"Questi ubriaconi, che incivili!"

 

In tanti ci rammarichiamo che le ville di Castelvetrano siano in preda al degrado più totale. Non è un problema di facile soluzione. Bene lo sa l'impeccabile assessore Irene Barresi del cui impegno e serietà nessuno può dubitare e lo sappiamo noi tutti. 

Bollare questo fenomeno come "inciviltà" è semplicistico e auto-assolutorio ma, soprattutto, non porta a nessuna soluzione. È auto-assolutorio perchè mette una barriera tra noi, civili, e gli altri, gli incivili. È semplicistico perché tutti sappiamo qual'è il problema alla base dell'inciviltà: il disagio sociale e la difficoltà di tanti poveri cristi a trovare posto in una società che non riesce ad accogliere tutti. Il disagio che spesso si accompagna con atti auto distruttivi come l'assunzione di droghe pesanti. Quelle pesanti legalizzate sono le più facili da acquisire, come l'alcol.

L'alcol, una droga pesante come il tabacco e l'eroina.
Castelvetrano, un po' come tutta la Sicilia, non ebbe mai problemi di alcolismo nel secolo scorso. C'è sempre stato l'ubriaco del paese, come dappertutto, ma niente di più. A 16 anni quando feci il Liceo a Padova (Tito Livio) potei notare come i veneti, invece, fossero più disinvolti con i loro spritz e "ombrete" di primo mattino. Non parliamo dell'Inghilterra dove mi impressionavano le stringenti norme anti-alcolismo: l'alcol lo potevano vendere a orari precisi solo i negozi autorizzati, "licensed".
L'alcolismo è arrivato anche da noi e non da ieri. 

L'alcolismo avanza con l'avanzare del disagio sociale, della povertà. In tempi di magra aumenta la popolazione suscettibile al richiamo della mafia e dell'alcol. E nemmeno ci ubriachiamo del nostro vino! Di birra. La cosa peggiore con cui ubriacarsi.

Anche da noi come in Inghilterra dove, non so oggi ma, allora fare una festa consisteva nell'ubriacarsi per sciogliere i propri freni inibitori. L'alcol era il prerequisito essenziale della socializzazione. Ma questo riguarda l'atteggiamento generale della popolazione nei confronti dell'alcol, pubblicizzato come cosa buona e di grande classe.


Da un canto è giusto che lo Stato gestisca il controllo e la vendita delle droghe, soprattutto delle droghe pesanti come l'alcol e il tabacco, per impedire che li assuma la criminalità organizzata.
Dall'altro dovrebbe anche farsi carico della responsabilità delle conseguenze che le droghe che vende provocano. Morti e danni da incidenti causati dall'alcol, malattie da alcol, l'esistenza degradata degli alcolisti, il loro recupero sociale. E dovrebbe stanziare delle somme per questi problemi prendendoli dai guadagni sull'alcol. 



Non si può chiudere un occhio di fronte a questi gravi problemi sociali definendoli comodamente e impropriamente "inciviltà"! "Questi ubriaconi, che incivili!"
Senza pretendere di voler risolvere il problema dell'enorme quantità di bottiglie di birra abbandonate da questi poveri cristi abolendo la povertà, ma un suggerimento ce l'avrei. Chissà che non sia nella potestà del sindaco di applicarlo.
Chi acquista una birra da 66 cl o qualsiasi bottiglia di alcolici deve lasciare una cauzione sostanziosa, almeno 1 euro, per il vetro che riavrà indietro al reso. Non so se risolverà il problema delle cartacce e degli involucri del cibo da asporto ma il cimitero delle bottiglie non ci sarebbe più né a Piazza Dante, né alla villa Falcone e Borsellino, né al parco delle rimembranze. Trovo l'idea degli ispettori volontari dell'ambiente un'idea pessima. Sono contrario a qualsiasi ronda di tipo poliziesco su base volontaria. Questi Ispettori dell'ambiente vengano istruiti e utilizzati per un porta a porta che spieghi l'ABC della raccolta differenziata invece di buttarli in strada la notte ad aprire sacchetti dell'immondizia.

Venerino chi preferiscono a casa loro e nessuno gli toccherà il crocifisso!


