Castelvetrano non ha problemi grossi come la mafia o la disoccupazione, o l'emigrazione dei nostri giovani, che speravamo potessero aiutare in casa, o l'occupazione sottopagata dei nostri ragazzi che ancora resistono al richiamo di posti più civili, quei posti che riescono ad accogliere, trattenere e coccolare i propri figli.
Da noi ci sono buche stradali da riempire, lampadine da installare o cambiare, Centenari con cui farsi fotografare, l'eterna promessa, non mantenibile anche ad occhio, di navette da e per Selinunte, da e per il centro commerciale.
E, soprattutto, ci sono quelli contro cui, da sindaco, Salvatore Ficili candidato Sindaco si attiverà per rendergli la vita difficile con apposite ordinanze. Quelli che stazionano in piazza "senza fare niente".
"Se le forze dell'ordine - dice Ficili - non possono far altro che identificarli, non abbiamo concluso niente. L'indomani quelli saranno di nuovo lì a non fare niente!"
Proprio così! Lui Salvatore Ficili candidato Sindaco non vuole punire i mafiosi, i delinquenti, gli imprenditori evasori, gli imprenditori che sottopagano i dipendenti frodando lo stato; vuole punire quelli che "non fanno niente", neanche reati.
Perché le forze dell'ordine dovrebbero impedire a me di stare, magari seduto sui gradini di una chiesa sconsacrata in piazza, a passare il tempo parlando con gli amici mentre si beve una birra?
Cos'altro dovrebbero o potrebbero fare oltre ad identificarmi?
E chissà se le forze dell'ordine vanno a identificare quelli seduti comodamente ai tavolini del circolo di fronte ai gradini della chiesa sconsacrata, sorseggiando, magari, cognac? Anche loro, "sempre lì a non far niente"!
Ce lo dice proprio lui, l'avv. Ficili, anche se in modo molto confuso.
"Se ad esempio, il sindaco dice: All'interno della Piazza Falcone e Borsellino o all'interno della villa non si può ... "
Era partito con quelli che stazionano in piazza che si possono non solo identificare ma punire penalmente se il sindaco fa un'ordinanza che vieti il "bivacco" e, poi, l'esempio che porta è quello di una piazza inesistente e poi di una villa i cui cancelli alle sette di sera sono chiusi e che non ha certo bisogno di un ordinanza.
Si è guardato bene dal dire che farebbe un'ordinanza che vieti il "bivacco" in piazza perché sarebbe ridicolo e pretenzioso oltre che ingiustificato.
Quando una sosta in piazza può essere considerata "bivacco"? Dopo quante ore? Dopo quante birre sui gradini della chiesa o cognac per quelli del circolo di fronte che, anche loro, "bivaccano" in piazza?
Magari si illude di combattere la disoccupazione facendo la guerra ai disoccupati, colpevoli di bere una birra che neanche potrebbero permettersi e di andarsene in piazza a cercare svago, colpevoli di non avere "niente da fare"!
Se li mettiamo in galera abbiamo eliminato la disoccupazione, anche se tenerli in galera ci costerebbe molto di più di un reddito di cittadinanza.
Tutto perché? Per combattere la microcriminalità che, ci assicurano fonti autorevoli come quelle prefettizie, sono in netto calo rispetto agli anni precedenti? No!
No! Per combattere la percezione, che secondo l'avvocato è altissima (aspettiamo ancora che ci dia i numeri che corroborino questa sua percezione), di insicurezza. I numeri li abbiamo chiesti anche a chi, Alessandro Quarrato, insiste su questa "percezione" e ci ha costruito una campagna mediatica, con una serie di "lettere del cittadino", tale da suscitare allarme. Chissà se sanno che esiste un reato di procurato allarme?
Pare che non abbiano l'umiltà di mettersi in discussione e quindi non abbiamo ancora ricevuto risposte.
Altro che combattere la mafia e la corruzione!
I disoccupati vuole mettere in galera. Non gli imprenditori che da anni evadono le tasse e sottopagano i dipendenti. Non i fiancheggiatori del nuovo capo, non i tentacoli avvolgenti e asfissianti della piovra. I disoccupati lui vedrebbe bene in galera.
Vuole combattere la corruzione che non è corruzione e perseguitare quelli che stanno lì "a non fare niente".
Mettiamoli dentro tutti questi disoccupati che osano svagarsi in piazza con una birra.
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