Io sono per la libertà di parola, basta che stiano zitti!

C'è dell'ipocrisia nel "politically correct". Molti citano, erroneamente attribuendola a Voltaire - se a qualcuno può interessare è di Evelyn Beatrice Hall -, una frase che, proprio per la sua genericità, è anche inevitabilmente falsa.
 «I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it.»
"Non approvo ciò che dici, ma difenderei il tuo diritto di dirlo anche con la mia vita"



Se è vero che, generalmente parlando, non bisogna, in democrazia, demonizzare le idee degli altri, è però altrettanto evidente che le dinamiche sociali della lotta per il potere non vengono influenzate soltanto da idee e concezioni più o meno elaborate sul governo della società, ma anche da meno nobili istanze individuali come avidità e narcisismo come pure da rutti e prodotti vari della pancia.Che posto possono occupare nel dibattito delle idee i rutti fascisti sulla supremazia di una razza sulle altre?
Si può dare dignità di idee ai 'piriti' soffiati ad ogni pie' sospinto da Salvini?
Non riesco proprio a identificarmi con uno disposto a dare la vita per consentire a Berlusconi di dire le sue menzogne o, peggio, le sue barzellette.
Può assurgere all'altezza di idea o pensiero la testata del mafioso Spada come risposta "ragionata dalle sue viscere di fascista" alle domande di un giornalista?
Provate a immaginare me che sacrifico la mia vita per consentire a degli skinheads del cazzo di andare, con l'intimidazione e la violenza, a insultare, in un luogo privato, dei volontari dell'accoglienza, a maramaldeggiare con dei giovani colpevoli di aiutare il prossimo.
Ma mi ci vedete? Neanche in un milione di vite!!!

La tolleranza nella sua essenza esclude che possa essere unilaterale. Perchè si manifesti occorre che ci siano due idee a confronto e che ci sia reciprocità.
Non si può essere tolleranti con gli intolleranti. Ne va della possibilità di scelta della tolleranza stessa. Tollerare un intollerante significa consentirgli di sbarrare la nostra apertura mentale e politica, consentirgli di zittirci solo perchè loro mancano di argomenti e di "zucca".
Intolleranza non è attaccare le idee altrui, come molti citrulli pensano: questo rientra nella fisiologia del dibattito.
Intolleranza è zittire l'altro, impedire il dibattito perché la verità è già stata trovata e non serve dibattere.
Lascio ai vanitosi esteti della vacuità di citare una frase che non ha senso alcuno.
Difendere le boiate che dice Giovanardi, Salvini o Francesco Bongiorno anche a prezzo della mia vita?
Mavva'!!!

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