Ognuno a casa sua è libero di tenere tutti i crocefissi che vuole. Può tappezzare i muri della sua casa di crocefissi e santuzzi e madonnine. Ognuno a casa sua! In una casa che è di tutti e di nessuno come uno stato laico, non confessionale come l'Iran, in una casa come uno Stato dove c'è libertà di culto e si può essere testimoni di geova o buddisti o musulmani o protestanti o battisti o anche atei, in un ufficio pubblico, in una scuola che, come tutte le cose dello stato sono di tutti i cittadini, anche quelli atei come me, i simboli religiosi vanno proibiti come si fa nei paesi civili come la Francia. 

La religione, qualunque essa sia, è il fatto più intimo della nostra vita e, come dio ha creato il pudore per tutte le nostre cose intime, vediamo di avvolgervi anche il nostro legame speciale con dio. 

Ostentare, sbandierare la propria fede religiosa può solo avere due motivi: una concezione idolatrica della religione, come un qualsiasi cornetto della fortuna, oppure una concezione imperialista della fede che deve imporsi anche con le armi e le crociate agli "infedeli". 

 



 

Quest'ultima è la causa storica di tutte le guerre, la religione come nobilitazione di guerre solo economiche e di potenza. Il peggio succede quando si confrontano due religioni egualmente espansionistiche e aggressive come l'Islam e il Cattolicesimo, molto più simili che diverse. 

 

I momenti storici più tesi dal punto di vista religioso vedono sempre un aumento dell'agitare i simboli religiosi, in teoria di pace, come fossero baionette contro qualcuno. Purtroppo siamo in uno di questi momenti storici e personaggi inqualificabili si appropriano indebitamente dei simboli di un legame intimo per fare le loro guerre. 


I cattolici e tutti gli altri fedeli di tutte le altre religioni venerino chi preferiscono a casa loro e nessuno gli toccherà il crocifisso o qualche altra immaginetta. E se qualcuno metterà in discussione il diritto di ognuno di adorare il proprio dio nell'intimità della propria anima o della propria casa sarò pronto a sacrificare la mia vita pur di combattere per affermarlo. Non imponetemi, per favore, i vostri dei, però, ché io ho i miei!


Signor sindaco Alfano, ci può spiegare perché?

 


 Se almeno ci degnassero di una spiegazione. Fanno come se tutto andasse bene. Sono in minoranza in consiglio ma fanno una giunta come se ce l'avessero. Una giunta, per giunta, di giocatori, pardon, politici stranieri la cui migliore esperienza è una trombatura alle elezioni nel loro paese. Candidati, troverai sempre un posticino da assessore. 

Signor sindaco Alfano, ci può spiegare perché oltre un mese fa propose un tavolo di confronto (cosa che le fece perdere due assessori e un consigliere) con l'opposizione a cui, sostanzialmente, chiese di appoggiare la sua amministrazione in cambio del recepimento di un loro punto programmatico?

Ci può spiegare se i motivi che la indussero a chiedere aiuto all'opposizione e che le costarono un'ulteriore amputazione della sua maggioranza esistono ancora o si sono volatilizzati?

Se ha ritenuto di dover chiedere una mano ai nemici allora che aveva la parità in consiglio, non sussiste, a maggior ragione, adesso che senza Virzì siete in minoranza? 

Come intende fare? Davvero lei crede, come affermò allora, che lei non ha bisogno di un accordo strutturale con altri partiti perché "... lo avete visto, qualcuno che approvi i nostri atti si trova sempre in consiglio"? Davvero crede di poter seguire questa strada? 

Dato che lo capisce anche un bambino che con questa strategia da bimbiminkia non si va da nessuna parte, che con questa scelta suicida si consegna, mani e piedi legati, al ras dell'opposizione Martire che si sta già leccando i baffi pregustando il sapore della vittoria sua e della sconfitta vostra, non crede che equivalga comunque a una disfatta totale del M5S a Castelvetrano? Non crede, signor sindaco, che sia nel caso di sconfitta con le armi in pugno, in minoranza come Leonida alle Termopili, sia nel caso di più onorevoli dimissioni sempre di sconfitta si tratta. Di sconfitta e tradimento. Il tradimento di ottomila persone che vi hanno votato. Certo, in caso di sconfitta sul campo potrete sempre accusare gli altri, i cattivi, quelli che non hanno capito l'altezza della vostra missione, quelli dell'opposizione che vi hanno impedito di fare il "bene della città". Ma sempre di rinuncia si tratta. 

