I professionisti dell'anti-antimafia parte seconda.

Roberto Puglisi, un bravo giornalista,
di destra però.

Il commento che segue l'ho scritto su live sicilia sotto l'articolo di Roberto Puglisi. Sono sicuro che non verrà pubblicato. Così lo riporto qui a casa mia. 

P.S. Non è stato pubblicato dai censori di live sicilia diretto da Giuseppe Sottile, uno dei professionisti in questione. 
Una censura può essere un regalo se ti dà elementi di conoscenza su chi la opera. Ci parla del concetto di democrazia che alberga nella mente di alcuni, dell'orientamento politico (fascista) di un gruppo di informazione. Insomma lungi dall'essere una cosa negativa è fonte di migliore comprensione.

Per chiarezza premetto che su live sicilia Roberto Puglisi, valente giornalista che mi spiace accostare al suo direttore, scrive in tandem con Giuseppe Sottile i suoi attacchi a Leoluca Orlando oppure si alternano. 
L'8 novembre è stata la volta di Puglisi con il suo articolo "Vuoto e vecchio cinema antimafia. Personaggi e interpreti del flop", in cui spiega che "l'antimafia non funziona più 
per raccogliere consenso elettorale (ha mai funzionato?- ndr) e attacca Orlando. 

Lo stesso giorno Giuseppe Sottile, direttore di LiveSicilia, pubblica su "il Foglio" 

e sul suo stesso giornale un articolo titolato "Morta l'antimafia se ne fa un'altra. Arrivano i santissimi sputtanatori" in cui spiega che l'antimafia non funziona più per raccogliere 
consensi elettorali (ha mai funzionato?-ndr) e attacca Orlando.
E scrivono cose pressocchè identiche.

Questi i link: 
http://livesicilia.it/2017/11/08/elezioni-antimafia-crocetta-cancelleri-orlando-fava-micari-musumeci_905241/
http://livesicilia.it/2017/11/09/morta-lantimafia-se-ne-fa-unaltra-arrivano-i-santissimi-sputtanatori_905767/

Ieri è stata la volta di Roberto Puglisi con un articolo "La battaglia perduta di Orlando 

Caro Luca, ora pensa a Palermo" in cui attacca Orlando.
Antimafia, anti-antimafia, live sicilia, Sottile, Puglisi, professionisti dell'antimafia, professionisti dell'anti-antimafia
Leoluca Orlando, sindaco di palermo
riconfermato dai cittadini.


 A me le critiche piacciono quando sono disinteressate, non quando veicolano interessi di parte.

Questo il mio commento censurato all'ultimo articolo.

Sig. Puglisi, leggo sempre con attenzione e diletto i suoi articoli. Mi piace molto come scrive. Un po' meno le cose che scrive. È di pochi giorni fa un articolo a quattro mani con il suo direttore, in cui, riportando una fantasiosa lettura delle regionali, secondo la quale sono state caratterizzate dal crollo del"l'antimafia, quella che un tempo spaccava le ossa e garantiva trionfi e carriere che non tira più”, tirava in ballo Leoluca Orlando, come professionista dell'antimafia, e attribuiva, apparentemente, la sconfitta di Micari al fatto che Orlando avesse forse dimenticato di inoculare il bacillo dell'antimafia al suo protetto o, comunque, non gliel'avesse trasmessa neanche per contatto. Adesso quest'altro attacco, nel suo solito stile canzonatorio che io apprezzo molto, al sindaco per chiedergli "cosa intende fare da sconfitto" per Palermo. Grande domanda!


Antimafia, anti-antimafia, live sicilia, Sottile, Puglisi, professionisti dell'antimafia, professionisti dell'anti-antimafia
Giuseppe Sottile, padre di Salvo.
Questi attacchi non glieli suggerisce mica il suo direttore, devastato dall'imprinting del suo vecchio amore, il GdS di Ardizzone e Pepi, che faceva della lotta contro Orlando un leit motiv, con gli strumenti che avrebbero dovuto suonare l'antimafia silenziati? Non vorrà mica finire al Foglio anche lei? Sarebbe uno spreco del suo "genius scribendi".


P.S. Roberto Puglisi, dimostrandosi molto più democratico del giornale per cui scrive (LiveSicilia), ha risposto al mio commento sul suo profilo personale di FB. Onore a lui.


Roberto Puglisi "La ringrazio per il suo commento. Noi non censuriamo nessuno. In ogni caso, sul punto, lei afferma delle cose che non corrispondono al vero. Sono un giornalista che sbaglia da solo, senza suggeritori. Non ho mai scritto che Leoluca Orlando è un professionista dell'antimafia, ho ragionato sul dato oggettivo del declino dell'antimafia in politica: mi pare innegabile. Le sue considerazioni sul mio direttore sono risibili, anzi offensive, visto che parliamo di un signor giornalista e di una persona perbene, con cui è un onore e un piacere lavorare. Sul 'Foglio' ho già scritto con grande piacere, lo considero uno dei giornali italiani scritti meglio. Saluti."


Il link al suo articolo lo trovate a metà pagina. Così ognuno si fa la sua idea.


Del resto, avrebbe potuto rispondere qualcosa di diverso? Sono sicuro che Puglisi non ha bisogno di suggeritori. Ma, si sa, nel lavoro, qualsiasi lavoro, a prescindere dalla natura libera della propria persona, volenti o nolenti si subisce un condizionamento, diciamo, "padronale".  

