purtroppo).
Tutta gente che pensa (pensa?) che amministrare sia coprire le buche delle strade. Che si possano portare progetti degni di questo nome senza un'idea sottostante, che un fascista e un pidino e un socialista si possano unire insieme per "fare". Perché, dicono, basta tener fermo come obbiettivo il "bene della comunità". Dimostrando tutta la loro inconsistenza politica e intellettuale.
Come se un socialista, un comunista, un fascista, un forzitaliota potessero avere mai lo stesso concetto di "bene comune".
Persino coprire le buche delle strade può assumere valenze politiche e ideali che vanno al di là del mero atto di manutenzione. Mettere le buche delle strade al primo o all'ultimo posto nella scala delle priorità, tenendo conto del contesto generale della situazione della comunità, è un gesto politico.
Se uno è un fascista irretito in una falsa idea di "decoro urbano" è logico che preferirà mettere al primo posto la riparazione dell'asfalto piuttosto che un sistematico piano di recupero dell'umanità sofferente che si palesa sotto forma di senzatetto, barboni, accattoni, malati di alcolismo o di Gioco d'Azzardo Patologico, poveracci che fanno chilometri in campagna per raccogliere capperi o asparagi per portare a casa qualche euro che non gli basta neanche per mangiare a sufficienza.
Anzi un fascista non metterà mai mano a un progetto a favore degli ultimi, cose deprimenti che insegnava quel fuori di testa di Gesù Cristo, piuttosto adotterà delle misure contro gli ultimi e li chiamerà, falsamente, "decreti sicurezza".
Questi politicanti, che abbiamo eletto noi finora, non sanno nemmeno cosa significa avere un'idea di società: per loro tutto fa brodo, basta che ci sia il potere e si può fare tutto. Ma tutto che cosa? Tutto come? Tutto perché?
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