Dimissioni o suicidio, non avete avuto le palle di portare a termine il vostro compito. Vi siete fatti avanti, vi siete proposti con tanta violenza verbale e infiniti vaffanculo ché solo voi e nessun altro potevate mandare a casa i vecchi arnesi della politica e inaugurare l'era della buona politica e alla fine date il manico del coltello ai vecchi arnesi della politica che a casa stanno mandando voi. 

Comportamenti da fanatici.

Una giunta destinata al fallimento senza accordi precisi per avere la maggioranza in consiglio.


In Italia si può fare una giunta solo se si ha una maggioranza in consiglio. Se non si ha una maggioranza e non la si può avere si va ad elezioni.
Per quanto tempo si potrà fare affidamento sulla benevolenza di qualcuno degli avversari dell'opposizione? 

 
Perché Casablanca o Abrignani o Campagna o Di Bella o Milazzo o Virzì dovrebbero aiutare i 5stelle a prendersi i meriti dell'amministrazione senza acquisire responsabilità e meriti anche loro?
Questo modo di procedere in contrasto con la ragionevolezza e la logica è frutto di totale irresponsabilità? Non c'è stata nessuna cooptazione al governo di forze dell'opposizione, l'unica cosa pulita e trasparente che si potesse fare. O è un rischio già calcolato e risolto con accordi taciti e sottobanco con quelli che sosterranno da fuori Alfano? Se fosse così perché non spiegarlo ai cittadini? Perché non spiegare in maniera chiara e inequivocabile il percorso che si vuole seguire e le motivazioni? Dov'è andata a finire la trasparenza, la purezza, lo streaming in tempo reale di tutte le decisioni prese? Qua ci si limita a stitici comunicati che non dicono niente di niente. Quando decidono di farli. 
 
 
 
Non so quanto tempo è passato da quando il vice sindaco si è dimesso e da allora nessuno ha mai sentito da lui una parola che sia una del perché e del percome abbia abbandonato l'occasione della sua vita di amministrare "per bene" Castelvetrano. Non si sa se si collocherà all'opposizione, se confluirà in un gruppo e quale, quale atteggiamento terrà nei confronti della nave abbandonata in mezzo ai flutti, cercherà di affondarla o lancerà ciambelle di dialogo per farla galleggiare. Un atteggiamento, quello di Virzì, incomprensibile sia con le categorie della "vecchia" politica che con quelle degli Honesti. 
 
 
 
Ma Alfano è ancora a capo dell'amministrazione, in minoranza in consiglio comunale, ed è tenuto a spiegare come intende governare senza i numeri, a cosa è dovuta questa ingiustificabile baldanzosità nel completare una giunta destinata al fallimento senza accordi precisi per avere la maggioranza. Se la strada è quella annunciata, di andare incontro alla dissoluzione dando la colpa all'opposizione che rema contro il bene comune è una strategia da bimbiminkia, da bambini irresponsabili.
 
Chissà se gli assessori nuovi hanno chiesto spiegazioni circa le possibilità di successo del loro operato al filtro dei voti in consiglio. Sono persone mature e laureate e non si lascerebbero incantare dalle chiacchiere. Che rassicurazioni hanno ricevuto, quali elementi conoscono che noi semplici cittadini non conosciamo?
 
Se uno vuol comprarsi un pezzo di terra deve trovare i soldi per comprarla non una zappa per coltivarla. Alfano s'è comprato la zappa e la terra poi si vede.
 
Ma voi che avete votato per Alfano non vi sentite un po' maltrattati, un po' traditi, trascurati? Non vorreste anche voi sapere che succede?








"Noi ci abbiamo provato ma i poteri forti ce l'hanno impedito, i traditori ce l'hanno vietato!" commento a un post di Barbara Floridia.


 

 


Questo l'accorato lamento di Barbara Floridia del M5S

Barbara Floridia sarà una giovane nata e cresciuta alla politica al tempo dei nascenti "vaffanculo" grilloidi, il pagliaccio padrone non eletto di un partito. E, per questo, scambia ciò che desiderava lei, gli obiettivi suoi e di 1/4 degli italiani che li hanno seguiti con quelli della stragrande maggioranza degl'Italiani, che mai si sono sognati di sprecare tanta energia, con tanta ossessione, per populistiche lotte ai compensi dei parlamentari, come se davvero i parlamentari guadagnassero troppo, come se la causa dei nostri mali dipendesse dai quei quattro caffè all'anno che paghiamo per loro e non dall'evasione fiscale, da una tassazione squilibrata (solo i poveri pagano le tasse), dalla mafia che sembra nessuno abbia voglia di combattere, dai monopoli e dai cartelli delle grandi compagnie petrolifere, delle grandi aziende farmaceutiche, dai venditori di armi. 


