Tutti
abbiamo sempre saputo che il "co-marketing" con Ryanair è
un affare losco. Uno sfacciato e rozzo modo di "aggirare"
le norme Europee sul divieto sacrosanto, in una società dove esiste
libertà d'impresa e lo stato non può interferire con essa, di aiuti
statali alle intraprese private. Si configurerebbe il reato di
concorrenza sleale.
La
legge dice: nel libero mercato tu, stato, non puoi favorire o pagare
una compagnia aerea piuttosto che un'altra. In Italia, non solo in
Sicilia, e anche in altre nazioni, si è escogitato uno stratagemma,
chiamato contratto di
co-marketing con Ryanair. Più soggetti, Camere
di commercio, comuni, consorzi di comuni, regioni stipulano un
contratto con la compagnia aerea mentendo sulla reale natura dello
scambio con lo scopo di "aggirare", come dice Ombra, la
legge sugli aiuti di stato a imprese private.
"Tu
Trapani mi paghi e io Ryanair faccio rotta sul tuo aeroporto" è
vietato dalle norme europee sulla concorrenza. Così diventa "Tu
Trapani paghi Ams, una mia società, costituita per questo preciso scopo di incassare i vostri soldi. Lasciamo credere che AMS si occupi di promozione turistica e facciamo finta che i soldi servano per la
promozione del tuo territorio, e io Ryanair faccio rotta su Birgi".
Come si può vedere, una cosa piuttosto rozza, che però dà filo da
torcere (gli interessi economici sono grandissimi) alla commissione
europea e alle procure di mezza europa.
L’ultima
querelle giudiziaria che mi ricordo e quella tra la Francia e
Ryanair, conclusasi lo scorso Agosto, in cui il giudice ha intimato a
Ryanair di restituire tutti i soldi (8,5 milioni di euro) che aveva
ricevuto illegalmente con contratti di co-marketing.
Questo
è il motivo per il quale Salvatore Ombra, nel suo tour cerca-fondi,
si porta appresso due avvocati “specialisti”. Per rassicurare
quelli che devono scucire i soldi sulla liceità del contratto.
Però non mi era mai capitato di sentire un uomo pubblico, ex e attuale presidente di airgest, che gestisce soldi pubblici, Salvatore Ombra, affermare che le leggi europee sulla concorrenza "intralciano la crescita economica". Queste, un tempo, sarebbero state considerate delle affermazioni "comuniste". E lo stato liberale? E la libera concorrenza? E le imprese che , rispetto allo stato, devono partire con il piede sulla stessa linea? Non era quello sovietico lo stato imprenditore che tanto orrore causava nei liberali nostrani? Adesso Ombra, non solo chiede alla regione di farsi imprenditrice buttando soldi nel buco nero di una gestione fallimentare, ma chiede anche di "bypassare" una legge europea, magari in un modo diverso dal co-marketing, che, si accorge anche lui, mostra la corda e i giudici in Europa non abboccano più.
Attenzione!
Salvatore Ombra non si adopera perché venga abrogata una legge
ingiusta e che "intralcia lo sviluppo economico". Leggi di
tal fatta, ingiuste e penalizzanti, si abrogano, si modificano o si
sostituiscono con altre migliori. Non è così?
No,
Salvatore Ombra non vuole abrogare la legge sulla concorrenza, perché
sa che gli riderebbe in faccia il mondo.
No,
lui cerca "intelligenze che gli suggeriscano come bypassare la
legge" senza cambiarla, come d'altronde ha fatto finora.
Bypassare
fa pensare, in Italiano, a un "aggiramento" benefico degli
ostacoli al flusso del sangue. Ma in questo caso quella che si vuole
"aggirare" non è una porzione malata di arteria, ma una sana legge in vigore che ancora nessuno ha decretato sia patologica.
Un
uomo pubblico che, pubblicamente e ad alta voce, invoca dei modi per
aggirare il dettato di una legge a me fa impressione.
Solo a me?
Solo a me?
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