Altra bufala sulla Boldrini |
uno dei migliori Presidenti, e la terza donna a ricoprire quel ruolo, è, nel mio post, solo un simbolo politico e sociale. Un simbolo in quanto donna in una posizione di potere, in quanto di sinistra.
Ed essendo la prima presidentessa in
tempi di internet e social "mentwork" è stata fatta
oggetto di una campagna denigratoria senza precedenti. Una campagna di
odio ingiustificato che ha inondato il web, con una virulenza, una
volgarità, una schifezza di linguaggio che non si era mai registrata
con nessun politico.
Il linguaggio degli animali |
Solo per questo motivo, e questo solo,
se anche mi facesse a pelle antipatia io partirei lancia in resta per
difenderla. Se fossi donna avrei anche un motivo ulteriore. Senza contare che quelli che l'attaccano sono "i
diversamente abili" salvinioti, i quali sono allergici a quelli
con la pelle più scura, Siciliani compresi, i fascisti di sempre, i razzisti di sempre e, dulcis..., i nuovi fascisti grillini
sparlanti. Direi che basta e avanza per prendere le sue difese senza
esitazione. Mi rattrista vedere che molte donne non scorgano in questi attacchi alla Boldrini un attacco alla loro propria dignità.
Esempio di post razzisti con argomenti tanto plausibili quanto l'intelligenza di chi li sviluppa. |
Ho la fortuna di avere diversi amici e moltissime "conoscenze amichevoli" tra cui anche fascisti e, sicuramente, persino razzisti. Non li rinnego. Arrivo a dire che non solo tra i fascisti si trovano persone "per bene" "oneste" "buoni padri o madri di famiglia" a dispetto della loro visione politica, ma persino tra i razzisti ve ne sono. Potrei dire con una battuta che il razzismo è una malattia e chiunque può contrarla. Ma il fatto vero è che il razzismo, in misura varia, alberga in ognuno di noi ed è “fisiologico” fin quando si tratta di quel salvifico istinto di sopravvivenza che ci fa sospettosi di tutto ciò che non conosciamo o è anche solo diverso e ci induce a un atteggiamento di attenzione e precauzione. Gli animali in fatto di istinti ci insegnano.
Ma noi non siamo solo animali. E anche
se non siamo i soli animali a fare cultura, siamo sicuramente quelli
che più si affidano all'evoluzione culturale per il miglioramento
della loro vita, cercando di tenere a bada gli istinti che, ahinoi,
sono spesso controindicati per una proficua esperienza di convivenza.
La differenza sostanziale, quindi, tra i razzisti patologici e quelli
fisiologici è che i primi soffrono di una marcata deficienza di
quegli strumenti culturali che, altrimenti, gli consentirebbero di
padroneggiare i deleteri istinti di odio così controproducenti per
la vita insieme degli individui.
Il mio appello su FB |
se non vi piace la Boldrini non chiedetemi l'amicizia su FB. Che equivale a:
Se siete razzisti o fascisti non chiedetemi l'amicizia.
Qualcuno che, forse, si è riconosciuto mi ha chiesto se valesse anche per quelli che la mia “amicizia” già l'avevano. Ho risposto che l'appello non era retroattivo. Però non si può negare che il senso della mia frase era indubbio: non mi piace che tra le mie amicizia ci siano dei razzisti. La conseguenza quale dovrebbe essere?
Cosa ci sta a fare un razzista con un “buonista”. Come può piacere ciò che scrive un “buonista” come me a un razzista?
Non c'è limite alle cazzate che si possono dire sugli immigrati e sulla Boldrini. |
La complicazione è che non tutti i razzisti sanno di esserlo. Alcuni, poi, se lo nascondono con tutte le loro forze, e fanno ricorso ad analisi economiche, politiche, sociali, “culturali”. Conzala comu vo', sempri razzista sì.
Allora ho deciso di adottare, per ora,
un semplice criterio per risolvere il problema. Chi tra i miei
contatti pubblichi un post chiaramente razzista, che indichi in modo
inequivocabile un approccio animalesco, fatto di falsità, bufale,
insulti, al problema immigrati, lo rimuovo. Secondo me e, comunque,
per le mie necessità di pulizia, dovrebbe funzionare. Che dite?
Esempio di post che garantisce la rimozione dai miei contatti |
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