Non le nascondo che mi fa entrare in agitazione che lei dica che le mie affermazioni "non corrispondono al vero". Grazie per non aver detto che sono false. Per giunta, sono vere. 
Tre articoli nel volgere di pochi giorni contro "Oillando", di cui due pressoché identici.
Un articolo intitolato "Vuoto e vecchio cinema antimafia .Personaggi e interpreti del flop" parla sicuramente dell'antimafia parolaia! O no? L'antimafia "fumo di declamazioni e privilegi"  "l'antimafia delle imposture – nel senso di riflesso luccicante che copre una differente realtà – e della vanità che tutto distrugge senza nulla costruire." 
Vero? Bene, cerchiamo adesso nell'articolo i protagonisti che sono rimasti trombati perché "Il vecchio cinema antimafia ha fatto flop ed è rimasto vuoto".
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Li troviamo già nella foto a corredo, in cui spicca, giustamente, l'assenza di Musumeci.  
Lui i parenti di mafiosi li aveva in lista. 
Quel Musumeci che di meriti antimafia ha solo quello del ruolo  di grigio e ben pagato burocrate che ha rivestito da Presidente della Commissione Antimafia. Purtroppo, essere nell'antimafia non è garanzia di antimafiosità. Ci dice soltanto che gli equilibri di potere tra i partiti hanno scelto quegli uomini. Quella stessa Commissione che il suo direttore attacca nell'articolo gemello del suo su "Il Foglio" e "LiveSicilia", quella Commissione "che, - dice Sottile - non avendo più alte indagini da fare per mantenersi a galla, promette a ogni vigilia elettorale di rivelare urbi et orbi chi sono gli impresentabili veri o presunti nascosti dentro le liste." 
Nella foto non ci sono, come uno si aspetterebbe, i candidati alla presidenza regionale. Allora si presume che siano quelli legati alla sua fantasiosa lettura delle regionali, quelli che secondo lei hanno sofferto l'effetto boomerang della loro "antimafia". O no?
Cancelleri uno degli  "aedi dell'onestah" che  "ha condotto una campagna chiodata" (stesse parole usate da Sottile nell'articolo "gemello") lei lo arruola nella "confraternita della Trattativa", una definizione che, immagino, voglia risultare spiritosa e che è la stessa adoperata dal suo gemello anti-antimafia Sottile. Invece c'è da piangere pensando che si riferisce a quelle persone che hanno il torto di credere che lo stato abbia potuto avviare una trattativa con la mafia e vogliono la verità. C'è da piangere sapendo che si riferisce a un magistrato, "un totem di rango" lo definisce lei, che opera per la giustizia in condizioni difficilissime, che le sue critiche rendono ancora più difficili, e che rischia la vita ogni giorno.
Poi c'è Crocetta che non si sa come sia finito nel suo discorso, dato che non correva per le regionali e che quando un'eternità fa fu eletto, non fu certo per la sua folkloristica antimafia, se no potremmo dire, con la stessa probabilità di indovinare, che fu eletto perché gay. 
A supporto della sua farneticante interpretazione del voto porta addirittura il caso di Fava "con la sua antimafia seria e presentabile" (le stesse parole usate da Sottile nell'articolo gemello). 
Scusi, sig. Puglisi, ma la tesi non era che l'antimafia di facciata, "l'antimafia delle imposture"  non funziona più? Che c'entra Fava, "con la sua antimafia seria e presentabile", con l'antimafia di Crocetta? Avrebbe dovuto scegliere degli esempi più omogenei, non crede? Secondo lei, quindi, "il sorpasso agognato sull'avversario di area, il malcapitato rettore, non è riuscito perché non ha ricevuto la risacca sperata dell'impegno". Lei cioè trasforma una vittoria personale e del partito di Claudio Fava in una sconfitta solo per dimostrare la sua indimostrabile tesi secondo cui, per dirla con il suo direttore, ci fu un tempo quando"l'antimafia ... spaccava le ossa e garantiva trionfi e carriere e ora non tira più."
Infine, nella foto, vediamo il sindaco Leoluca Orlando, neanche lui personalmente impegnato nelle elezioni. Ma siccome appoggiava Micari, e Micari ha sonoramente perso, è colpa della sua, di Orlando, antimafia: qui si cammina sul filo dell'insensatezza. 
"E lo scenario chiama in causa, in primissimo piano, Leoluca Orlando sindaco di Palermo. Chi più di lui si infiamma nell'antimafia da denuncia e da oratoria?"
E lei ha, mi scusi, la faccia tosta di dirmi "Non ho mai scritto che Leoluca Orlando è un professionista dell'antimafia". Il tutto in un contesto, il giornale per cui scrive, LiveSicilia, sempre affollato di articoli denigratori dell'operato del sindaco di Palermo.
Infine le riconosco che ha risposto proprio a tono alla mia provocazione (vuol finire anche lei a "Il Foglio"! Sarebbe sprecato il suo genius scribendi.) Giustamente lei sottolinea come "Il Foglio" sia, a suo parere, uno dei giornali "meglio scritti". Sarebbe comunque sprecato il suo "genius" in un giornale che fa il suo pane quotidiano delle istanze più retrive della destra, sia pure scritte "bene". Ma comincio a capire che lei, con mio dispiacere, sta bene a destra. La seguirò comunque, se non altro, per imparare a scrivere come lei.





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