In Germania la monnezza non puzza.

La differenziata è tra le cose più difficili da fare. Infatti viene alla fine di un lungo percorso fatto di sensibilizzazione, educazione, istruzione, organizzazione. È così difficile che di solito le amministrazioni si pongono obbiettivi di parziale avanzamento nel corso di diversi anni. Invece sento molti che propongono la raccolta differenziata direttamente ai cittadini attraverso il loro profilo facebook che raggiunge sì e no qualche decina di persone. 
Non credo che si possa confidare per un compito così complesso nel "volenteroso" volontarismo di alcuni cittadini sensibili alle questioni ambientali e istruiti. Differenziamo, differenziamo, differenziamo. 
Certo, ma siccome per arrivare al 90 per cento di raccolta differenziata ci vogliono degli anni, intanto che facciamo? Invece sembra che se una mattina 10000 cittadini si alzano animati di buona volontà, grazie all'appello diramato attraverso FB, possano risolvere il problema dell'immondizia a Castelvetrano.
Vista variopinta di notte di una pianta
di incenerimento dei rifiuti moderna a
Oberhausen.
Semplice, no? Nient'affatto. 

Se anche fosse vero, vi immaginate 10.000 persone che ogni giorno si recano dietro la stazione di servizio di viale Roma, che neanche i commissari hanno avuto il coraggio di indicare come soluzione agli abitanti a cui hanno consigliato, invece, di tenersela in casa la mondezza. 
Quanto costerebbero in termini di tempo, di benzina, di rottura trecentomila viaggi al mese  in macchina all'isola ecologica, invece dei pochi mezzi della Dusty che girino porta a porta. Perché si arrivi alla raccolta differenziata al 100% vi sono dei passi intermedi e preparatori da cui non si può prescindere. 

Appellarsi alla buona volontà e alla sensibilità dei cittadini per cominciare subito la differenziata è come dire "cominciamo dalla fine", come cominciare lo studio della matematica invece che dai numeri dalle derivate. Senza contare che se vogliamo instaurare una democrazia diretta non è questa la strada. 
A proposito qualcuno mi sa spiegare cosa fa la Dusty quando non può portare i suoi camion di indifferenziata alla discarica? Se è solo un problema di discarica, perché la raccolta differenziata non fa il suo corso? Invece non funziona la differenziata né l'indifferenziata. Non sarà perché, come pensano i maligni, la differenziata va pure in discarica?


Il termovalorizzatore 

di Bremerhavener
in Germania
Nel corso degli anni che serviranno per arrivare al 100% di differenziata a Castelvetrano bisogna approntare strumenti alternativi. Pensate che in Germania, dopo anni e anni, sono al 65%.
Ma in Germania funzionano i termovalorizzatori, che non sono quei mostri inquinanti che qualcuno ritiene.In quel paese arrivano tonnellate e tonnellate di rifiuti da Francia, Inghilterra, Danimarca, Svezia. 18 milioni di tonnellate l’anno da Paesi Ue ed extra Ue. Li portano nelle loro fabbriche di riciclaggio e ricavano oro dai rifiuti altrui.

Castelvetrano




 

Dai rifiuti producono energia: nella centrale MHKW 
Rothensee una città del Magdeburgo a pochi chilometri da Berlino, una delle numerose centrali elettriche sparse sul territorio tedesco, i rifiuti urbani vengono trasformati in energia elettrica. La sola centrale di Rothensee produce energia per circa 50.000 case. La cenere che rimane dopo la termovalorizzazione la usano per il manto stradale. In Germania non fanno barricate contro i treni che portano rifiuti da tutta europa. Le barricate contro i termovalorizzatori le organizzano in Italia la mafia e la camorra che hanno il monopolio dell'immondizia sia quella normale che quella speciale.


E così succede che si protesta contro lo stato che vuole costruire inceneritori, mentre nel contempo a nostra insaputa il nostro territorio è da tempo immemorabile cimitero di rifiuti speciali, su cui la mafia, lei sì, fa affari.
Inceneritore di Bremerhavener,
Germania
In Germania ci sono più di settanta termovalorizzatori. 
Sono sicuri, non creano problemi di natura ambientale e sanitaria, ed eliminano i rifiuti in un modo utile e fruttuoso.
Senza andare lontanissimo, a Brescia "lo stabilimento della "ASM Brescia" non solo tratta quasi 760.000 tonnellate di rifiuti annui ma produce 510.000.000 di chilowattora elettrici netti equivalenti al fabbisogno di 170.000 famiglie! Inoltre produce anche riscaldamento: attraverso 523 km a doppia tubazione allaccia oltre 15.000 edifici servendo circa 130.000 abitanti! Tutto questo con un'emissione di polveri nell'aria bassissima: addirittura 20 volte inferiori a quanto stabilito dalle norme europee (che sono le più severe al mondo) e dalle norme italiane (che sono le più severe d'Europa)". Marco Montagna

Castelvetrano

Sembrerebbe che non esista in Germania, né a Brescia, il fenomeno molto diffuso in Italia del NIMBY - Non vicino casa mia! Not In My Back Yard!
Nessuno in Italia vorrebbe, sembra, un termovalorizzatore nel proprio territorio. 
Le scorie radioattive sì ma l'inceneritore no!! 


Io lo vorrei un termovalorizzatore a Castelvetrano. Ci porterebbe energia, soldi e lavoro.

Commenti

  1. Da sempre sostengo la stessa cosa con le stesse argomentazioni.
    Io aggiungerei che siccome siamo noi che produciamo merda e spazzatura siamo quindi noi i colpevoli delle lordure che produciamo.
    Noi stessi dobbiamo risolvere il problema e giocoforza tenerci in casa se serve, uno, due, cento termovalorizzatori.
    Fino a quando non risolveremo il problema a monte che è quello di produrre meno plastica e inquinanti possibile.

    Se non siamo in grado di dare lavoro a tanti padri di famiglia che sognano un lavoro renumerato e onesto nell'industria della separazione e riuso dei materiali i fumi dei termovalorizzatori sono nostri, solo nostri e ce li dobbiamo tenere, facciamocene una ragione.
    A Mazara succede la stessa cosa con il fiume, ci dicono che i fanghi sono inquinati e allora non lo draghiamo, ci teniamo la cacca in casa, come se uno, avendo di notte pisciato nell'orinale al mattino per non inquinare l'ambiente lasciasse per sempre il pitale sotto il letto.

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  2. (*)
    Io dico che solo quando si sarà avviata una seria raccolta differenziata e un recupero dei materiali di risulta allora si, ma solo allora, si potrebbero dismettere e mandare all'incenerimento gli inceneritori.

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