Abbaiare serve?
Finché si punta soltanto sulla repressione e si trascura l'educazione dei cittadini porta a porta, non si risolverà mai il problema.Intanto, è una chiara ammissione da parte dell'amministrazione che non è vero che Castelvetrano è pulita e che la Sager Srl fa solo una parte del lavoro, quello intramoenia. E nemmeno quello impeccabile. Spero che nei giorni che sono passati da quando denunciai il cumulo di immondizia accanto al Museo l'abbiano tolto.
Senza considerare che il vero lavoro di differenziazione la fanno i cittadini, moltissimi ancora malamente perché non hanno gli strumenti o la buona volontà.
E nonostante abbiano reso la differenziazione dei rifiuti un vero e proprio lavoro per i cittadini, un lavoro che richiede studio, aggiornamento, spazio in casa per quattro tipologie di rifiuti, tempo.
Tutto senza che questo lavoro si traduca in un risparmio, anzi. Con le sanzioni e senza incentivi non si va da nessuna parte.
E, soprattutto, qualcuno, la Sager o chi per lei, deve pulire. Bisogna tenere pulita la città a dispetto degli incivili. L'immondizia lasciata illecitamente in un luogo è pur sempre immondizia e, lasciandola lì, non si puniscono i colpevoli, gli incivili, ma tutti i cittadini ligi e non. Anche gli incivili votano. I politici se ne prendano la rappresentanza e il governo.
Costi altissimi, cumuli perenni in certi luoghi della città, soprattutto fuori porta, per esempio in prossimità del centro di accoglienza La Locanda di Castelvetrano, sacrifici dei cittadini e pulizia che lascia a desiderare.
E di chi è la colpa?
Di un contratto incompleto, inadeguato?
Delle inerenti difficoltà e limiti del porta a porta? Bisognerebbe creare delle modalità complementari se non alternative di raccolta dei rifiuti? Mancano dei centri di raccolta organizzati ed efficienti?
Macché!!
La colpa è degli incivili.
Ora c'è una sorta di gradazione nella risposta a un problema: da quella di pancia, "Ah! Questi incivili!" a cui segue "Bisogna punirli" e, poi in una escalation che accorciamo, «Istituiamo le ronde che coglieranno in fragrante i "delinquenti" e li sanzioneranno».
Non riesco a dimenticare ciò che augurava a un disgraziato, che aveva avuto la malsana idea di buttare un sacchettino di plastica per strada, l'assessore, uno dei tanti, della precedente amministrazione: "Sciagure irrimediabili" gli augurava. E uno che abbandonasse un frigorifero lo catapulterebbe direttamente all'inferno?
Come si vede, le reazioni di pancia non sono proprie solo di quelli sforniti di cervello, ma anche laureati e assessori.
Erano chiamate, da me, le sceriffe del M5S e volevano istituire le ronde per risolvere il problema dell'abbandono selvaggio per controllare e punire i colpevoli. Il concetto stesso di ronde a me provoca brontolii di protesta delle budella.
Poi vengono le risposte di testa.
Se si evita la parola ronda, una squadra di persone che si dedicasse all'educazione porta a porta dei cittadini sulla differenziata e qualunque altro sistema si scelga di adottare sarebbe un sistema intelligente per recuperare gli incivili.
Si ricorre alla forza quando gli altri sistemi di persuasione falliscono. Ma da noi non si è mai cominciato.
Abbaiare, minacciare, promettere intransigenza è inequivocabile segno di estrema debolezza.
Lasciamo a facebook "il taglio delle mani", gli "schifosi", gli "incivili" e le mille sfumature di punizioni da infliggere ai delinquenti.
Tutti sanno che i fenomeni sociali negativi si combattono gestendoli su tutti i piani, legislativo, sociale, politico, con tutti i mezzi a disposizione.
Ma per fare le cose seriamente ci vogliono soldi, investimenti, assunzioni, tecnologia.
Le videocamere raramente e a stento possono servire. Oltre ad essere costose, se di qualità hd, e bisognose di manutenzione e cura, sono vulnerabili ed è dimostrato che servono solo a "spostare" il luogo dell'abbandono, magari venti metri più giù.
Questo è un tema che negli anni mi è capitato di affrontare più volte. Sotto una serie di link.
Mi sembra, a volte, che non valga la pena di parlare di sgolarsi, di argomentare, di combattere. Tanto ...!
E allora per risparmiarmi la fatica ho deciso di chiedere a Cecè su quali piani si dovrebbe intervenire per affrontare il problema rifiuti e gli abbandoni selvaggi.
La risposta di Cecè nel prossimo post.
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