Altro attacco a Messineo, commissario di Trapani

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Facile attaccare le persone per bene. Un commissario straordinario non viene a bruciarti l'auto sotto casa né userebbe metodi mafiosi per zittirti. Succede non solo a Castelvetrano, dove persone, che mai avrebbero il coraggio di elevare protesta alcuna contro amministratori locali, adesso fanno i fieri paladini della città attaccando i “tre moschettieri”, che nessun danno potrebbero recar loro ma neanche alcun beneficio dato che non fanno giochini clientelari. Quindi facile e senza rischi. Succede anche a Trapani con Messineo per la vicenda di Birgi-Ryanair.



Dopo l'attacco del PeDuino Savona, adesso è venuto fuori un "musumeciano" (fascista), tale Francesco Salone, ex consigliere comunale di Trapani, e candidato alle ultime elezioni regionali. Chiede, niente di meno, al neoeletto Presidente della Regione, Nello Musumeci, nella cui lista era candidato, “di valutare concrete azioni che possano contrastare la “sorda” gestione del commissario Messineo, financo, arrivare alla revoca.” Da sinistra a destra tutti sembrano favorevoli a Birgi. Mai che riescano però, questi politici favorevoli all'aeroporto di Birgi, a dimostrare che il "co-marketing" sia effettivamente conveniente per il nostro territorio. Lo danno per scontato senza cifre alla mano. Savona ebbe a dire:"...che non sottoscrivere l’accordo di co-marketing produrrà gravi conseguenze per l’economia del territorio di tutta la provincia di Trapani è una affermazione talmente scontata da non meritare alcuna forma di dimostrazione”Un giornalista pro-Ryanair, Vito Manca, in un articolo pieno di "Ah sì? E allora Palermo...?" "Se vale per Trapani deve valere anche per  Palermo" e altre amenità scrisse: "Per una valutazione dei costi-benefici potrebbe essere utile anche soltanto affacciarsi alla finestra di Palazzo D’Alì e verificare il via vai di turisti che, ancora oggi, sono presenti in città." Capito? A Messineo, secondo il nostro, sarebbe bastato affacciarsi dalla sua finestra per maturare il suo Si al co-marketing. Questi sono i nostri politici e giornalisti al seguito che pensano che quando si tratta di soldi di Pantalone non ci sia bisogno di dimostrare niente. Adesso è la volta di Salone che considera il no di Messineo  al co-marketing “una presa di posizione, dannosa per la città di Trapani e per l’intero comprensorio provinciale tenuto conto del ruolo di capofila che dovrebbe avere un capoluogo”.



Tutti questi anni in cui è stato in vigore l’accordo sono passati inutilmente. Si sarebbero dovuti raccogliere dati in relazione all'impatto dell'accordo Birgi-Ryanair e non si è fatto: numero passeggeri sbarcati, numero passeggeri decollati, soldi spesi dai turisti “ryanairini”- morti di fame come me-  in ristoranti, alberghi, botteghe; dove hanno alloggiato, dove sono andati - a Castelvetrano?, a Selinunte?, a Campobello?, a Partanna ?; cosa hanno apprezzato, tornerebbero? Quanto pane nero di Castelvetrano hanno comprato? E olive? Il budget su cui hanno contato? Vende più cannoli Colicchia da quando c'è l'aeroporto? Quante bottiglie di vino hanno comprato a Marsala? Dove hanno soggiornato e per quante notti? Quanto hanno pagato? Hanno cambiato soldi nei nostri ATM? Quanti? Quali servizi migliorerebbero? Perché hanno scelto di atterrare a Trapani invece che a Palermo? Quanti dei passeggeri atterrati non erano turisti ma siciliani di ritorno da una gita con Ryanair pagata da Pantalone?
Gli organizzatori de “Le vie dei tesori” di Palermo, nei giorni dalla manifestazione sguinzagliarono decine e decine di giovani a interrogare certosinamente e lungamente quelli che partecipavano o venivano da fuori. Avranno dei dati certi su cui basare la decisione se ripetere o no l’iniziativa, se allargarla, se devono adottare interventi correttivi per il prossimo anno.

