Ho 65 anni. Pensate che abbia tempo e voglia di confrontarmi con qualsiasi cretino?

Ho 65 anni.

Pensate che abbia tempo e voglia di confrontarmi con qualsiasi cretino? Dovrebbe essere un cretino affettivamente importante.

Pensate che voglia perdere il poco tempo che mi rimane a intrattenere rapporti ipocriti con ipocriti razzisti? Sarei un cretino e un ipocrita a mia volta se pensassi che si può dialogare con uno che parte da posizioni etiche antitetiche alle mie. Sarebbe un dialogo tra sordi.

A me preme dire la mia nella speranza che un orecchio su mille venga raggiunto dal mio pensiero.

Non sono in vita per cercare la simpatia o la benevolenza di tutti: mi basta l'amicizia di pochi.

Non voglio essere quello di cui tutti parlano bene; vorrebbe dire che non ho mai preso una sola posizione in vita mia.

Ignavi li chiamava.

Boldrini, razzisti e grillofascisti



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Altra bufala sulla Boldrini
Mi è recentemente capitato di postare un appello su FB. Non pensavo di essere costretto a chiarire la natura provocatoria del mio post. Solo uno stolto, e io non lo sono, può pensare di ricattare o abbandonare i propri "amici" sulla base del fatto che non amano una persona che invece io stimo, in questo caso Laura Boldrini: la nostra presidentessa della camera,
uno dei migliori Presidenti, e la terza donna a ricoprire quel ruolo, è, nel mio post, solo un simbolo politico e sociale. Un simbolo in quanto donna in una posizione di potere, in quanto di sinistra.
Ed essendo la prima presidentessa in tempi di internet e social "mentwork" è stata fatta oggetto di una campagna denigratoria senza precedenti. Una campagna di odio ingiustificato che ha inondato il web, con una virulenza, una volgarità, una schifezza di linguaggio che non si era mai registrata con nessun politico. 

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Il linguaggio degli animali
E dire che ce ne sono di impresentabili.
Solo per questo motivo, e questo solo, se anche mi facesse a pelle antipatia io partirei lancia in resta per difenderla. Se fossi donna avrei anche un motivo ulteriore. Senza contare che quelli che l'attaccano sono "i diversamente abili" salvinioti, i quali sono allergici a quelli con la pelle più scura, Siciliani compresi, i fascisti di sempre, i razzisti di sempre e, dulcis..., i nuovi fascisti grillini sparlanti. Direi che basta e avanza per prendere le sue difese senza esitazione. Mi rattrista vedere che molte donne non scorgano in questi attacchi alla Boldrini un attacco alla loro propria dignità.


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Esempio di post razzisti con argomenti tanto
plausibili quanto l'intelligenza di chi li sviluppa.

Ho la fortuna di avere diversi amici e moltissime "conoscenze amichevoli" tra cui anche fascisti e, sicuramente, persino razzisti. Non li rinnego. Arrivo a dire che non solo tra i fascisti si trovano persone "per bene" "oneste" "buoni padri o madri di famiglia" a dispetto della loro visione politica, ma persino tra i razzisti ve ne sono. Potrei dire con una battuta che il razzismo è una malattia e chiunque può contrarla. Ma il fatto vero è che il razzismo, in misura varia, alberga in ognuno di noi ed è “fisiologico” fin quando si tratta di quel salvifico istinto di sopravvivenza che ci fa sospettosi di tutto ciò che non conosciamo o è anche solo diverso e ci induce a un atteggiamento di attenzione e precauzione. Gli animali in fatto di istinti ci insegnano.
Ma noi non siamo solo animali. E anche se non siamo i soli animali a fare cultura, siamo sicuramente quelli che più si affidano all'evoluzione culturale per il miglioramento della loro vita, cercando di tenere a bada gli istinti che, ahinoi, sono spesso controindicati per una proficua esperienza di convivenza. La differenza sostanziale, quindi, tra i razzisti patologici e quelli fisiologici è che i primi soffrono di una marcata deficienza di quegli strumenti culturali che, altrimenti, gli consentirebbero di padroneggiare i deleteri istinti di odio così controproducenti per la vita insieme degli individui.
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Il mio appello su FB
Quindi se l'odio verso la Boldrini è quello per gli immigrati da parte di razzisti e fascisti (oggi grillisti) allora, ha senso  il mio appello:
se non vi piace la Boldrini non chiedetemi l'amicizia su FB. Che equivale a:
Se siete razzisti o fascisti non chiedetemi l'amicizia.
Qualcuno che, forse, si è riconosciuto mi ha chiesto se valesse anche per quelli che la mia “amicizia” già l'avevano. Ho risposto che l'appello non era retroattivo. Però non si può negare che il senso della mia frase era indubbio: non mi piace che tra le mie amicizia ci siano dei razzisti. La conseguenza quale dovrebbe essere?
Che se un mio contatto pensa di essere razzista dovrebbe volentieri abbandonare la mia cerchia FB.
Cosa ci sta a fare un razzista con un “buonista”. Come può piacere ciò che scrive un “buonista” come me a un razzista?


