Il sindaco che vorrei. Grazie Dott. Caccamo, per quello che ha fatto, per la via che ha tracciato, per i suoi sacrifici personali e familiari



Il Dott. Caccamo, vice-prefetto, pur abituato a combattere in trincea,
credo non si aspettasse la particolare difficoltà del caso Cvetrano.
"C'è ancora moltissimo da fare, innanzitutto per il risanamento della situazione finanziaria. Dopo la dichiarazione di dissesto abbiamo avviato molti pignoramenti nei confronti di chi non paga le tasse, soprattutto i grandi contribuenti, gli operatori commerciali.
Si deve per forza continuare su questa scia per avere un bilancio equilibrato, altrimenti il Comune non potrà erogare servizi. In questo periodo abbiamo messo delle toppe per evitare situazioni irrimediabili, ma già le aziende non vogliono lavorare col Comune di Castelvetrano perché è un pessimo pagatore.Serve coraggio, ma è l'unica strada.

Salvatore Caccamo. 
Contro di lui, in quanto
rappresentante dello Stato, 
la mafia
ha organizzato una marcia
di protesta a Cvetrano.
Un po' in tutte le liste vedo nomi che rappresentano la continuità con le passate amministrazioni, nomi noti a Castelvetrano per aver ricoperto già ruoli di natura politica.
Le recenti cronache ci hanno detto che dietro il famoso corteo del 16 giugno, dietro gli slogan sulla voglia di riscatto e di cambiamento, c'erano tanti soggetti colpiti negli ultimi mesi da indagini della magistratura. Persone che in teoria sostenevano la tesi di un associazionismo pronto a risanare il Comune, ma la realtà sta tutta nelle cronache più recenti.
Un sondaggio dice che il 56 per cento dei cittadini di Castelvetrano è favorevole a proseguire il commissariamento, mentre il 54 per cento ha affermato che non andrà a votare. Tutti segni di un profondo disorientamento.


Il viceprefetto Caccamo
Un uomo dello Stato che
con coraggio e competenza
combatte la difficile battaglia che
lo Stato gli ha affidato.
Governare una città mafiosa
sul lastrico.
C'è il tema della pianta organica dei dipendenti comunali in esaurimento. Sul mio tavolo nelle ultime settimane sono arrivate una ventina di domande di prepensionamento. Rivederla è una priorità, anche se in questa situazione non sono consentite assunzioni, né mobilità. Si potrà contare solo sulle risorse interne".








Avete notato come, con pacatezza e intelligenza, abbia messo a fuoco i problemi che affliggono la nostra città?

Bene, queste parole sono state assimilate da qualche sprovveduto al "solito fango" sparso a piene mani sulla nostra città. Sembra che, per non si sa quale motivo né disegno, una "Spectre" internazionale  persegua l'oscuro scopo di distruggere il buon nome di un puntino mafioso sperduto nel bel mezzo del niente in una delle più depresse regioni del mondo, l'Africa.

Sì. Qualcuno ha sentito l'incontenibile bisogno di invitare il Commissario dello Stato ad astenersi dall’esprimere ancora sfiducia nella comunità castelvetranese, alla vigilia del voto amministrativo.
Come interpretarlo? La solita intimidazione mafiosa? Il timore che le parole del Commissario possano inquinare il voto? Non può un commissario, mandato dallo stato a gestire un situazione criminale, dire o riassumere il risultato della sua azione e la reazione della città? Si accettano solo previsioni rosee? Il pessimismo non è consentito a un commissario che se ne va sapendo di lasciare il paese in pessime mani: quelle di chi ha sempre votato mafia?
E tutto questo in nome di una pelosa battaglia di "verde pubblico" e di rifiuti, solo in parte competenza del comune, che , comunque, aveva ben altre gatte da pelare che non le aiuole della villa di S. Giovanni!
Avere le "ville" di Castelvetrano ben curate dalla mafia per interposte mani, dovrebbe rendermi un cittadino orgoglioso e consapevole?
Tutti sanno che la raccolta dei rifiuti è una battaglia difficilissima proprio perchè è tenuta ostaggio delle organizzazioni criminali, per cui quando funziona è merito della mafia, ma soprattutto quando non funziona è perché Lei non vuole.






Dott. Caccamo, non la conosco personalmente, ma in questi due anni, troppo pochi, ho imparato ad apprezzarla e a stimarla.
Speravo che la sua relazione al Ministero dell'interno portasse alla decisione di sospendere la farsa di un voto inquinato. Peccato. Mi sento di ringraziarla, comunque, per quello che ha fatto, per la via che ha tracciato, per i suoi sacrifici personali e familiari. Per avere sostenuto con calma e competenza il peso del lavoro in un ambiente ostile e mafioso. Per avere affrontato tutte le difficoltà legate a qualsiasi gestione amministrativa, aumentate esponenzialmente in un contesto criminale. 

Grazie Dott. Caccamo. 

Grazie Dott. Elisa Borbone. 

Grazie Dott. Concetta Maria Musca. 

Grazie agli altri vostri collaboratori.

Grazie per esservi spesi. 

C'è chi, come me, vi è grato.





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