Obiettivo città, tra buona opposizione e note stonate.


Il comunicato di Obiettivo città. Così si fa opposizione. Si può offrire la propria collaborazione per l'emergenza virus e fare ugualmente opposizione. Finora l'unica opposizione, degna di questo nome, che abbiamo visto a Cvetrano. Ci sono quelli che sono così ansiosi di offrire la loro collaborazione che si calano, anche politicamente, le braghe.
Non è né normale né apprezzabile saltare lo steccato che separa maggioranza e opposizione in democrazia, pena il suo dissolvimento. Neanche in emergenza. Anche le emergenze si gestiscono politicamente: non sono buche nelle strade che con un po' di buona volontà amministrativa si riempiono. Pensate a come il covid19 viene multiformemente gestito nei vari paesi del mondo. L'unica collaborazione apprezzabile che un'opposizione seria possa offrire in tempi difficili come questo è non mettere i bastoni tra le ruote a chi governa, non attaccarlo strumentalmente un giorno sì e l'altro pure. E, soprattutto, non rinunciare al proprio ruolo di opposizione seria. Come credo abbia fatto Obiettivo città, che non ha abdicato al suo ruolo di pungolo e proposizione, e
ha persino collaborato nella gestione della crisi covid, senza peraltro ricevere i dovuti riconoscimenti da parte della maggioranza, la quale insiste in questo atteggiamento di "non abbiamo bisogno di nessuno", salvo poi, sotterraneamente, cercare accordi per recuperare la perduta maggioranza in consiglio. Mi chiedo:
com'è stato possibile che si siano fatti scappare tre consiglieri? Non sarebbe costato molto meno dare un contentino ai tre "inquieti", non provocarli fino a farli scappare? Adesso quanto gli costerà recuperare la maggioranza? Toglieranno un assessorato a uno dei loro per darlo ai nuovi arrivati? Comunque sia, la frittata è oramai fatta.
Ammetto che non ci sarebbe scandalo in un accordo tra Alfano e qualcuno dell'opposizione. In fondo, a livello nazionale, governano insieme PD e M5S. Perché non potrebbero farlo anche qua? Nessuno scandalo ma tanta amarezza per chi ha votato il PD come alternativa ai cinque stelle. E però rientra pur sempre nella fisiologia della politica.
A patto però che tutto avvenga alla luce del sole con scambi leciti e trasparenti, senza mogli e parenti "'mpustati" e atrocità simili.



L'unica nota stonata del comunicato di Obiettivo città è là dove si chiede all'assessore Parrino di fare "nomi, cognomi e circostanze delittuose acclarate e investa gli organi giudiziari preposti.» Un ricatto improprio e inopportuno. Fare nomi e cognomi e, soprattutto, individuare i "reati gravi" o dimostrare la collusione tra mafia e amministrazioni non tocca né a me né a Parrino. Fino a prova contraria di questo si occupano le forze dell'ordine e la magistratura. Non si ha il diritto di chiedere a nessuno, in terra di mafia e omertà, di fare l'eroe; troppo facile e un po' da vigliacchi. È come se a chi scrive o parla di mafia, come fenomeno, si chiedessero nomi e cognomi. Una richiesta che sotto l'apparente neutralità nasconde spesso una minaccia travestita da invito: "Avanti! Voglio vedere se hai il coraggio!" Da noi queste richieste non si fanno senza che sembrino il dito dietro cui nascondersi. "Se non fai i nomi, vuol dire che il malaffare non esiste!" è il sottinteso scopo della domanda.
Ma, diomio, c'è davvero bisogno che l'assessore Parrino ci faccia i nomi e i cognomi dei mafiosi per avere la prova che ci sono? Come se i Carabinieri non lo certificassero, certosinamente, ogni singolo anno con decine e decine di arresti? Come se la Magistratura non ci mettesse il crisma con ognuna delle condanne inflitte.
Ancora più stonata è la richiesta di individuare all'interno dell'Amministrazione locale "circostanze delittuose acclarate"! Ma se sono acclarate vuol dire che sono, almeno, sotto gli occhi di tutti, anche di Obiettivo città.
Forse volevano dire come faranno più giù nel comunicato "reati gravi" come se i reati piccoli fossero leciti.
Un partito che nel 2020,dopo trent'anni di arresti e sentenze di mafia a Cvetrano, dopo che in un consiglio comunale vengono arrestati in più riprese ex assessori e consiglieri, afferma di essere "ancora in attesa di nomi, cognomi e reati gravi dimostrati tra organizzazioni criminali e compagini politico amministrative che hanno portato allo scioglimento per mafia",
non solo non mi fa un bell'effetto, ma un po' mi ripugna e insospettisce.
Sfiora poi il ridicolo la finta e formale indignazione e «offesa per una intera città e per amministratori precedenti e funzionari l’essere accomunati in una presunta “mala gestio” della cosa pubblica con condotte volte all’arricchimento personale o al favoreggiamento di settori criminali organizzati che vanno in ogni caso documentati, perseguiti e puniti, senza avvelenare l’immagine pubblica di una intera città. Basta generalizzare.» 
Ridicola e sospetta. Le persone oneste che c'erano nelle precedenti amministrazioni, e, certo, ce n'erano, hanno avuto, però,
il torto gravissimo di non essersi accorti di niente e quindi inadatti a governare ancora. Sì, c'è sempre una responsabilità "obbiettiva" che prescinde dallo sporcarsi le mani personalmente, come quando si punisce una società di calcio per quello che i suoi tifosi fanno allo stadio.
Valgono per questa ridicola indignazione le stesse considerazioni sulla minaccia apparente che veicola, e sull'auto-assoluzione di una classe politica che in trent'anni ha portato il comune al fallimento.
Sono sicuro che non fosse nell'intenzione dei firmatari del documento dare adito a queste possibili interpretazioni in chiave negativa, ma spero che capiscano che così possono interpretarsi.


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