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Non c'è limite alle cazzate che si possono
 dire sugli immigrati e sulla Boldrini.


La complicazione è che non tutti i razzisti sanno di esserlo. Alcuni, poi, se lo nascondono con tutte le loro forze, e fanno ricorso ad analisi economiche, politiche, sociali, “culturali”. Conzala comu vo', sempri razzista sì.
Allora ho deciso di adottare, per ora, un semplice criterio per risolvere il problema. Chi tra i miei contatti pubblichi un post chiaramente razzista, che indichi in modo inequivocabile un approccio animalesco, fatto di falsità, bufale, insulti, al problema immigrati, lo rimuovo. Secondo me e, comunque, per le mie necessità di pulizia, dovrebbe funzionare. Che dite?

Esempio di post che garantisce
la rimozione dai miei contatti

Massoni e Massoneria. Risi e bisi.



 


Chiedono rispetto per il loro diritto costituzionale di iscriversi alla massoneria. Il rispetto, però, deve essere meritato. Che rispetto mostrano i massoni per la nostra intelligenza quando affermano che gli elenchi degli iscritti sono accessibili alle forze dell'ordine e che anzi vengono consegnati regolarmente,  salvo scoprire che sono elenchi incompleti e infedeli tanto da costringere lo Stato al sequestro.


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Non critichiamo i singoli massoni. Nella massoneria si trova di tutto, onesti, disonesti, mafiosi, affaristi, carrieristi, persone per bene e per male, semplici idioti, e raffinate intelligenze. Purtroppo in provincia di Trapani la massoneria ha assunto una connotazione particolare, dato che chi comanda qua, è la mafia. Di qui sospetti giustificati, indagini giudiziarie che hanno dimostrato gli intrecci nefasti di queste due "associazioni benefiche".


Quale rispetto mostrano per le nostre persone quando tra i loro principî c'è quello che "precetta la massoneria e tutti i suoi affiliati all'estraneità rispetto alle questioni politiche o religiose. Non per questo la massoneria è antipolitica e antireligiosa, solo è separata da questi ambiti e per tale motivo nelle Logge è vietato discutere di religione, di politica, di affari economici della società civile." (Wikipedia) ?  
Ma davvero pensano che siamo così boccaloni. Pensano forse che abbiamo dimenticato la vergogna della P2? 

Che rispetto mostrano per le nostre capacità di comprensione quando affermano che agiscono nella massima trasparenza. Sicuramente pensano che siamo degli stupidi, che, forse, abbiamo dimenticato lo scandalo del circolo culturale “Centro Studi Scontrino" di Trapani,  la "madre"
del matrimonio mafia-massoneria.




















«C’erano tutti nella loggia massonica coperta; dai funzionari del Comune e della Provincia, al burocrate della Prefettura, ma anche imprenditori edili, commercianti, un deputato della Democrazia cristiana, e boss mafiosi.  

C’era il questore Giuseppe Varchi iscritto alla P2 con la tessera n. 908, il comandante dei vigili urbani, il sacerdote don Agostino Coppola, nipote del mafioso Frank Coppola. Poi c’erano altri colletti bianchi come Francesco Ingrande, funzionario della Commissione provinciale di controllo, il maresciallo dei vigili urbani di Trapani Nino Corselli.  

Accanto a questi personaggi delle istituzioni, c’erano anche i boss mafiosi: Mariano Agate di Mazara del Vallo,  

Natale L'Ala di Campobello di Mazara, Mariano Asaro di Castellammare del Golfo, ricercato per avere organizzato la strage al tritolo di Pizzolungo, Vincenzo Rimi figlio di Natale Rimi, boss della famiglia di Alcamo, e Gioacchino Calabrò ritenuto l’autore della strage di Pizzolungo.» (Tp24.it)







 
 












Si critica l'oscurità della "ragione sociale", la nebbia che avvolge le attività della massoneria.

Si critica la risibile definizione della massoneria: definita anche Arte Reale, è un'associazione iniziatica e di fratellanza a base morale che si propone come patto etico-morale tra uomini liberi. 

Ma chi ci crede? 


"Diventare Massone è lavorare su di sé, unirsi a una scuola di misteri, diventare iniziato, contribuire al perfezionamento e al bene dell’umanità". 


Addirittura! Sa di fuffa. Inquietante, poi, il "perfezionamento dell'umanità". 


Si critica la scuola di misteri(?). Il misticismo. 
 

