I comunicati dei nostri politici.


Molto attivo l'ex candidato sindaco Perricone contro l'amministrazione del commissario Caccamo.
Nel penultimo comunicato pubblicato sui giornali locali,si dichiarava "basito" per la mancata allerta meteo da parte del "sindaco" e per la mancata collocazione di un cartello in piazza stazione con su scritto "piogge imminenti".
Nell'ultimo l'accusa al commissario era molto più seria, quella di non aver saputo ottenere un finanziamento che lui e il suo gruppo gli mettevano a disposizione, a titolo gratuito, su un piatto d'argento, con progetto e tutto. Il comune gli ha risposto che non è vero niente. È vero che lui e il suo gruppo avevano messo a disposizione del commissario il suggerimento e il progetto, ma è vero altresì che sia il primo che il secondo non servivano a niente. Mi aspettavo un altro comunicato del Perricone per smentire o correggere la risposta del commissario, ma non si è sentito più niente. Forse fa affidamento sul fatto che quelli che hanno letto il suo comunicato non abbiano letto la risposta del Comune. A me piacerebbe sapere il seguito. Mi dicono che sia stato nell'amministrazione della città per anni e in quegli anni nessun castelvetranese ha mai visto un cartello in piazza stazione "Piogge imminenti" (un cartello
salvavita, pare). Forse perché se lo portavano via ogni qualvolta i tombini venivano catapultati in aria dalla violenza espressa dalle fognature mal concepite e peggio realizzate che i nostri concittadini al potere in mezzo secolo non hanno mai saputo aggiustare. Questa storia del cartello "pioggia imminente" mi ricorda quell'altro segnale stradale che sulla provinciale per S. Ninfa avvertiva che per 1,8 Km (se non ricordo male) vi era la "Strada Dissestata" e che fece bella mostra di sé per vent'anni (non qualche mese). Fu tolto quando la strada venne, alla fine, aggiustata. Ora, io lo voterei solo per avere quel cartello in piazza stazione quando sta per piovere.


Sotto trovate i link ai comunicati perroneschi:


https://www.primapaginacastelvetrano.it/perricone-interviene-sulla-mancata-comunicazione-dellallerta-meteo-la-giornata-ieri/

https://www.primapaginacastelvetrano.it/persi-700mila-euro-di-finanziamento-da-parte-del-comune-di-castelvetrano-per-errata-documentazione/

https://www.primapaginacastelvetrano.it/la-commissione-risponde-a-perricone-sul-finanziamento-perduto-per-il-centro-servizi/


La saponetta magica


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Le chiamano saponette. "Magica". "Togli-odori". "Elimina-odori". Alessi, il marchio di utensili per la cucina, la chiama "savon du chef" e la vende uno sproposito. Sono di acciaio inox.
Avete maneggiato aglio? Avete pulito delle sarde o dei gamberi? Pulito e affettato cipolle? Non amate particolarmente il profumo delle mani da massaia, quando siete a scuola o a una riunione del rotary?
sapone, saponetta, magica, savon du chef, toglio-odori, togliodori, elimina-odori, aglio, cipolla, pesceLa saponetta magica fa sparire ogni cattivo(?) odore dalle vostre mani.
Come si usa? Semplice! Basta fare scorrere dell'acqua sulle vostre mani mentre le strofinate con la "saponetta" d'acciaio. Dicono che non si usa col sapone vero, ma non precisano se sia controproducente. Insomma liberarsi di questi composti dello zolfo, comuni ad aglio, cipolla, pesci, che sono spesso causa di imbarazzi e preoccupazioni sociali è facile come lavarsi le mani con acqua. Un sogno.
Almeno la nostra saponetta magica non ha alcun   effetto collaterale e costa poco. La trovate per pochi euro o,   per un design particolare, qualche euro in più.   La trovate in tutte le forme: di saponetta classica ovale  o a panetto con spigoli arrotondati o a forma di pesce,   o come quello dell'Alessi, con la forma di una testa d'aglio,   tutte in acciaio inox 18/10 satinato o opaco.Come funziona? Non si sa! Anche se sono state avanzate delle ipotesi sul suo funzionamento. Secondo Bressanini, che tiene un interessante blog di divulgazione scientifica, la più plausibile - ma non dimostrata - spiegazione è che i composti contenenti zolfo si legherebbero a componenti dell'acciaio, il cromo, per poi esser lavati via.
Funziona? Molti giurano sulla sua efficacia. Altri sono tiepidi. È un buon risultato considerando che l'omeopatia, dice la "scienza", ha lo stesso grado di efficacia del placebo, e che lo stesso si può dire di una buona parte dei farmaci in uso. Diversi antidepressivi hanno l'efficacia di un placebo, ma con seri effetti collaterali.
sapone, saponetta, magica, savon du chef, toglio-odori, togliodori, elimina-odori, aglio, cipolla, pescesapone, saponetta, magica, savon du chef, toglio-odori, togliodori, elimina-odori, aglio, cipolla, pesceAlmeno la nostra saponetta magica non ha alcun effetto collaterale e costa poco. La trovate per pochi euro o, per un design particolare, qualche euro in più. La trovate in tutte le forme: di saponetta classica ovale o a panetto con spigoli arrotondati o a forma di pesce, o come quello dell'Alessi, con la forma di una testa d'aglio, tutte in acciaio inox 18/10 satinato o opaco.
Ma, soprattutto, dura in eterno. Alcuni, che l'hanno comprata ma non la usano, la tengono ugualmente come accessorio decorativo.