 

E invece passeranno alla storia, i grillini, per avere abolito la prima conquista democratica, una giusta indennità a chi, volendo dire la sua in politica non aveva, però, i mezzi, quella di dare a tutti la possibilità, non solo ai ricchi, di partecipare alla politica con una giusta indennità, che loro, invece chiamano i "privilegi della casta". 

Non è un caso che chiedessero e sognano ancora un consenso unanime, il 100% degli Italiani. 



 

Non è un caso che a Castelvetrano il sindaco cinquestelle Alfano pensa di poter governare pur essendo in minoranza: pensa davvero anche lui che il suo concetto di bene della città sia l'unico possibile? 

Non capisce perché l'opposizione, la maggioranza, non sostengano l'opera virtuosa dei M5S, in minoranza, a meno di essere contro il bene comune!! E lui li "denuncerà ai cittadini che sapranno giudicare!" 

Che patologia è? Autismo politico? Incapacità di leggere la realtà sociale e politica? Non c'è mica bisogno di studiarlo a scuola che il 100% dei consensi non può, non è mai stato, non potrà esistere in democrazia? 

Solo nelle finte democrazie come Russia o Cina e nelle dittature esistono cifre simili! Neanche lì il 100% perché anche i dittatori hanno il ritegno di evitare di vincere al 100% che renderebbe altrimenti incredibile, più di quanto sarebbe comunque, il risultato. 



 

Disconnessione intellettiva? "Andremo avanti da soli. Non possiamo perdere la nostra identità!" Continueranno da soli, in minoranza. Come si fa a governare se si è in minoranza? La sindrome del generale Custer a Little Bighorn, un suicidio per la gloria eterna?

Quindi tutti quelli che Barbara Floridia si chiede dove siano finiti 

1. non ci sono mai stati il 70% degli italiani, non con lei! 

2. quelli che mancano all'appello sono i suoi accoliti grillini che durante il governo Salvini per metà hanno abbandonato il movimento per trasferirsi in luoghi più consoni al loro sentire fascista, con Salvini. Alle ultime amministrative il movimento ha raggiunto Renzi al fondo.

E certo capisco il lamento accorato di una grillina che pensava davvero che un'accozzaglia di provenienza la più varia, fascisti, comunisti, berlusconiani, piddini tutti scontenti, tutti insieme avrebbero potuto sortire una buona politica o un qualsiasi risultato. Deve essere scoraggiante, triste scoprire che non tutti pensano che il bene sia quello che predichi tu.

Ognuno ha la sua idea di bene, perché è così difficile capirlo? Perché è difficile capire che la democrazia e prima la politica sono, nella lotta per affermare il proprio punto di vista, il tentativo di trovare un compromesso tra le tante inevitabili posizioni presenti nella società? Perché è così difficile capire che quelli che hanno il prurito di imporre la propria idea di società sono dei fascisti in nuce, sono dei fanatici che credono di essere la verità?

Barbara Floridia, da due anni siete al governo, alla prova dei fatti e dopo due anni i danni del vostro governo con Salvini sono ancora tutti lì, compresi la metà degli elettori che ha fregato a voi, mentre di buono avete fatto solo il RdC e per giunta malissimo. Se siete al punto di chiedervi se avete sbagliato tutto, non può essere colpa mia che non vi ho votato, neanche di chi vi ha votato, deve necessariamente esserci qualche vostra responsabilità, qualche errore, da parte vostra che avevate il potere nelle mani.

Facile dare la colpa a generici e vaghi abbandoni e tradimenti di altri. Il vostro destino era nelle vostre mani e i lamenti accorati rivolgeteli a voi stessi. Solo voi siete la causa dei vostri mali.

La vostra ignoranza delle regole basilari della democrazia e della politica, ma anche dell'etica della responsabilità, vi ha portato a questo punto e, ancora, si rivela la vostra palla al piede. 

Infatti l'unica cosa che sapete fare è incolpare gli altri dei vostri, tutti vostri, insuccessi. Neanche un accenno di sana autocritica, non una ricerca di propri possibili errori. 