E vogliamo ricordare che ai cattolici è fatto espresso divieto di iscriversi alla massoneria, pena la scomunica? 

Chissà se sono cattolici, non credo, tutti i massoni castelvetranesi e i sette massoni ex consiglieri del comune (di cui quattro assessori: la massoneria al governo)?

Magari gli era sfuggito questo particolare.

Ma va bene, noi siamo cattolici così, per la domenica alle 11:00, semmai. 



Massoneria a Castelvetrano







Religione e coscienza.

I comandamenti sembrano essere buoni solo per essere recitati, come vuoto rituale, solo in chiesa, subito prima del luculliano pranzo che solo un quarto della popolazione mondiale può permettersi. Dai da mangiare agli affamati. Gli affamati sono quasi un miliardo nel mondo.



Di questi la metà è qua alle porte di casa nostra, nell'Africa sub-sahariana.Ma quando qualcuno di questi, correndo rischi anche di morte, a costo di sacrifici economici (i soldi per il viaggio), di sacrifici morali e sentimentali, costretti a lasciare il loro paese e gli affetti, subito gli si rimprovera il telefonino che da noi non si nega neanche ai bambini di sei anni, una cosa che, ormai, per noi definiremmo indispensabile come l'acqua. Che tragedia se dimentichi il telefono a casa. Come se ne può fare a meno?

Gli Africani no.
Che diritto hanno di avere il telefonino? Ma allora non muoiono di fame! Come se fossero delle bestie, come se non fossero delle persone che hanno la loro vita, i loro affetti lontani da tenere al calduccio!
Dal diario facebook di un razzista: "...parecchi di questi avevano telefoni di nuova generazione quelli che sono touch screen il cui costo è di almeno qualche centinaio di euro" . Qualcuno dovrebbe spiegargli: 
1. Che esistono solo telefoni "touch screen", ormai. 
2. Che forse sono i suoi figli che usano telefonini da diverse centinaia di euro. il mio è costato 80 euro, touch-screen e nuovo, ma se ne trovano anche a meno. E, se lui non lo sa, la prima cosa che un rifugiato fa, con i due euro e mezzo che gli vengono garantiti, è di risparmiare quei trenta-quaranta euro per un telefono di seconda mano, o qualcosa di più per uno nuovo.
3. Che il telefonino è indispensabile per comunicare e se lui lo usa per comunicare con i figli lontani, anche gli extracomunitari lo usano per comunicare con le famiglie lontane. È l'unico modo! 
4. Che scrivere su Facebook certe insulsaggini non è come dirle al bar; rimangono scritte, come scritta rimane la figuraccia da persona meschina.








Ci piacciono finché hanno un aspetto denutrito, vessato dalla vita, 
odio, immigrati, nerise sono chiaramente affamati. Ma se si sfamano, si sbarbano, e telefonano alla mamma lasciata in Marocco, in Nigeria, in Mali, Eritrea, in Somalia, allora, apriti cielo. Fanno la bella vita, anche se non li abbiamo visti durante il giorno mentre raccoglievano pomodori a 2,50 euro ogni tre quintali.

Aboliamo l'antimafia! Oppure si dimetta , onorevole Lo Sciuto!

 Dopo due giorni dalla pubblicazione su Internet di un servizio video di Sandro Ruotolo sulla mafia a Castelvetrano l'onorevole G. Lo Sciuto fa sapere che non ci sta a subire le insinuazioni del giornalista e che ha dato mandato al suo avvocato di difendere la sua onorabilità.


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 Beato lui che ha la possibilità istantanea di fare pubblicare le sue proteste, le precisazioni su un “giornale in livrea”.  Noi cittadini, però, abbiamo dovuto vedere il servizio di Ruotolo su altre testate, anche locali, e siti internet, non certo su Castelvetrano-no-news, che pubblica le smentite ma non i fatti.





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Avendo visto il servizio video, peraltro piuttosto scadente, mi sento di affermare che il signor Lo Sciuto ha ragione a sentirsi offeso e a contestare la consistenza dell'accusa mossa sulla base di una semplice frequentazione giovanile che lì si era conclusa e Ruotolo non porta alcun indizio del contrario. Di tutto il servizio la parte che riguarda il signor Lo Sciuto è certo la più debole. Su questo ha la mia solidarietà.


