Dice che pur non avendo un passato di destra aveva pensato che candidarsi con i fascisti fosse una buona idea.
Ha esordito, il "fautore del contatto umano" e del "rinnovamento", con Alleanza cittadina, quanti anni fa si perde il conto.
Dice che Alleanza cittadina non era di destra ma accoglieva sensibilità diverse anche di sinistra oltre che di centro e destra.
I miei ricordi non coincidono con questa rappresentazione. Sarebbe come dire che la lista Forza Castelvetrano non è la Forza Italia locale. Alleanza cittadina era la scimmiottatura di Alleanza Nazionale, che cosa mi viene a raccontare il dott. Stuppia? Era la lista di un fascista dichiarato e da sempre, l'avv. Bongiorno, che correva contro liste di sinistra.
Sempre a dimostrazione che lui non è di destra dice che aveva preso una sbandata per il PD, "però quando c'era Renzi, che tutto si può dire tranne che di sinistra".
Sostiene che lui è per il superamento delle ideologie - chissà perché? -, però trova curioso che l'avv. Lentini, un uomo di sinistra possa validamente rappresentare un progetto di destra.
Lui, il dott. Stuppia, "l'amico di tutti" si definisce, non è di destra, non è di sinistra, ma, ci tiene a dirlo, "di centro e moderato".
Un moderato, d'altronde, con chi può associarsi se non con l'estrema destra, con i fascisti?
Ma quell'estremista di sinistra dell'avv. Lentini a capo di una coalizione di destra ... mmh!!! Lui che dal PD attraverso Obiettivo città e, quindi, Papania, Musumeci e Vìa discorrendo è passato a Fratelli d'Italia, i fascisti, lui moderato e di centro. Sembra che per lui un moderato possa spaziare solo tra una finta sinistra, la destra di Renzi, e l'estrema destra e non considerarsi di destra, mentre uno di sinistra non possa fare incursioni al centro senza insospettire, lui che è per il superamento delle ideologie. Non esiste più una destra e una sinistra.
Già, ormai è un'accozzaglia di personalismi deteriori. Ogni singolo cittadino fa una lista per sostenere la sua stessa candidatura e poi cercherà adepti tra amici e parenti servi e, solo poi, anche senza un'idea che sia una su come farà ad avere i soldi per fare ciò che si ripromette, fa un elenco di problemi di cui soffre Castelvetrano e lo spaccia per "programma". Questo stiamo vivendo nel paesello che per rifiorire ha solo bisogno della digitalizzazione degli uffici amministrativi e di qualche navetta che unisca le frazioni al centro e porti a forza i malcapitati turisti a castelvetrano dove verranno guidati in un percorso dal santo padre all'Arco passando per il museo. Un paesello felice, non un comune in dissesto e di recente sciolto per mafia, dove mancano solo un po' di organizzazione negli uffici e delle navette.
Lui non promette di "guarire" Castelvetrano (deformazione professionale da dermatologo?) ma di curarla, al meglio delle sue possibilità.
Speriamo bene. Magari dopo tant'anni di politica ha trovato la quadratura del cerchio.
Le malattie di Castelvetrano non sono solo epidermiche, superficiali. Sono profonde.
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