Tutti i partiti, ma anche gli individui, di fronte a un insuccesso, se non vogliono prendersi in giro, avviano una seria riflessione su se stessi, in modo da evitare che gli errori possano ripetersi all'infinito.

Il punto vero è che gli altri partiti sono veri partiti, non appendici padronali di Grillo e Casaleggio. Negli altri partiti c'è un segretario eletto che se fallisce viene sostituito, negli altri partiti c'è democrazia. Assente del tutto all'interno del movimento. Voi non siete in grado di sostituire i vostri capi neanche se si rivelano degli imbecilli. Come ci si può aspettare uno slancio verso la democrazia da un partito che non ne riconosce la validità per regolare le proprie questioni interne. Vi preparate a dire "noi ci abbiamo provato ma i poteri forti ce l'hanno impedito, i traditori ce l'hanno vietato!"? Non la beve nessuno.

Da chi fallisce dopo essersi proposto con gran forza e vaffanculo ci si aspetta delle scuse, almeno delle spiegazioni accettabili non sciocchezze da tredicenni della scuola media, non auto-assoluzioni ridicole:

"Beppe, forse non abbiamo sbagliato.
Forse stanno sbagliando gli altri.
Ancora una volta." Barbara Floridia

«Il nostro è un gruppo coeso.» Il sindaco Alfano ha detto proprio così, "coeso"!

 




«Il nostro è un gruppo coeso, sia nell’ambito dei consiglieri che degli attivisti.»

Il sindaco Alfano ha detto proprio così, "coeso"! Quattro consiglieri in fuga e tre assessori che se ne sono andati schifati. Chiediamo urgentemente alla Treccani la ridefinizione di "coeso".

"Di solito, le aperture alle opposizioni, in politica, si concretizzano in termini di assessorati di riferimento, che aumentano la probabilità che le delibere consiliari proposte dalla giunta possano essere votate favorevolmente." Egidio Morici al sindaco.


«E’ una logica che non ci appartiene. Alla città interessa la condivisione di progetti per la soluzione dei problemi, non le quote assessoriali.» Alfano ad Egidio Morici

Chiedo al sindaco quale sarebbe la logica che ha invece guidato i cinque stelle a livello nazionale che hanno affidato ministeri ai nuovi alleati. Avrebbero potuto fare anche a Roma come sta facendo lui a Castelvetrano? 

 

 

A quale paese, ideologia, partito, forma di governo fa riferimento quando pretende che l'opposizione voti le sue delibere amministrative in nome, semplicemente, del "bene comune". Ma lui l'ha capito che la maggioranza e l'opposizione hanno ruoli essenziali nella definizione di una democrazia e che nessuna delle due è sacrificabile al "bene comune" pena la negazione della democrazia stessa e l'instaurazione di una dittatura senza maggioranza e senza opposizione, tutti indistintamente insieme a governare?

Dicono che il sindaco faccia di testa sua. altri che sia prigioniero del meetup. Sia come sia, questi la politica, una delle arti più nobili nella ricerca dell'armonia sociale, l'hanno vista solo col cannocchiale dell'ignoranza.

Sono fuori dal mondo, mentre c'è bisogno di gente di mondo che sappia come si risolvono i problemi.

Non mi sento di dare torto a Martire (dio ce ne scampi!) quando afferma che "il sindaco dice sempre delle cretinate". Davvero.

È un vero peccato! Avevo sinceramente sperato che ci fosse anche un po' di intelligenza politica nel M5S di Castelvetrano, perché solo con loro potevamo salvarci dal ritorno dei barbari, ma sembra che sia inevitabile.

Quante falsità e quanta retorica nell'affermare la necessità della scuola aperta in tempi di covid!

 

 

"Tenere le scuole aperte significa aiutare le fasce più deboli della popolazione. Significa contrastare l’aumento delle disuguaglianze, un effetto purtroppo già in corso, a causa della pandemia. Significa tutelare gli studenti, ma anche tante donne, tante mamme, che rischiano di pagare un prezzo altissimo.
In mezzo a tante incognite, una certezza c’è: la chiusura delle scuole non produce gli stessi effetti per tutti. La forbice sociale si allarga, il conto lo pagano i più deboli.