Per quanto riguarda i cliché che Ruotolo vorrebbe riprodurre, purtroppo, signor Lo Sciuto, non di cliché si tratta.
Dice lei: Non potevano mancare, nella nostra città, le interviste realizzate fuori dalla sala scommesse, per raccogliere il solito cliché del mafioso che è persona per bene e far apparire alla nazione come se il sentire comune di una cittadina fosse quello manifestato da qualche idiota, invece di sentire gli uomini di cultura, gli studenti, le tante facce migliori della comunità che avrebbero sicuramente offerto altre risposte.“ 
Dico io: la Castelvetrano che s'incontra per strada è anch'essa Castelvetrano e dubito che i cronisti , se avessero incontrato “le tante facce migliori della comunità”, avrebbero sentito risposte molto diverse. Ne abbiamo sentite interviste a Consiglieri, assessori castelvetranesi che ci hanno fatto vergognare anche di più! Poi, chi avrebbe dovuto intervistare? I politici dell'ultimo governo sciolto per mafia? Ha persino intervistato un candidato sindaco alle ultime elezioni, per fortuna annullate. Eh! Insomma! Un candidato sindaco. Ha intervistato, poi, le uniche persone che a Castelvetrano sono disposte a parlare contro la mafia: la famiglia Cimarosa, che invece non ci fa vergognare. Grazie alla loro serietà, alla loro sobrietà, al coraggio che mostrano. E, poi, perché no?, si esprimono in Italiano e per giunta bene! Hanno la mia ammirazione. Non è un po' ironico che l'unica opposizione alla mafia sia, qui, una famiglia di ex-mafiosi?
Dice lei: Sono preoccupato per le sorti di una comunità, già pesantemente fiaccata dalle recenti vicende, già piegata dal marchio di una mafia della quale nessuno nega l'esistenza, ma che invero non ha quelle pesanti propaggini che alcuni vorrebbero far apparire.”
Dico io: sarebbe stato meglio se queste parole ce le avesse risparmiate.
Fiaccata dalle recenti vicende” è un po' ambiguo: si riferisce alla conduzione mafiosa, negli ultimi anni, del comune, che i commissari prefettizi sono sicuri esserci stata?
O, invece, si riferisce allo scioglimento del comune? In tal caso non vedo in che modo un comune possa essere fiaccato da un provvedimento che, invece, dovrebbe affrancarlo dal controllo mafioso. Anche le mancate elezioni sono state una benedizione per gli stessi motivi. Io sono certo affranto al pensiero di quanta corruzione ci sia nella nostra città, ma non certo per la presenza dei tre commissari.
...piegata dal marchio di una mafia della quale nessuno nega l'esistenza, ...”
Quindi, mi corregga, la nostra comunità non è piegata dalla mafia che controlla il territorio, tutta l'economia nostrana, stravolgendo l'andamento dei mercati, che ha potere di soldi e di pistola, che può contare sui colletti bianchi, su amministratori. No! È piegata dal “marchio” della mafia. È già tanto che non abbia detto, come l'ex candidato sindaco, che “quel marchio è stato creato per costruirci sopra l'antimafia”, di cui, ironia, lei fa parte ufficialmente.
E siamo ancora allo stadio in cui un deputato che fa parte della commissione antimafia si preoccupa di precisare che lui “non nega l'esistenza della mafia”. In un paese normale uno che ha il compito istituzionale di combattere la mafia che sente il bisogno di dire “Non nego che la mafia esista” lo rimanderebbero subito a casa.
Soprattutto se subito dopo aggiunge che “la mafia invero non ha quelle pesanti propaggini che alcuni vorrebbero far apparire.”
Questa è una frase che ha scatenato in me una serie di domande.
Se è vero ciò che lei afferma (nella mia personalissima categorizzazione dei castelvetranesi rispetto alla mafia lei si iscrive di diritto alla categoria dei “minimizzatori”), cioè che, in fondo la mafia non è, poi, tutta questa cosa che si vuol far intendere, che bisogno c'è di una commissione regionale antimafia?
Se non è vero ciò che lei dice e il bisogno di istituzioni come l'antimafia c'è, allora, che cosa ci sta a fare lei che in fatto di mafia sembra piuttosto “ottimista”? Può un "minimizzatore" fare antimafia?
Castelvetrano, mafia, matteo messina denaro, antimafiaLa sua convinzione che “la mafia non abbia quelle pesanti propaggini che alcuni vorrebbero fare apparire”, incide sul suo lavoro all'antimafia, sull'impegno profuso? Non appanna un po' il suo impegno antimafia questo suo pensiero che “sì, vabbè, la mafia, ma non esageriamo”?
 
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Chi sono quelli che “vorrebbero fare apparire che la mafia ha pesanti propaggini”, cioè il contrario di quello che pensa lei? I commissari prefettizi che hanno sciolto il comune? La commissione antimafia nazionale che aveva suggerito l'ispezione? Tutti questi hanno la convinzione sbagliata che la mafia sia molto pericolosa? Non è poi così pericolosa?
Aboliamo l'antimafia, se lei davvero pensa queste cose.
Oppure si dimetta dall'antimafia, onorevole Lo Sciuto!



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