Inevitabile che questi accordi di co-marketing, che in diverse regioni d'Italia vengono conclusi con Ryanair, siano sotto osservazione da parte della Commissione Europea, che ha aperto delle procedure di infrazione, e sotto indagine presso alcune procure, come in Puglia.
Naturalmente ci sono i fautori di questo tipo di scelta: sostengono che “studi” mai meglio precisati dimostrano la redditività dell'investimento, un investimento che i privati si guardano bene dal fare: l'investimento è buono solo se Pantalone (lo stato) paga.
E poi ...quali “studi”? Sono forse stati fatte analisi SWOT? Si sono valutati, cioè, i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce dell'investimento?
Questi misteriosi “studi” sono stai mai confermati da bilanci e analisi delle ricadute?
Le ricadute per la società aeroportuale, per il turismo, per l'industria e il commercio del territorio? Dove sono i riscontri economici?
Cosa ci guadagniamo noi cittadini di Castelvetrano?
Come vengono calcolati questi guadagni?
Ci sentiamo di rivolgere queste domande su una precisa questione ai prossimi candidati alle prossime amministrative a Castelvetrano. Assieme ad altre.
Quanto ha pagato finora il comune di Castelvetrano per Ryanair? Quanti turisti sono arrivati a Castelvetrano direttamente dall'aeroporto di Birgi? Quanti soldi hanno lasciato sul territorio questi sfigati come me che possono solo permettersi Ryanair?

Si è favorevoli al rinnovo dell'accordo di co-marketing? C'è proprio bisogno, è veramente utile che Castelvetrano abbia due aeroporti alla stessa distanza? È un lusso che possiamo permetterci? Qual è il vantaggio di Birgi per un castelvetranese? Non si pagherebbero quattro “Moni Ovadia”, come per “i” teatri di Marsala, per avere delle stagioni teatrali come palco comanda?
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