Hanno salito mille scale per chiedere, proporre, spiegare la particolare situazione di Triscina, in cui amministratori incoscienti e incapaci avevano per vent’anni chiuso gli occhi e, addirittura incoraggiato, lo scempio di quella costa.



Un paio d’anni fa scrissi una “supplica” - la potete leggere qui - al commissario Caccamo che si era appena insediato al comune di Cvetrano, e aveva manifestato l’intenzione di fare quello che i nostri sindaci avevano fino ad allora evitato di fare. Questi avevano pensato, come unico rimedio possibile, di fare mielina per interi lustri, per non mettersi contro, lodevolmente, i propri concittadini. Meno lodevolmente è mancato un loro impegno forte e incisivo per evitare questo spreco a cui stiamo oggi, infine , assistendo. Cosa avrebbero potuto fare? Quello che alcuni privati cittadini come il sig. Biagio Sciacchitano, che non ho il piacere di conoscere personalmente, hanno fatto da sempre. Studiando le leggi, studiando delle proposte di sanatoria, combattendo.
Hanno salito mille scale per chiedere, proporre, spiegare la particolare situazione di Triscina, in cui amministratori incoscienti e incapaci avevano per vent’anni chiuso gli occhi e, addirittura, incoraggiato lo scempio di quella costa. Hanno cercato di ribellarsi a questa forma di giudizio sommario e parziale che era la demolizione del costruito, un’ingiustizia per rimediare ad un errore del sistema amministrativo, che per anni era stato condiscendente e inetto, incapace di approntare un serio piano regolatore, delle serie misure di prevenzione. Hanno gridato che la legge non è necessariamente giustizia. Che non è giustizia quella che, tra mille colpevoli, ne individua due tre e li punisce in maniera esemplare, lasciando intonsi tutti gli altri, per darsi un aspetto legalitario e intransigente come non era riuscita a darsi mentre lo scempio avveniva e per nascondere la proprie responsabilità.
Hanno cercato di evidenziare come su altre coste dello stivale si fosse consentito di peggio e di più e non si era arrivati alla “distruzione” delle case, che sono soldi, sacrifici di famiglie, affetti, porto sicuro: in Liguria le case sono sul mare come a Triscina e anche a Miami, Florida, sulla spiaggia sorgono grattacieli. Macché!! Il sistema aveva questa grande e irripetibile occasione di mostrarsi severo e intransigente come mai era stato e mai sarebbe stato e non poteva farsela sfuggire, tanto più che si agiva su una popolazione e un territorio senza potere contrattuale, dei poveracci che si erano costruiti una casetta per le vacanze ed erano rimasti da soli , mentre tutti gli altri responsabili se l’erano date a gambe e se la vedevano dall’astraco, intrappolati, accerchiati dalla intransigenza della legge, forte con i deboli, debole con i forti. Sarebbe successo lo stesso se la costa fosse stata deturpata da ricchi imprenditori che avessero costruiti grattacieli sulla spiaggia? Non credo. Le potenti lobby avrebbero trovato la via
per trattare con l’alto. Perché di questo si tratta. Le leggi, che non sono la giustizia, si fanno e si disfano. Ne abbiamo avuto uno che si faceva le leggi ad personam, per le sue aziende, per se stesso, per sfuggire alla giustizia. Ecco, se fosse stato lui a costruire una Triscina 2 o 3, sarebbe stata uguale la conclusione?
Si sarebbe dovuto, da parte dei politici nostrani, con più determinazione, salire le scale della politica, dato che le leggi sono un fatto politico. Si sarebbe potuto fare? Penso di sì. Ci si è impegnati abbastanza? Sembrerebbe di no.

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