Il virus a domicilio!



Finché la scienza resta nelle mani del padrone del vapore, l'umanità non ne trarrà mai benefici. Da quando sono nato, e non è stato ieri, sento parlare di catastrofici scenari di possibili attacchi batteriologici da parte di paesi "canaglia" o di possibili "incidenti" e conseguenti pandemie. Mai che si sia riusciti ad approntare anche solo un "bignamino"con le linee guida su come affrontare e gestire una tale evenienza! Stati con le migliori università, con i migliori laboratori scientifici, con i servizi segreti più efficienti e ricchi, con disponibilità economiche ingenti non hanno mai saputo approntare un semplice piano per fronteggiare una pandemia. 
E ci ritroviamo con la scienza che balbetta, che non sa cosa fare e dire. La scienza come l'idra di Lerna! Tagli la testa di Borioni e ne spuntano
altre due che dicono cose ancora diverse. In Corea, dove non hanno mai fatto blocchi ufficiali, dove non hanno smesso di "vivere" normalmente, o quasi, in un paio di mesi hanno risolto tutto. In Svezia, dove hanno scienziati che la pensano diversamente da Borioni non si sono chiusi in casa e hanno continuato senza decreti d'emergenza. In Italia, dove Borioni ci assicurava che in "Italia il contagio era impossibile", ci ritrovammo con il "miglior scienziato del mondo" perennemente piazzato in TV a ripeterci di stare a casa, a dirci che l'unico modo di sfuggire al virus era quello di fuggire a nascondersi.
La "scienza"!
Il risultato? Il più alto numero di contagiati e di morti del mondo. Perché è successo? La “scienza non lo sa”! Studierà, come si conviene a una scienza conscia dei suoi grossi limiti, la scienza che ci piace. Quella che mette avanti a tutto l’umiltà dello studioso che, con metodo scientifico, cerca di diradare dubbi e incertezza. Quella che, senza boriona, fa del dubbio il blocco di partenza su cui appoggiare il piede per spingere la ricerca. Il dubbio, non la certezza, anima e fa progredire la scienza. Borioni può “boriare” quanto vuole in tv, ma la verità è che la sua scienza, quella che “io ho studiato microbiologia e tu non sei nessuno”, non ci ha saputo dire niente di provato, di “scientifico” sul virus covid19. Niente. Solo che appartiene alla famiglia dei coronavirus. Né come si combatte, né come si comporta. Un giorno è poco più di un’influenza, il giorno dopo è disastroso. Un giorno è come il raffreddore che non provoca immunità, lo stesso giorno ci informano che si stanno
approntando i vaccini. Ma se il virus non dà immunità perché il vaccino dovrebbe? Oggi ci dice che i vaccini non servono a niente mai (Montanari), oggi stesso che l’unica speranza è il vaccino. Ieri che i virus non si possono combattere ma gli scaffali delle farmacie sono pieni di farmaci antivirali. Garattini, uno scienziato, afferma che l’80% dei farmaci con cui le multinazionali si ingrassano sono del tutto inutili. Non ci sa dire, la scienza, nemmeno le cose più banali. Le mascherine servono? Non servono? Meglio fare i tamponi a tutti o selettivamente? Se davvero l’unica strategia possibile è prendere tempo nella speranza che si trovi un rimedio, se l’unica cosa che ci sanno dire i Borioni è di stare in casa (qualcuno un giorno mi spiegherà se c’è bisogno di uno scienziato che ci consigli di stare in casa), non avrebbero dovuto, gli stessi Borioni, dire al governo che sarebbe stato inutile tenere mezza popolazione in casa per non beccarsi il virus, se l’altra metà andava a lavorare ed era libera di beccarselo e portarlo in casa a infettare i reclusi?
 Il virus a domicilio.

E poi, tamponi sì tamponi no, impossibili rapporti tra positivi e malati, tra contagiati e morti. Il picco arriverà, non arriva, non è arrivato. Sbagliate le previsioni? Boh!  La “scienza”!



Adesso si parla di una ripresa della vita normale a scaglioni e gli ultimi a uscire saranno gli ultrasessantenni. Qualcuno mi spieghi cosa c’è, non dico di scientifico, ma anche solo di ragionevole in questa misura! Io chiuso in gabbia come un ratto da esperimento e i miei familiari liberi di uscire e fare man bassa di virus per portarmelo a casa pronto all’uso e io costretto a prendermelo senza neanche poter fuggir all’aria aperta. 
Il virus a domicilio.
Mi farò arrestare, piuttosto.


Questa è, invece la scienza che ci piace:

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