Niente di tutto questo è stato mai fatto per Birgi-Ryanair, tanto paga Pantalone, fino al 2012 quando, finalmente, l’Airgest ha deciso di commissionare uno studio a una ditta specializzata, la KPMG “un network di società indipendenti, affiliate a KPMG International Cooperative, quest'ultima di diritto svizzero, di fornitura di servizi professionali alle imprese, specializzato nella revisione e organizzazione contabile, nella consulenza manageriale e nei servizi fiscali, legali e amministrativi”.  Sì, avete capito bene! L’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Birgi con i soldi nostri. L’Airgest che ha accumulato decine di milioni di debiti che , prontamente, ha ripianato quest’anno con i soldi dei contribuenti. L’Airgest, che ha tutto l’interesse nel fare risultare conveniente l’accordo di co-marketing perché il “mangiare” le viene da lì. L’Airgest la più diretta interessata a che l’accordo di co-marketing con Ryanair venga giudicato buono commissiona a una società di consulenza, sia pure internazionale, uno studio che dimostri la convenienza del co-marketing. E figurarsi se non glielo dimostra. Avete mai visto una ditta di consulenza che scontenti il committente che paga? Io no. Lo Stato ha, per tramite di un prefetto, commissionato lo studio per vedere se è conveniente spendere tutto questo denaro pubblico per un aeroporto a cento km dal Falcone e Borsellino? No. Non l’ha chiesto chi spende i soldi, noi, per valutare la convenienza. L’ha commissionato l’Airgest, la beneficiaria di quei soldi. È stata un indagine indipendente? Certo che no, dato che il committente è una delle parti interessate, sia pure con la Regione Siciliana socio di maggioranza. Avete presente i periti di parte? Mai nessun perito della nostra parte è stato chiamato a esprimersi. Ci piacerebbe, peraltro, sapere quanto “abbiamo” speso per questa consulenza “obiettiva”.