La scuola come parcheggio. Che tristezza! "Tenere le scuole aperte significa aiutare le fasce più deboli della popolazione. Significa contrastare l’aumento delle disuguaglianze". Cioé? Quante falsità e quanta retorica nell'affermare la necessità della scuola aperta in tempi di covid! I discorsi più falsi e insopportabili sono quelli che si addobbano con trite cognizioni etico-social-pedagogiche. "L'alta e irrinunciabile funzione educativa della scuola, la scuola come luogo di socializzazione trasversale, dove si impara a relazionarsi con la società, dove si forma la classe dirigente di domani e retoricamente continuando." Tutti a lagnarsi che le scuole no, le scuole non si possono chiudere, "pena la morte dell'anima e la depressione dei ragazzi", Mentre in realtà non si tratta d'altro che di un più prosaico "dove li mettiamo i figli, a chi li affidiamo, se noi dobbiamo anche lavorare?". Infatti in questo tragico momento di una pandemia da virus, forse la più grave dei tempi, si tratta solo di adottare misure, per la scuola o per le fabbriche e le attività, che si spera siano momentanee, in attesa di una cura o un vaccino. Non si tratta di "abolire" la scuola, non c'è un dibattito scuola sì-scuola no, solo scuola aperta o chiusa per un po'! Per un po'! Quindi io mi risparmierei i discorsi di alta socio-pedagogia. Mi limiterei a notare che, sì, c'è del vero nel virgolettato, immagino della Azzolina, è vero che nelle situazioni difficili, carestie, guerre, pandemie sono sempre i più deboli a pagare il prezzo più alto, ma è anche vero che loro il prezzo più alto lo pagano sempre anche in assenza di covid. I deboli non aspettano la guerra per pagare pegno. La loro vita è già una guerra quotidiana.

Un giovane, sebbene ci siano situazioni le più diverse da considerare, difficilmente soffrirà per un anno senza scuola. L'anno sabbatico, una pausa di un anno, vuoi dal lavoro vuoi dal percorso di studi, è sempre stato visto come necessaria e salutare stacco per una riflessione e opportuno momento di elaborazione di nuove energie per il futuro. Non mi mi risulta che alcuno sia morto di anno sabbatico. Perché si dovrebbe morire per la chiusura (solo fisica, poi!) di qualche mese? La verità è che, siccome la politica non può dire no ai padroni, quelli che danno il lavoro a tutti, non si chiudono le fabbriche, non si chiudono le attività come la logica di contrasto al virus vorrebbe, non si impedisce che di giorno ci si ammassi allegramente, ci si strusci sui mezzi affollati, nelle fabbriche, nei posti di lavoro per poi dare la caccia notturna agli strusciatori di piazza. I padroni in questo caso godono del sostegno incondizionato dei loro schiavi-dipendenti che senza quel lavoro morirebbero. Ecco che padroni e schiavi, che dovrebbero stare da parti opposte dello steccato, sono tutti uniti nel non volere il lock down. La logica sottostante sarebbe "Meglio morire di virus, tanto muoiono solo i vecchi, che morire di fame!" Naturalmente è falso! Il pericolo di morire di virus è immediato, adesso, la povertà deve ancora venire e quando verrà vedremo di sopravvivere pure ad essa. Combattere il pericolo presente ché a quello futuro penseremo a tempo debito. 

Un bel disarmo globale, le spese per le guerre destinate alla ripresa, un atto di responsabilità dei ricchi del mondo, che rinunciando a una piccola parte della loro ricchezza salverebbero il pianeta, un freno all'ingordigia delle multinazionali farmaceutiche, che una piccola parte dei loro lauti guadagni sulla salute dell'umanità potrebbero destinarla alla ripresa dalle conseguenze sociali ed economiche del virus. Non è mai successo nella storia dell'umanità che il consorzio virtuale dei ricchi, l'1 o il 10% della popolazione sia accorso, nelle situazioni tragiche della storia, in aiuto ai restanti 90%! Ma non si sa mai. Magari se i bill gates, ricchi pieni di saggezza (ci sono anche questi!), fossero più diffusi tra i ricchi, chissà...? 

Gli schiavi-dipendenti-impiegati sono anche costretti a volere l'apertura della scuola, perché, se devono lavorare dove mettono i figli?

