Felpa Pig e le forze di Polizia. Dobbiamo preoccuparci?




Tutti, anche chi dovrebbe o potrebbe, sembrano voler tenere la testa girata dall'altra parte. Capiamo che è un problema delicato. Che parlare di allarme regime poliziesco è difficile e pericoloso. Ma non possiamo ignorare ciò che sta succedendo in Italia da quando questo cretino è al potere.
Non è un problema solo italiano. Anche con Trump sta succedendo la stessa cosa, ma i giornali e i media americani hanno una tradizione di libertà tale che sono sempre lì a controllare e criticare e informare; ne sono testimone io che seguo più la stampa americana che la nostra. Il nostro giornalismo è così prono al potere, qualunque esso sia, così servile (non per niente Reporters sans frontières nel rapporto 2018 sulla libertà di stampa colloca l'Italia al 46° posto, mentre ci collochiamo tra i “grandi” del G8) che rischiamo di passare a uno stato di polizia senza neanche accorgercene.

Bisogna dire che è un problema che riguarda tutti i paesi del mondo democratico, quello di tenere a bada le pulsioni golpiste e autoritarie delle forze “armate”, o semplicemente di frenare la loro tendenza ad abusare del loro enorme potere (Aldrovandi, Magherini, Uva, Sandri, Budroni). Trattandosi di forze “Armate” hanno una smisurata capacità ricattatoria nei confronti dello stato democratico che si dovrebbero limitare a servire. È così succede che sempre ci siano delle forze politiche, degli uomini politici che, per ingraziarsele, si ergono a difensori, senza se e senza ma, dei comportamenti della polizia, a prescindere dal fatto che abbiano agito male o abbiano inferto una ferita nel corpo della socièta che dovrebbero servire. Di solito sono politici senza scrupoli a cui della democrazia non potrebbe importare meno. Giovanardi, Salvini il ministro serial killer. Lo fanno solo per un tornaconto personale. Cucchi viene brutalmente massacrato di botte? Ecco l’inqualificabile
Giovanardi dire che era un drogato ed è morto per questo. Ecco Salvini dire che la sorella di Stefano “dovrebbe vergognarsi”. Dall’altro lato però non esistono politici disposti a inimicarsi le forze dell’ordine e i loro “sindacati” o sono molto rari. Una situazione talmente sbilanciata che riuscire a penetrare il muro di omertà altissimo, riuscire a fare giustizia quando i colpevoli appartengono alle forze dell’ordine (G8, Aldrovandi, Cucchi, Uva) si rivela un’erta pericolosa e impervia e chi cerca giustizia è sottoposto a ogni forma di pressione e ricatti e dipinto come nemico dello Stato e deve subire questa pena per anni senza la sicurezza di ottenerla questa giustizia.

Secondo Caforio e Nucciari (2011) il 23,4% dei militari dichiara di appartenere all’estrema destra e il 39,6% alla destra. Allo stesso modo, Della Porta e Reiter (2004) hanno dimostrato l’esistenza di orientamenti analoghi anche nella polizia. Così come in tutti i paesi del mondo, le forze dell'ordine in Italia, dove il fascismo le ha sempre profondamente influenzate, considerata la loro natura autoritaria (fino al golpe come rimedio a una democrazia "mollacciona" - pensate al colpo di Stato in Italia ideato nel 1964 da Giovanni de Lorenzo, comandante generale dell'Arma dei Carabinieri) dovrebbero sempre essere sottoposte a un particolare e continuo monitoraggio da parte dei cittadini che amano la libertà, per assicurarsi che esse davvero la proteggano. Soprattutto in tempi in cui loschi ministri dell'ingiustizia si aggirano impuniti per le grigliate e le sagre d'Italia.




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