Acclarato
che con una guerra di eserciti non l'avrebbero mai spuntata contro
Israele, i Palestinesi ricorsero allora a quella che si sarebbe
rivelata la loro specialità, anche se neanche quella efficace,
apparentemente: il terrorismo.
Il
terrorismo più abbietto, più crudele. Non contro un esercito o una
base militare o un quartier generale dei nemici. No. In una piazza
del mercato affollato di inermi e incolpevoli cittadini, in un
autobus pieno di gente che va al lavoro, in una discoteca gremita di
giovani che si divertono. Assolutamente ignobile. Che poi è il tipo
di terrorismo adottato dagli estremisti islamici nella loro insana
guerra a se stessi e al mondo intero.
Poi viene l'ingenuo che, a questo punto, mi pone la domanda, secondo lui risolutiva della diatriba: “...e allora Felice Orsini e i patrioti italiani erano terroristi?”
Eh,
sì! hai scoperto l'acqua calda. Certo che erano terroristi. Soltanto
che la loro causa fu vinta e poterono esser acclamati come eroi. Se
avessero perso, come finora i palestinesi, sarebbero rimasti
terroristi.
La
verità, la giustizia vivono fuori di noi e se un singolo, un gruppo,
un popolo, una parte cerca di farle sue, essendo incomprimibili,
sfuggono senza sforzo alla presa. È il punto di vista, un metro
dentro un confine o un metro dentro un altro, che rende la verità e
la giustizia diverse.
Ora,
ogni cosa sul nostro pianeta Terra, ha una funzione nell'equilibrio
ecosistemico. Anche le cose che , dal nostro punto di vista, sono
indesiderabili se non schifose. Anche i ratti sicuramente giocano un
ruolo importante nell'economia globale della Natura. Ma noi, i ratti
non li invitiamo a casa nostra. Cerchiamo di tenerli nelle fogne.
Da
un punto di vista sociale ammetto che tutti gli attori svolgono un
ruolo necessario, anche quindi i cretini che servono se non altro a
farci sentire intelligenti, o persino i fanatici che, orripilanti ai
miei occhi, forse hanno una funzione di rinnovamento, sia pure
sanguinoso.
Ma
mi sarà permesso, così come non amo i cretini e i ratti, di
esprimere la mia assoluta contrarietà a quelli che uccidono e
terrorizzano innocenti anche se per “una buona causa”, con tutto
il rispetto per la loro funzione storica e sociale. Devo anche
esprimere la mia dolorosa pena per quei poveracci con il cervello
lavato che credono davvero che, ammazzando degli innocenti, si
conquistino il Paradiso e non so quante vergini. Che spreco. Insomma
a me non piacciono gli atti di terrore, né quelli palestinesi, né
quelli degli estremisti israeliani né quelli protestanti né quelli
cattolici, né neri né rossi neanche quelli “patriottici”, a
maggior ragione se contro civili.
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