Ma andiamo al sodo. Avrebbe certo potuto fare uno studio più serio se le fossero stati messi a disposizione quei dati a cui accennavo prima e che invece mancano. Quindi su che cosa ha basato l’indagine? Su niente. Ha preso un periodo, quello dal 2008 al 2012, e ha registrato i mutamenti avvenuti. Poi li ha legati alla presenza di Birgi. In quel periodo sono aumentate le intraprese economiche? Merito di Ryanair! Se poi le intraprese erano cementifici, cave di sabbia, cartolerie o botteghe alimentari, startup informatiche o scuole di danza, attività legate all’agricoltura e non al turismo non importa!! È aumentato il prezzo dell’olio? Merito o colpa di Ryanair. Sono aumentate le aperture di negozi di abbigliamento? Merito di ryanair. La sottesoli ha aumentato il fatturato? Merito di Birgi. Persino l’edilizia, in questo studio, è stata messa in relazione a Birgi. La gente costruisce più case da quando c’è Birgi. Miracoloso! Ma che c’entra? Sembra che i ‘morti di fame’, noi “Ryanairini”, per lo più gente del luogo che va in gita quasi gratis a Londra o a Parigi, ritornando non solo passano per turisti, ma si innamorino del loro luogo e decidano di costruire case. Si sono presi la briga di controllare nell’anno precedente, il 2007, o anni precedenti, quale fosse il trend, giusto per fissare un riferimento? Hanno confrontato i risultati con i dati della nostra economia prima di Birgi-Ryanair? Cosa è successo alla nostra economia dal 2012 al 2017? Non si sa.
È un po’ come se io legassi i mutamenti economici della provincia di Trapani alla dichiarazione d’indipendenza del mio terrazzo che è stata fatta proprio nel 2008, unilateralmente da me. Da allora ne sono successe di cose! Persino il comune è stato commissariato a Trapani come anche a Castelvetrano. È colpa del mio terrazzo “libero”? Voi che dite?
Ora arriva il musumeciano Salone che, alla ricerca di facili, campanilistici voti, si prepara per le prossime elezioni e si accoda a Savona nella critica facile a Messineo, una persona per bene e che sa quello che fa. E che, invece, si fa apparire come una sorta di imbecille che non riesce a capire e a vedere ciò che Savona e Salone capiscono e vedono anche ad occhi chiusi. I vantaggi, mai dimostrati, che Birgi porta al “nostro territorio”. Questi vantaggi che anche un cieco, ma non Messineo, vede, voi campobellesi, voi partannesi, voi castelvetranesi li avete notati? Io no!
Non mi sono accorto, neanche considerando quel periodo 2008-2012, che a Castelvetrano ci sia stata una crescita economica, addirittura del più 3% secondo la KPMG, un punto e mezzo più della media nazionale. Ah!, se bastassero i sondaggi commissionati da enti interessati a renderci più ricchi!
Sordo” è Messineo per Salone. “Cieco” lo definiva Savona.
Salone, indagato per il reato di truffa ai danni del Comune di Trapani, è quello la cui mamma ginecologa,la dottoressa Francesca Paola Maltese, in servizio presso il reparto di ginecologia ed ostetricia dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani, in campagna elettorale inviò una lettera alle pazienti chiedendo di “sostenere e condividere il progetto di Francesco, mio unico figlio invitando, se possibile, anche i conoscenti, gli amici e i parenti a supportare l'ambizioso progetto di cambiamento”. Una mamma disinvolta dato che non è consentito “utilizzare il nome e gli elenchi dell'ospedale per sponsorizzare il proprio figlio con tanto di lettere firmate fatte recapitare ai propri pazienti.” - ebbe a lamentarsi Lucia Titone.
Forse questo ci aiuta a comprendere la critica sostanziale che Salone muove a Messineo: il commissario“non può limitare il proprio operato a valutazioni circoscritte in rigidi schemi tecnico/giuridici che rischiano di fatto, di non tutelare i reali interessi in gioco e di penalizzare l’intero territorio trapanese.” Vuole dire che Messineo ha considerato soltanto l’aspetto tecnico-giuridico: “Non si è mai visto – illustro il concetto di Messineo – che uno che ha bisogno di vetri vada dal salumiere.” “Voi dite di voler promuovere il territorio e, invece di rivolgervi a una agenzia pubblicitaria vi rivolgete a tre compagnie aeree che nel loro statuto sociale non prevedono nemmeno l’attività di promozione pubblicitaria.” Come dargli torto. È così chiaro il riferimento alla scarsa, anzi, inesistente trasparenza dell’accordo! Ma cosa volete che interessi la trasparenza a Salone Francesco?  E dell’aspetto legale cosa volete che gliene importi?


La verità è, invece, che Messineo ha considerato anche il lato sostanziale della faccenda.
Pensate che non gli abbiano portato lo “studio” della KPMG? Ma certo che sì. L’ha letto, valutato e ha tratto le sue conclusioni che sono anche le conclusioni di una persona sensata oltre che preparata: “Inoltre se si valuta, come pure è doveroso fare, la efficienza del percorso prescelto, in termini di costi – benefici, emerge con evidenza il fatto che comunque, a fronte degli ingenti oneri economici gravanti sugli enti territoriali sottoscrittori dell’accordo, non vi è alcuna certezza in ordine alle contropartite ottenute in termini di flussi turistici, e soprattutto  non risulta prevista alcuna forma di corrispettività fra oneri e risultati. Infatti, da una parte, il contraente incaricato di realizzare il marketing assume una semplice obbligazione di mezzi e non di risultato e dall’altra non sembra che sia prevista alcuna decurtazione del compenso nel caso che il numero di passeggeri in arrivo nell’aeroporto di Birgi nel periodo considerato dovesse divergere in negativo rispetto alle aspettative.” In poche parole noi “Pantalonini” non paghiamo a Ryanair in base all’afflusso di turisti, cioè se ne porti di più ti paghiamo di più, se ne porti di meno ti paghiamo di meno. No. Noi paghiamo sempre la stessa cifra a Ryanair, a prescindere dai risultati dell’operazione.
Insomma è difficile dare torto a Messineo!




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