Chi proprio vuole testare l'efficacia prima di comprarne una, può benissimo farlo. Strofini le proprie mani su una pentola d'acciaio inox sotto il rubinetto o, comunque, in ammollo (è essenziale la presenza dell'acqua), dopo avere maneggiato aglio, cipolla o pesce. Vi sconsiglio di usare coltelli o forchette per la prova. Non ho mai provato a mettere in bocca, dopo aver mangiato aglio, la mia saponetta magica con acqua per vedere se funziona. Mai dire mai!
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Analfabetismo di ritorno e snobismo di classe.


Mentre si diffonde un analfabetismo di ritorno si assiste al ritorno del classismo o, meglio, di uno snobismo di classe, di un  sentimento antidemocratico. Un sentimento che sembra rivolgersi in particolare contro il "popolo" che vota m5s. 
Un sentimento che ha sempre contraddistinto le élite sociali ma che, adesso, sembra appannaggio di piccolo-borghesi che scimmiottano la “nobiltà”. Anche nella testa di molti che democratici hanno sempre pensato di essere. Il suffragio universale è vecchio come me, quasi. Significa che è giustificabile l’ignoranza di come fosse prima? Non credo. È perdonabile dimenticare le ragioni del suffragio universale?

Il suffragio universale fu concesso per la prima volta in Italia nel 1946 in occasione del referendum per la Repubblica. In America ancora prima. Già nel 1922 il XIX emendamento della Costituzione introdusse il suffragio universale, anche se con delle restrizioni: per l’ammissione all'esercizio dei diritti politici erano previste tasse elettorali e il superamento di prove volte a stabilire il grado d’istruzione. Queste restrizioni furono eliminate solo nel 1965, non certo un secolo fa. “Le ultime discriminazioni, che si opponevano all'esercizio pieno del suffragio universale, sono scomparse in America negli anni settanta del XX secolo; gli ultimi emendamenti sono resi definitivi e stabili nel 2006.” (Wikipedia) Insomma oggi!