Ormai è chiaro che i padroni non consentiranno mai, non solo in Italia, la chiusura delle loro attività, e i padroni comandano, e allora via alla caccia agli untori la notte, via alla ghettizzazione degli anziani ormai improduttivi e pesanti e alla loro soppressione quando sono in fila per essere curati dal covid, mentre di giorno vicini-vicini.

Vaccino sbrigati!


«Moriremo con le armi in pugno come eroi e saremo ricordati come il generale Custer a Little Bighorn o Leonida alle Termopili.»

 

Il sindaco Alfano comunica le conclusioni della più farlocca "apertura all'opposizione" che si sia registrata nella storia dell'umanità terrestre ed extraterrestre. Apertura c'è se qualcuno fa toc toc, ma non mi risulta che le opposizioni abbiano mai chiesto di soccorrere l'amministrazione stellina senza respiro e senza numeri. Si è trattato di un SOS, di un richiesta d'aiuto camuffata da condiscendente apertura. 

Quello, al quale stanno per pignorare anche lo spremilimoni, che si reca dall'amico: "Ti do questa opportunità unica di fare una buona azione. Prestami 100.000 euro e farò sapere a tutti che gran galantuomo che sei, ma, per favore, non parlarmi di restituzione, di contropartita, perché io non posso rinunciare alla mia dignità e identità, sono qua a chiederti aiuto in maniera "disinteressata". Se non me li presti, tutti sapranno quanto sei cattivo."

Vi sembra una proposta che uno sano di mente possa fare? Chissà se nella sua carriera di direttore di banca mai qualcuno gli si è presentato con questi termini e condizioni?

Come poteva finire un confronto su simili presupposti? Quelli dell'opposizione si sono alzati sconcertati e se ne sono andati. Qualcuno asserisce di aver sentito Martire brontolare tra sé e sé:  "Dice sempre cretinate!"

E adesso il sindaco fa un comunicato video in cui ci dice che non se n'è fatto niente perché "Noi non possiamo perdere la nostra identità!" e che continuerà da solo con i suoi nuovi assessori d'alto profilo e ... che Dio gliela mandi buona!

Come se il suo problema nascesse dalla mancanza di assessori. Ma di assessori ne trovi ad ogni angolo. A te mancano i consiglieri, i voti in aula. Come pensi di governare senza numeri? Non era forse questo il problema che dovevi risolvere con il tavolo di confronto?

Senza numeri non si governa. Continuare a elemosinare un voto qua e uno là ad ogni consiglio sarebbe vegetare aspettando la morte. 

 Quando se ne andarono i benecomunisti Alfano avrebbe già dovuto fare quello che si fece a livello nazionale quando Salvini si tagliò le palle: un'alleanza con il PD e adesso non saremmo qui a parlare di maggioranza che non c'è. Anche questa finta apertura, questo tavolo di confronto è stata una sciocchezza politica contraria al buon senso di un bambino di due anni, il quale sa che se vuole ottenere un cioccolatino da un altro bambino deve dargli almeno una caramella. Non si va a una trattativa affermando che non si è disposti a rinunciare a niente. Non so se chiamarla boria, idiozia, paraocchismo, ignoranza politica, mancanza di umiltà o buon senso. Ma davvero poteva pensare di tirare l'opposizione dalla parte del governo senza renderlo partecipe del governo. Da pazzi. Ancora Martire si piscia dalle risate. E dire che questa finta apertura ha causato le dimissioni di pezzi grossi della struttura di governo. 

Io penso che i 5stelle si stiano, semplicemente, arrendendo; non ce la fanno più. Troppo difficile. Troppo impegnativo. Allora decidono di morire con le armi in pugno come eroi che non vogliono rinunciare alla loro identità, e sperano di essere ricordati come il generale Custer a Little Bighorn o Leonida alle Termopili. Senza considerare che si tratta lo stesso di un tradimento dei propri elettori e delle loro aspettative.

 Adesso se ne verranno fuori con due tre nomi assessoriali di persone che godono di buon prestigio sociale ma assolutamente inutili per la politica militante e pensano di sopravvivere per quanto? Per fare che? Ma soprattutto come faranno senza i numeri in consiglio. La perdita degli assessori Oddo e Virzì è piccola cosa rispetto al quarto consigliere che se ne va, Virzì. Non capisco. Mi arrendo. 

D'altronde non si può chiedere a chi non ce la fa più di resistere. 

Si torna alla vecchia buona politica di forza italia di Martire.


Hot spot

le liste ciniche

   

I più letti