Allora cosa ci disturba del voto del “popolo”? Il fatto che possa scegliere? Per molti sicuramente. Ma, principalmente, il fatto che scelga chi non ci aggrada e ci piace pensare che lo faccia perché “ignorante”, perché non ha gli strumenti culturali che gli consentano una scelta ragionata. Come se gli istruiti ragionassero tutti allo stesso modo, come se l’istruzione fosse la chiave per scegliere bene. Chiunque capisce che non è così. Eppure se abbiamo un diploma qualsiasi o una laurea qualsivoglia ci sentiamo tra quelli che, soli, dovrebbero  votare o esseri votati. Non come oggi che possono votare cani e porci, l’idiota come l’assassino, il ricco come il povero, il musulmano e il cattolico, le donne e gli uomini, il ladro e il truffatore.  E possono anche essere eletti. Dimentichiamo che oggi siamo tutti diplomati e quasi tutti laureati. E tra i laureati si trovano, necessariamente, i ladri, gli assassini, i ricchi e i poveri. Il fenomeno di un “popolo” di laureati che non riesce a scegliersi i governanti giusti da oltre un secolo non troverebbe spiegazione secondo questo approccio. In Arabia Saudita, come in tutte le dittature, esercitano il potere solo persone istruite, magari laureate a Londra o a Parigi. Si traduce questo in un bene per il Paese?
Non è forse da questo che nasce il suffragio universale? Dalla falsità che vuole che solo chi ha studiato - in certi paesi e, in certi momenti, nel nostro solo i ricchi - possa votare o governare? Non nasce dalla riconosciuta iniquità che escludeva qualcuno dall'esercizio dei diritti civili sulla base del censo, del sesso, della religione, dell’istruzione? Naturalmente, ognuno è libero di coltivare nella vita e nella professione la narcisistica idea di sé come migliore degli altri, ma per un riconoscimento pubblico vengono al pettine i nodi inestricabili del “chi giudica se lo sei davvero?”.
Allora davvero chiunque può diventare presidente del consiglio? Certo, chiunque. Non è necessario studiare per avere un’idea di come vada governata la società. A scuola non possono insegnarti a “votare bene”. A scuola non puoi imparare se è giusta la filosofia “dell’accoglienza” o “dei respingimenti”. Ci si forma un’idea di questo e tanto altro a prescindere dall’istruzione.
Chiunque può avere un modello di “buona scuola” anche senza avere studiato, come del resto neanche quelli che vi lavorano, solo per questo, hanno più titoli per esprimersi. Non è automatico che gli insegnanti s’intendano di “scuola”, o che i medici s'intendano di sanità tant'è vero che in occasione di tutte le riforma scolastiche  e sanitarie sono gli ultimi, se mai, a essere interpellati. La politica di una società consiste nel governare una grandissima varietà di stimoli che nascono da altrettanti e variegati interessi, spesso in contrasto tra loro. Non basta essere portatore di un interesse per essere giudicato in grado di governare. La Sanità di un paese non sono i medici, l’industria non sono gli industriali. Chi mandiamo alla sanità, un medico (e in tal caso che medico? Chirurgo, dermatologo)? Un Prof universitario? Un infermiere basterà? O un paziente? E all'Industria mettiamo un industriale o un operaio? O va bene anche un artigiano? Al Lavoro sicuramente un operaio, o no? Basterebbe un “grande lavoratore”? E al turismo, certamente, un turista!


tecnici laureati ministriChiunque può avere un’idea di società migliore e chiunque deve poter provare a realizzarla. Anche chi non ha istruzione. O vogliamo tornare al governo di pochi ricchi istruiti di cent'anni fa?
Allora perché, con tanto astio e puzza sotto il naso, impugniamo matita rossa e bacchetta, stile maestro anni ’50, per correggere e sferzare il povero Gigggi Di Maio. Indovinare i congiuntivi lo renderebbe migliore di quello che è? Non indovinarne uno lo rende cattivo o peggiore? Come di un idraulico mi interessa la sua competenza in fatto di tubi e non che sappia l’Italiano, cosi di un politico mi interessa che abbia delle buone idee e la capacità di portarle avanti.
Poi un sistema democratico maturo, efficiente, offrirà al politico, senza chiedergli di essere un pozzo di scienza, tutte le competenze che gli serviranno nelle figure dei funzionari che guidano le Istituzioni e i loro uffici.

 Quindi, considerando, che nessuno “nasci ‘nzignatu”, dovremmo cercare di prescindere, nei nostri giudizi politici, dalla forma grammaticalmente corretta con cui vengono rappresentate le proposte politiche e giudicarne solo il contenuto. La conoscenza dell’Italiano è una competenza che si deve pretendere da quelli che paghiamo perché insegnino ai nostri figli, da quelli che paghiamo per leggerne i libri o gli articoli, insomma da quelli che della lingua italiana fanno un lavoro. Non dal Bagnino né dall'industriale, non dal muratore o dal falegname né dal politico, anche se, certo, non guasta mai. La Fedeli non è inetta per il suo italiano incerto, ma per le minchiate che fa o dice. Non è l’italiano di Razzi che mi preoccupa, ma la vuotezza della sua testa. Così come l’italiano di Sgarbi non mi rassicura neanche un po’ sulla sua capacità di governare (Salemi).
Credo che la possibilità oggi offerta a tutti di dire la propria sui social influisca sull'impressione che abbiamo di essere circondati dall'ignoranza e dalla presunzione.  Ma ne eravamo circondati già prima d’internet, senza saperlo. Internet non ha causato l’ignoranza e la presunzione: le ha solo esposte.

Qui sotto dei link a mie note simili.


Quelli di sinistra hanno perso la testa per la laurea





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